nuove dal friuli e dal mondo

Santa Maria La Longa (UD), 18 Settembre 2015
Teatro Mons. Biasutti

Il gno jessi tal mont


Coordinati dall'Assessore alla Cultura Donatella Urban, sul palco è salito il Sindaco di Santa Maria la Longa
e il Rettore dell'Istituto "Piccolo Cottolengo Don Orione"


Hanno poi relazionato: Luigi Geromet - Presidente Istituto “Achille Tellini” e Manuela Quaglia - curatrice del volume


Sono seguite le Letture sceniche del gruppo "Estemporanei Appassionati"...


...con intervalli musicali di Giulio Greci al violino...



Al è un timp infinît che no sai prime di me.
Al è un timp infinît che no sai dopo di me.
Tal mieç, il gno jessi tal mont, fi di un sanc e une storie,
ma cu la brame di lâ oltri il sanc e la storie
par supâ il timp infinît ch'al è stât prime di me,
ch'al sarà dopo di me.


L'Assessore Donatella Urban, che ringrazia i protagonisti della serata, nell'ordine:
Gabriele Beltrame, Giovanna Bortolussi, Chiara Dorigo, Sara Francovig, Stefania Pittioni, Luigi Geromet e Giulio Greci.


...ancora una foto del gruppo "Estemporanei Appassionati"...


...prima del rinfresco...

L’opera omnia di Galliano Zof: «Il mio modo di stare al mondo»
(Silvano Bertossi - Messaggero Veneto del 18 Settembre 2015)

          Agosto è stato il mese decisivo e determinante, una specie di precognizione sul destino terreno di Galliano Zof, una vita dedicata alla scuola, alla cultura, alla poesia e all'identità friulana. E proprio la sua opera omnia è stata presentata l’altra sera a Santa Maria la Longa.

          Nato il 26 agosto 1933, mancato il 9 agosto 2012, ha vissuto sempre a Santa Maria. Il padre, “Sandrin”, silenzioso e riflessivo, dedito ai lavori dei campi, la madre, “Anute”, donna piena di vivacità e di estro, legata alle tradizioni. Primo di quattro figli, fin dalla scuola elementare ha manifestato l'attitudine per lo studio e soprattutto per le materie linguistico-letterarie, per cui i suoi genitori con notevoli sacrifici (Anute aiutava il bilancio familiare dedicandosi alla coltivazione delle verdure che poi vendeva al mercato di Palmanova) lo hanno iscritto, dopo che aveva superato a pieni voti l'esame di ammissione, come si usava allora, alla media Manzoni di Udine. Gli studi sono proseguiti al ginnasio liceo “Stellini” e poi alla facoltà di lettere dell'Università di Trieste, con laurea a pieni voti. Ha iniziato la carriera di docente nella scuola media e, nel 1983, ha superato il concorso per
preside. Dopo la prima laurea ne ha conseguita una seconda in filosofia.

          Questo l'iter degli studi, ma Galliano Zof segue la sua vivace e complessa personalità tuffandosi a capofitto nella poesia. È autore di vari libri, di cinquanta - cento pagine, molto significativi. “I canti del Borgo” (1959) è l'unica raccolta di liriche in italiano, con illustrazioni di Arrigo Poz. E poi il friulano di “Un carantan di puisie” (1966), “Lidrîs di tuessin” (1968) illustrato da Meni Trevisan, “Pan cence levan” (1969), “De bande dai siôrs” e “Contadinance” (1977), “Flôrs” (1981), “Spire e muse” (1984), “Timp cence timp” (1988), “Salmodiis” (2001), “Cjant forest” (2003). Accanto a lui, sempre, la moglie Paola, autentica compagna di vita.

          Ora ecco la raccolta completa, esaustiva, con un profilo umano culturalmente impegnato di Odorico Serena, che ha conosciuto molto bene Zof. Trentasette pagine dense di riferimenti, ricordi, annotazioni, critiche, suggestioni, esperienze e tanto altro ancora. Il volume, l'opera omnia di Galliano Zof, presentato al teatro Piccolo Cottolengo è stato voluto dall’istituto Achille Tellini di cui il poeta della contadinanza è stato uno dei fondatori, e porta come titolo “Il gno jessi tal mont”, il mio stare al mondo.
        
 (Nella foto, Galliano Zof in uno dei nostri servizi)