Flaibano,
4 Marzo 2016
Centro Sociale
Flaibano tra Storia e
Memoria
Presentazione del libro
"La Tedesca"
Pochi giorni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale Flaibano fu scosso
da un delitto destinato ad essere presto rimosso e dimenticato dalla storia
ufficiale, ma ancora oggi ben presente nella memoria di tante famiglie del
paese. Maria Englram, di origine tedesca, che da quarant’anni viveva a
Flaibano dopo aver sposato Lodovico De Rosmini, nobile del luogo, venne
prima sequestrata e poi uccisa da un gruppo di partigiani garibaldini, con
la falsa accusa di essere stata una spia ed una collaboratrice degli
occupanti nazisti. La vita di questa donna e le
vicende della sua famiglia, le circostanze che la portarono alla morte, le
risultanze del processo che ne seguì, non erano mai state puntualmente
indagate ed il ricordo che ne risultava era talora lacunoso e fuorviato da
ricostruzioni di fantasia. Ora uno scrittore veneto, Alessio Alessandrini,
ne ha ricostruito la storia in un romanzo, “La Tedesca”, nato da lunghe
ricerche archivistiche e da testimonianze orali raccolte tra gli anziani che
quei tempi avevano vissuto. Ne risulta la piena innocenza della protagonista
e dunque l’ingiustizia della sorte crudele che ha dovuto subire. Il libro è
stato presentato per iniziativa dell'Assessorato alla Cultura, presso il Centro
Sociale di Flaibano con la partecipazione dell’autore. La presentazione è
stata accompagnata dalla lettura di alcuni brani da parte di Giulia Buzzolo,
e dall’esibizione di Assuera De Vido al violino e Sebastiano Gubian al
pianoforte che hanno eseguito musiche di Igor Stravinskij e Dmitrij
Kabalevskij.
...panoramica a luci accese
del Contro Sociale che si stava riempiendo...
...introduzione musicale del duo Assuera De Vido al violino e Sebastiano Gubian
al pianoforte,
che sono intervenuti anche nel corso della serata intervallati dalle letture
di Giulia Buzzolo...
...incontro moderato dall'Assessore alla Cultura, che ha segnalato la
presenza in sala
delle due giovani pronipoti
della sfortunata protagonista del libro, Diana
De Rosmini arrivata da Firenza
e Carla De Rosmini addirittura dalla Bolivia...
...breve estratto dal primo
intervento dell'autore del libro...
...interventi e letture
seguiti dal folto pubblico in un totale silenzio...
La famiglia
Lodigiani e la "Tedesca"
Le vicende
di una famiglia friulana dai
tempi allegri della Belle Epoque
e di Francesco Giuseppe fino al
clima insanguinato della lotta
partigiana.
Alessio Alessandrini,
insegnante, romanziere
affermato, si è assunto un
compito non agevole: raccontare
le vicende di una famiglia
friulana dai tempi allegri della
Belle Epoque e di Francesco
Giuseppe fino al clima
insanguinato della lotta
partigiana. Protagonista è la
famiglia
comitale Lodigiani, che gode di
una invidiabile posizione
sociale. Il rampollo Francesco,
che studia nella Vienna dei
valzer di Strauss, conosce
casualmente Catharina, figlia di
un borghese benestante. Come nei
romanzi d'amore fra i due
giovani scoppia l'attrazione.
Che sarà, alla fine,
tragicamente fatale. I novelli
sposi si sistemano nella casa
paterna in Friuli. Ma pochi anni
dopo scoppia la Grande Guerra,
Francesco vi partecipa come
autista di un generale
raccogliendone il poco attraente
epiteto di "imboscato". La
situazione economica e sociale
dei Lodigiani si fa rapidamente
precaria. Francesco si fa
coinvolgere nella politica del
fascismo finendo ucciso in una
missione spionistica. Catharina resta quasi un corpo
estraneo alla società friulana
che la ospita e la considera "La
Tedesca". E questo soprannome è
anche il titolo dell'ultimo
romanzo di Alessandrini edito
con il trevigiano Sismondi con
il quale aveva in precedenza
dato alle stampe due altri
lavori di buona fattura, "Una
vita negata" e "La biciclettina
celeste", quest'ultimo il suo
romanzo più riuscito.
Alessandrini è uno
storico-romanziere. Ci racconta
storie vere, reali, talora
tristi se non anche drammatiche.
Come questa della "Tedesca" che
ha un epilogo da tragedia greca.
È uno dei partigiani,
che ha partecipato al fatto di
sangue dove è morta la contessa Catharina a introdurre, con un
flash back, la lunga vicenda
della famiglia
Lodigiani. I
giovani non possono conoscere
quelle vicende e i vecchi che le
hanno vissute le vorrebbero,
magari, dimenticare. È una
storia di sconfitti dove tutti
perdono. Non si salva nessuno.
Non la tedesca finita fucilata
dai partigiani, non il
comandante Mustafà che si
vendica ingiustamente su una
donna inerme e incolpevole, non
i suoi compagni di lotta che
pagheranno con un paio di anni
di carcere e con un ricordo cui
non doveva mancare il rimorso,
non gli stessi paesani di
Catharina che non l'hanno mai né
capita né, sotto sotto, mai
accolta.
Non deve essere stato facile
per l'autore mettere insieme
tante notizie di un lungo arco
di tempo scavando tra archivi
parrocchiali e archivi della
memoria. Ne è uscito un lavoro
complesso, ricco di personaggi
veri e vissuti in un clima che
ha avuto un finale tragico che
ha travolto tutti, vincitori e
vinti. Quello che ci propone
l'autore di Summaga è un altro
tassello della guerra civile con
le sue inutili e quasi
ineluttabili crudeltà. Alla fine
rimane soltanto la pietà. Un
sentimento che non ha trovato
posto in quei torbidi anni. E
che, forse, nemmeno settant'anni
dopo è così facile scoprire. SR
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...saluto del
Sindaco, consegna di una
targa all'autore del libro
e le pronipoti de "La Tedesca" Diana
e Carla De Rosmini...
(che posano insieme ad una delle mie due accompagnatrici nella trasferta a Flumignano)
...non ho
potuto riprendere foto decenti durante la consegne degli
omaggi floreali a tutte le rappresentanti del gentil
sesso protagoniste della serata, perchè mi era stato
gentilmente raccomandato di "non interferire" durante lo
svolgimento del programma...
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