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Roveredo in Piano, 7
Settembre 2003
ROVEREDO IN PIANO (Pn)
98 metri s.l.m. - 15,92 km2 - 4.000 abitanti - C.a.p.: 33080
Informazioni turistiche: Pro Loco Roveredo in Piano, v. Verdi, casella
postale 62
Biblioteche: Biblioteca Civica, via Carducci 13 (apre i pomeriggi di lu.,
me., ve. e sa.)
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La parrocchiale
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CAMPANE
PREGHIERE CANTI E SUONI
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Gli altari laterali
e l'affresco del soffitto della navata |
Principali monumenti e opere d'arte
La Chiesa parrocchiale di S. Bartolomeo risale, nella sua
forma attuale, al secolo scorso: progettata dagli architetti Antonio e
Stefano Marchi di Stevenà, fu iniziata nel 1854, portata a termine nel
1872 e consacrata nel 1912. In seguito, fu dotata di altari marmorei e
decorata; negli anni scorsi la decorazione fu rinnovata dal pittore
cividalese Antonio Gentilini. Ha facciata di tipo neoclassico, in
sassi e mattoni a vista, con quattro semicolonne di ordine ionico,
sormontata da una trabeazione sopra la quale si imposta il frontone.
All'interno, nella sagrestia, una graziosa tela databile al primo
Settecento e attribuibile al pittore Francesco Trevisani: rappresenta
la Santa Notte ed è particolarmente apprezzabile per la delicatezza e
la grazia degli incarnati e per il gioco luministico. Ottocentesco, e
dovuto al pittore trevisano Giuseppe De Lorenzi, è il grande affresco
del soffitto della chiesa raffigurante il Giudizio Universale (1872):
colori vivaci e figure chiaramente delineate entro lo sfondo chiaro;
composizione piuttosto fredda che si richiama al fare rinascimentale.
Dello stesso pittore sono i dodici riquadri monocromi alle pareti con
simboli religiosi (le Tavole della Legge, l'Arra Santa, ecc.).
Il Monumento ai Caduti
Cronache roveredane
dalla preistoria ai giorni nostri
(raccolte
di
Palmiro Bran)
Le
prime testimonianze di insediamenti abitativi nel territorio del Comune
di Roveredo in Piano, risalgono alla preistoria, alla quale appartiene
la tradizione delle tombe a tumulo che sono, o meglio, erano presenti
nel territorio e che sono state spianate per ignoranza culturale.
I Celti, quindi, con le loro tombe a tumulo hanno lasciato un traccia
indelebile del loro passaggio, che però si incrocia con un ancor più
antica tradizione o meglio civiltà, quelle dei campi di urne, ripresa
dagli antichi romani, della quale è stata rilevata la presenza nelle
nostre terre.
Sempre dai ritrovamenti possiamo ricavare l'informazione che anche i
romani, già nel 115 a.C., si insediarono nei dintorni di Roveredo, sono
infatti stati rilevati tre nuclei a Nord-Est del paese ed hanno lasciato
come tracce, frammenti di laterizi, corpi inumati, anelli, fermagli,
fibule in bronzo, coltellini in ferro, frammenti di vetro. Nel 42 a.c.
eravamo parte della Xa Regio, sotto il Municipio di Concordia e
Capoluogo ad Aquileia.
Dagli oggetti ritrovati nel sottosuolo (Forbici per la tosatura, pesi da
telaio, raschiatoi per pelli, cardatoi, fusi, aghi, zappe, aratri,
falci.) ci arrivano ulteriori notizie. Ad esempio sull'economia: I
nostri avi erano agricoltori con la predisposizione per l'allevamento.
Studiando la conformazione del suolo e del sottosuolo, riusciamo a
capire dove si insediarono i nostri antenati.
