L’opera omnia di Galliano Zof: «Il mio modo di stare al mondo»
(Silvano Bertossi - Messaggero
Veneto del 18 Settembre 2015)
Agosto è stato il mese
decisivo e determinante, una specie di precognizione sul destino
terreno di Galliano Zof, una vita dedicata alla scuola, alla
cultura, alla poesia e all'identità friulana. E proprio la sua opera
omnia è stata presentata l’altra sera a Santa Maria la Longa.
Nato il 26 agosto 1933, mancato il 9 agosto 2012, ha vissuto sempre
a Santa Maria. Il padre, “Sandrin”, silenzioso e riflessivo, dedito
ai lavori dei campi, la madre, “Anute”, donna piena di vivacità e di
estro, legata alle tradizioni. Primo di quattro figli, fin dalla
scuola elementare ha manifestato l'attitudine per lo studio e
soprattutto per le materie linguistico-letterarie, per cui i suoi
genitori con notevoli sacrifici (Anute aiutava il bilancio familiare
dedicandosi alla coltivazione delle verdure che poi vendeva al
mercato di Palmanova) lo hanno iscritto, dopo che aveva superato a
pieni voti l'esame di ammissione, come si usava allora, alla media
Manzoni di Udine. Gli studi sono proseguiti al ginnasio liceo
“Stellini” e poi alla facoltà di lettere dell'Università di Trieste,
con laurea a pieni voti. Ha iniziato la carriera di docente nella
scuola media e, nel 1983, ha superato il concorso per
preside. Dopo
la prima laurea ne ha conseguita una seconda in filosofia.
Questo l'iter degli studi, ma Galliano Zof segue la sua vivace e
complessa personalità tuffandosi a capofitto nella poesia. È autore
di vari libri, di cinquanta - cento pagine, molto significativi. “I
canti del Borgo” (1959) è l'unica raccolta di liriche in italiano,
con illustrazioni di Arrigo Poz. E poi il friulano di “Un carantan
di puisie” (1966), “Lidrîs di tuessin” (1968) illustrato da Meni
Trevisan, “Pan cence levan” (1969), “De bande dai siôrs” e
“Contadinance” (1977), “Flôrs” (1981), “Spire e muse” (1984), “Timp
cence timp” (1988), “Salmodiis” (2001), “Cjant forest” (2003).
Accanto a lui, sempre, la moglie Paola, autentica compagna di vita.
Ora ecco la raccolta completa, esaustiva, con un profilo umano
culturalmente impegnato di Odorico Serena, che ha conosciuto molto
bene Zof. Trentasette pagine dense di riferimenti, ricordi,
annotazioni, critiche, suggestioni, esperienze e tanto altro ancora.
Il volume, l'opera omnia di Galliano Zof, presentato al teatro
Piccolo Cottolengo è stato voluto dall’istituto Achille Tellini di
cui il poeta della contadinanza è stato uno dei fondatori, e porta
come titolo “Il gno jessi tal mont”, il mio stare al mondo.
(Nella foto, Galliano
Zof in uno dei nostri servizi) |