Partendo dai confini con Aviano e fino alla Strada Ungaresca "Vastata
Hungarorum " in pratica non esiste, o quasi, la terra nera "fertile",
pertanto si deduce che il terreno non fosse coperto da alberi ma
un'enorme prateria. I resti dei primi nuclei abitati avanti Cristo sono
appunto di questa zona. Più tardi negli anni troveremo chi si è
avvantaggiato di questa caratteristica.
Dall' Ungaresca in giù, quindi verso Sud, lo strato di terra nera, che
arriva anche ad 1 metro, ci fa capire che c'erano delle foreste o meglio
boscaglie, almeno nei tempi a noi più vicini, nelle quali il rovere era
predominante. Altre essenze presenti erano le querce, il bosco offriva
frutti selvatici per l'alimentazione ed un riposo alle continue
invasioni che hanno caratterizzato la nostra regione.
Possiamo quindi affermare che il territorio è stato occupato da
insediamenti umani in luoghi diversi secondo il periodo storico.
Infatti i ritrovamenti pre-romani e romani si ritrovavano al di fuori
della selva, i più recenti si vedono invece presenti all'interno dei
rimasugli del "roboretum" o bosco di roveri, dove è stato costruito il
centro abitato che ha dato luogo allo sviluppo attuale.
La vita nel nostro territorio era senz'altro più sicura ed asciutta che
nella bassa pianura friulana dove le grandi alluvioni della fine del 400
e del 589 cancellavano le strade, favorendo già allora l'immigrazione
verso Nord.
Possiamo senza ombra di dubbio affermare che il centro abitato è sorto
in virtù del fatto che c'era un corso d'acqua, molto probabilmente
artificiale, proveniente dal Cellina, che garantiva la sopravvivenza sia
delle persone che degli animali.
E' giunta a noi pure l'informazione del ritrovamento di due spade
longobarde ritrovate in una tomba a Nord-Ovest dell'attuale centro
abitato.
Altro dato certo è che originariamente i centri abitati erano due. Il
primo, che faceva perno sull'attuale piazza si denominava "Roveredum
Sancti Advocati" ovvero Roveredo di San Foca (di San Quirino), quindi
territorio soggetto alla Giurisdizione dei templari dell'abbazia di San
Foca a sua volta dipendente dall'Abbazia dei Santa Maria in Sylvis di
Sesto al Reghena.
Il secondo Centro era "Villa Roboreti" che aveva come fulcro l'attuale
Chiesa di San Antonio Abate ed era soggetta alla giurisdizione dei Conti
di Porcia.
In estrema sintesi narreremo le vicende più attuali e se così si può
dire, della storia roveredana.
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589 - Piogge
torrenziali ed alluvioni bibliche nel Veneto. Inizio delle migrazioni
verso il Nord più asciutto. Probabile nascita dell'attuale Roveredo.
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880 - Comparsa di
una strana cometa e disastrose inondazioni in pianura. Probabile
seconda ondata di trasferimenti verso Nord.
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1029, 6 ottobre -
L'Imperatore Corrado II donava a Popone d'Aquileia la selva posta "in
pago fra i fiumi Tagliamento e Livenza che aveva a margine la "Stratam
que Forojulii vulgo dicitur Vastata Hungarorum" così è detta l'attuale
strada Ungaresca, citata nell'atto di donazione, che collega ______ a
________.
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1093, 11 settembre
- Il Conte Ermanno di Ceneda, sotto la nazione Longobarda, donava
alcune proprietà, una delle quali a Roveredo, alla Chiesa di S. Maria
e S. Tiziano.
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1116 ... La
Provincia del Friuli fu agitata da un inaudito terremoto che fu
Universale in tutta Italia... e .... per quaranta giorni trovaronsi
altre funestissime scosse ... e ... prodigi che accompagna lo
spavento, con visioni di nubi di fuoco e di sangue, e questo anche
caduto come pioggia dal cielo.
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secoli XII-XV -
L'Abbazia di Moggio disponeva di proprietà a Robereyd.
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1216 ...un rigoroso
verno nel quale per l'eccessivo freddo buona parte d'arbori e viti ne
Friuli particolarmente perirono.
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1219, 10 novembre -
Tracciamento della divisione del territorio della Villa San Quirino
(donazione del Duca Otocaro di Stiria 1218,10 novembre) e delle sue
pertinenze dalle pertinenze di Naone (Cordenons) e delle altre Ville,
Pulcinum - Polcenigo, Villotta, Rovoridum S. Advocati -Roveredo di San
Foca (di San Quirino).
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Secolo XII -
Costruzione dell' ancona di San Sebastiano all'incrocio tra la strada
Armentaressa, che viene da Ceolini e Carbonera, proveniente dalla
montagna, che è anche l'incrocio tra un Cardo ed un Decumano della
centuriazione romana.
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1293 - Saccheggio
ed incendio della Villa Roveredum da parte di Gherardo dal Camino,
Signore di Treviso, per rappresaglia nella lotta contro il Patriarca
di Aquileia Raimondo della Torre.
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1294, gennaio -
Risarcimento dei danni da parte dello stesso Gherardo nelle mani
del Patriarca della Torre ad Aquileia.
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1296, 24 luglio -
Adalperio cavaliere di Cividale comperava dal sig. Antonio di Peuma e
da Anzamano un podere situato nella Villa di Roveredo.
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1331, 18 luglio -
Vengono ritracciati i confini tra Roveredo e Vigonovo da Francischino
della Torre gastaldo di Caneva di Caneva e podestà di Sacile e Zuanede
Cusan, gastaldo di Aviano per commissione del reverendissimo Pagano
Patriarca di Aquileia.
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1336, 30 marzo -
Divisione confinaria tra Roveredo ed Aviano effettuata da Manfredo di
Porcia e Fedrigo Sarvognan, capitano di Sacile e gastaldo di Aviano.
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1348 - Peste,
terremoto.
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1356, 10 aprile -
Riconoscimento dei confini tra Aviano e Roveredo, fatte con
determinazione del Vice Domino di Aquileia, sostituito del
Reverendissimo Patriarca.
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1368, 12 aprile -
Ser Nicolò de Rigo Roveredo affitta un prato della Chiesa di S. Angelo
di Porcia posta sul Camolo.
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1419 /1420 - Fine
dell'indipendenza , avvento della Serenissima Repubblica Veneziana.
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1445 - Costituzione
del Consorzio Rojale del Cellina allo scopo di sovrintendere alla
manutenzione e sorveglianza ed a tutte le questioni che potevano
interessare la rete reggiale.
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1476 - La cernida
di villici posta a difesa della giurisdizione dei Conti di Porcia
aveva come gregari 7 roveredani armati di panzera, celata, speto,
coltello, spata, balestra, veratoni, sponton, tageta, ponesco e
corazza.
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1477 - Invasione
dei turchi nel Friuli.
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1480, 5 giugno -
Sentenza del Domino Federico Durer, capitano di Pordenone, che
stabiliva che due parti dell'acqua della roggia, che si divideva a S.
Quirino, spettavano a Roveredo ed una parte a Cordenons, ed in tal
senso doveva sistemarsi la pietra divisoria all'angolo della chiesa di
San Quirino dove la roggia si divideva in due rami, sotto pena della
multa di ducati 25 per ogni infrazione.
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1486 - Costruzione
del primo tracciato della Brentella per il trasporto dei roveri a
Venezia via Noncello - Livenza - mare.
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1489 - Dinus
Dominicus, capellanus Rovereti, esercitava il suo sacro ministero
nella Parrocchia di San Bartolomeo che era sotto la matrice della
Pieve di Palse.
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1499 Rettore della
chiesa di Roveredo è il Prete Simon da Zara.
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1499, 1-2-3 ottobre
- Roveredo entra nei libri di storia in quanto i Turchi compivano la
loro ultima scorreria in Friuli comandati da Scandenberg Pascià.alloggiavano
a Nord dell'attuale centro abitato e dopo aver razziato e devastato il
circondario spingendosi fino a Cordignano, uccisero oltre 1000
prigionieri e prima di togliere il campo rasero al suolo ed
incendiarono il paese, chiese comprese. Vennero distrutte trentasette
case; uccisi ventisette abitanti, trenta buoi, trecentoventinove
pecore, otto porci, dispersi cinquecentosessantotto carri" di vino
devastata ed incendiata la selva (oltre mille alberi d'alto
fusto-faggi) vigneti e frutteti. "Chi corse a vedere quei luoghi dopo
la partenza dei Turchi, s'ebbe il triste spettacolo di molti cadaveri
di bambini abbandonati qua e là dagli empi soldati di Scandenberg, poi
in gran numero buoi e cavalli uccisi dei quali durò per parecchi
giorni il Fetore". Il resto dei prigionieri venne ucciso al guado del
Tagliamento, ingrossatosi a causa di copiose piogge, ed i loro corpi
vennero gettati sull'acqua per fare da ponte per il passaggio delle
truppe.
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1511,26 marzo -
Rivolta contadina e distruzione della Cortina. Terremoto.
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1511-1520 -
Smembramento della Parrocchia di San Bartolomeo dalla matrice della
Pieve di Palse.
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1529 - Terremoto.
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1532, 28 ottobre -
L'Imperatore Carlo V° D'Asburgo transitava sulla strada del Cellina
lungo il canale Brentella diretto al Castello dei Conti di Porcia, si
dissetò con l'acqua della roggia che attraversava Roveredo.
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1534, 16 agosto -
Riconfinazione tra Roveredo, Vigonovo, Fontanafredda, Ronche e Ceolini.
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1560 - Carestia.
Raccolta di preziosi e petizione a Venezia per gli alimenti.
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1572 3 gennaio -
Reggitore del Comune Domenico del Franceschetto.
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1581, 29 ottobre -
L'imperatrice Maria d'Austria percorre la strada che affianca il
Canale Brentella per recarsi in visita al Castello dei Conti di Porcia.
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1584, 18 novembre -
Visita del Vescovo di Parenzo Monsignor Cesare de Nores.
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1595 - La Comunità
di Aviano invocava il privilegio 7.5.1560 contro il suo Capitano che
incautamente ha dato licenza ai roveredani di prendere sassi sul greto
del torrente Artugna.
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1605 29 luglio - Si
confermava e riconosceva il confine con Vigonovo.
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1610, 1° giugno - I
provveditori sopra liberi comunali in Terra ferma Marco da Riva,
Lazzaro Mocenigo e Piero Soranzo concedevano agli "Huomeni della Villa
di Roveredo l'uso di pascolo sui terreni denominati Campagna, Tavella,
Reghenazzi e Camolli di Fontanafredda.
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1612, 2 gennaio -
Veniva riconfermato e riconosciuto il confine con la campagna di
Vigonovo.
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1619,10 luglio - Si
ingiungeva ai roveredani di non pascolare sul territorio di Aviano e
di non riempire di terra il fosso di confine.
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1623, 4 luglio -
Sentenza dei magistrati delle acque di Venezia di riconferma e
ripristino del diritto sulla quantità di acqua della roggia che
proviene dal Cellina di spettanza a Roveredo.
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1629 1632 - Peste
manzoniana ed i lupi.
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1648 - Agnol qm.
Zambon è andato in galea per li denari ed mai si è potuto avere
notizia di lui.
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1669 - Pietro
figlio di Antonio di Jacomo de Piero s'è andato in Candia "vastatore"
di quella villa per il pagamento.
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1678, 11 aprile -
Muore a 48 anni il pittore Gio.Batta Gortanutti da Tolmezzo di Cargna.
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1710 Gio.Pietro
Pajer della villa di Cordenons costruisce il primo molino a due ruote,
sborsando 48 ducati una tantum.
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1767, 9 marzo - I
provveditori sopra i beni inculti, Bortolo Diedo Francesco Sarnudo e
Zuan Alvise Erno confermavano al Comune ed agli uomini di Roveredo
l'antico possesso ed uso dell'acqua che discorre dalla villa di S.
Quirino alla Villa di Roveredo .
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1770 - La
popolazione di Roveredo è composta di 722 abitanti divisi in 56
famiglie, di cui 156 ragazzi fino ai 14 anni, 214 uomini dai 14 ai 60,
e 16 uomini oltre ai 60. Le donne erano 336. Lavoravano in campagna
209 persone, c'era un bottegaio e 6 erano le persone senza entrata e
uscita.
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1776,26 dicembre -
I roveredani facevano causa contro Fontanafredda, Porcia e S.Giovanni
del Tempio per le continue rimostranze al pascolo del bestiame dei
roveredani in Camol, nonostante la concessione della Serenissima del
1.6.1610.
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1777, 15 maggio
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1777-1798 -
Epizoozia bovina.
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1788 - Iniziarono i
lavori di costruzione del campanile.
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1797 - Razzia delle
truppe Napoleoniche nella chiesa di S. Antonio.
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1803 - I conti
Correr concessionari dell'acqua del Brentella ottengono il rinnovo
dell'investitura. e scavano un nuovo canale con rivestimento in "cogoli"
abbandonando quello vecchio il cui tortuoso corso nuovo si prestava al
facile scorrimento delle borre di Faggio fino al Noncello.
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1805 - Durante
l'estate nelle praterie si accamparono 18 battaglioni di fanteria e 16
squadroni di cavalleria dell'armata austriaca.
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1806 - Vengono
demaniate le Scuole della Concezione di S. Antonio Abate e private
dalle loro vendite e beni.
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1809 - Di nuovo
Napoleone
- dal 1° aprile al 10 maggio truppe dell'armata austriaca, combattenti
nella battaglia di Fontanafredda/ Sacile (13-17 aprile) si accampavano
attorno l'abitato e da qui si posano nel campo di battaglia, 6600
furono i morti e 11000 i feriti.
- dall'11 al 15 maggio si accampavano in paese truppe italiane
incorporate nell'armata francese, che vengono fornite di vitto anche
per i cavalli.
- prende forma il consorzio Rojate del Cellina per la gestione dei
corsi d'acqua derivati dal torrente omonimo.
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1810 - Conferma dei
confini con Vigonovo.
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1811 - Il Comune di
Roveredo viene aggregato a quello di Pordenone a seguito del riordino
amministrativo del Regno d'Italia disposto da Napoleone I° Imperatore
dei francesi e Re d'Italia.
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1812 - Viene
compilata la prima anagrafe della popolazione della Parrocchia di San
Bartolomeo comprendente 144 famiglie e 833 abitanti.
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1814-1816 -
Carestia.
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1814, 23 aprile -
Crollo dell'Impero Napoleonico.
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1814 - Quattro
volontari roveredani disertavano dall'Armata italiana dopo il crollo
dell'Impero Napoleonico,
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1815 - L' Austria.
Il Comune di Roveredo nel Regno Lombardo-Veneto fa parte del Comparto
territoriale della Provincia del Friuli, Distretto VIII di Pordenone.
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1816 - Riacquisto
dell'autonomia comunale.
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1816, 4 aprile -
Riacquisto dell'Autonomia amministrativa dopo la Costituzione del
Regno Lombardo-Veneto Elezione Deputazione Comunale
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1817 - L'acqua
manca nella roggia ed il molino per quasi mezzo anno non può lavorare.
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1818, 5 feb.-30
mag. - Protesta contro il sanquirinesi perché continuano a sottrarre
l'acqua destinata e necessaria per gli usi dei roveredani.
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1820, 2 maggio -
Protesta per i continui abusi dei sanquirinesi che distoglievano
l'acqua dalla roggia che arriva a Roveredo e provocando con ciò enormi
disagi alle 150 famiglie roveredane.
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1822 - Ennesima
riconferma dei Confini di Vigonovo.
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1848, 17 marzo -
Roveredo festeggiava, come in tutto il Friuli, la concessione della
Costituzione .
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1848, 30 marzo -
Annessione del Friuli a Venezia.
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1848 - Quattro
volontari roveredano (un caduto) partecipavano alla difesa di
Palmanova.
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1848 1849 -
Quattordici volontari roveredani (2 caduti) partecipano alla Difesa di
Venezia; cinque caduti roveredani sul fronte del Nord in Boemia.
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1854, 9 febbraio. -
Iniziarono i lavori di costruzione della chiesa di S. Bartolomeo.
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1855 - Epidemia di
colera.
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1859 - Cinque
volontari roveredani partecipavano alla II^ Guerra d'Indipendenza.
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1860 - Un
volontario roveredano partecipava all'impresa dei Mille di Garibaldi.
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1862 - Il Comune
aveva 1390 abitanti.
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1860/1865 - Un
volontario. roveredano partecipava alla Compagna di guerra per la
repressione del brigantaggio del Meridione.
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1866 - Nove
volontari roveredani partecipavano alla III^ guerra d'Indipendenza e
l'Unità d'Italia.
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1867, 11 agosto -
Il Re Vittorio Emanuele II, con proprio Decreto, aggiungeva "in Piano"
alla denominazione del Comune di Roveredo.
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1870, 20 settembre
- Due soldati roveredani partecipavano alla Presa di Roma.
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1894-1896 - Due
soldati roveredani partecipavano alla guerra italo-abissina.
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1911-1912 - Venti
soldati roveredani combattevano nella guerra italo-turca.
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1915-1918 -
Centocinquantadue soldati roveredani erano impegnati nelle operazioni
di guerra (quaranta caduti, trentasette feriti, settantotto
prigionieri).
- Una roveredana moriva, al lavoro nei campi, per lo scoppio di una
granata. Tre venivano feriti da bombe a mano.
- Quattordici soldati austro ungarici morivano e venivano sepolti nel
Cimitero.
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1919-1920 - Un
legionario roveredano partecipava con il gruppo volontari di Gabriele
D'annunzio alla Marcia di Ronchi ed all'impresa Fiumana.
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1935-1936 -
Quindici volontari roveredani operavano nella campagna dell'Africa
Orientale Italiana.
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1936-1939 - Cinque
militari roveredani si impegnavano nella. Guerra di Spagna.
- Un volontario roveredano entrava nelle Brigate Internazionali Anti
franchiste
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1939 - Due soldati
roveredani partecipavano alla guerra per l'annessione dell'Albania (un
caduto).
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1940-1945 -
Centoventitre militari roveredani erano impegnati nella seconda guerra
mondiale (ventiquattro caduti, sedici feriti, settantuno prigionieri)
- Tre civili roveredani morivano in operazioni di guerra.
- Quattro civili italiani perdevano la vita a Roveredo per fatti di
guerra.
- Tredici roveredani si aggregavano alle Forze della Resistenza.
- Un partigiano roveredano moriva in campo di concentramento.
- Un civile roveredano scomparso nel campo di concentramento di Woippy.
- Tre partigiani fucilati a Roveredo
- Un Partigiano roveredano moriva a Fontanafredda.
- Tre militari roveredani si arruolavano nelle Forze armate. della
Repubblica Sociale Italiana.
- Un aviatore della RAF veniva abbattuto a Roveredo dalla contraerea
tedesca.
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1946, 2 giugno -
Referendum istituzionale. A Roveredo votava per la Repubblica il 70,4%
degli elettori, per la Monarchia il 29,6%.
Tratto
da:
http://digilander.libero.it/roveredoinpiano/index.html
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