nuove dal friuli e dal mondo

Vidulis di Dignano, 9 maggio 2015

Libars di scugnî tornâ...
1° Incontro degli emigranti friulani rientrati nella "Piccola Patria"

Il comunicato prima dell'evento... I friulani del mondo che hanno deciso di rientrare nella piccola patria si incontreranno sabato 9 maggio a Vidulis di Dignano. Un appuntamento che ha tutti i requisiti per diventare un incontro fisso per tutti i corregionali che, dopo aver vissuto le difficoltà dell’emigrazione, sono tornati in Friuli. Il motore organizzativo della Fondazione Vidulis da un anno sta lavorando in sinergia con l’Ente Friuli nel Mondo. L’iniziativa partirà alle 11 all’interno del parco festeggiamenti immerso nel verde sulla sponda sinistra del fiume Tagliamento. “L’obiettivo – spiega il presidente della Fondazione Giovanni Zuccolo - è quello di offrire attenzione e visibilità agli ex-emigranti friulani rimpatriati assieme e dar loro un riconoscimento per avere offerto la loro testimonianza nel mondo di una civiltà semplice, spesso umile, ma sempre determinata, ingegnosa e responsabile. Stiamo dimenticando cos’è stata la nostra emigrazione e cos’ha rappresentato. Io stesso sono stato emigrante. Purtroppo tantissimi friulani hanno dovuto rifare la valigia e seguire il controesodo che li ha riportati a casa per le difficili situazioni sviluppatesi nel Paese che avevano prescelto come seconda patria. Lo hanno fatto e lo stanno facendo tra tanti sacrifici ed è giusto che qualcuno ascolti la loro esperienza. Sono molto soddisfatto non solo per la proficua collaborazione con l’Ente Friuli nel Mondo ma anche perché l’iniziativa ha riscontrato già nelle sue fasi progettuali ampi consensi anche presso le sedi Istituzionali”. All’incontro saranno presenti le istituzioni regionali, provinciali e un cospicuo numero di rimpatriati per riaffermare concetti di “friulanità”, “orgoglio di appartenenza” ma anche, in un contesto multietnico come quello attuale, di rispetto delle regole e di civiltà coesistenziale. Ad allietare musicalmente la giornata ci penserà il Complesso Bandistico di Venzone. A seguire un pranzo conviviale con intrattenimento musicale e danzante assicurato dal duo folkloristico “Alvio e Elena”, supportati e simpaticamente interrotti dalla comicità di “Sdrindule”. Non mancheranno poi le sorprese, oltre alla presenza di personalità friulane particolarmente distintesi nel mondo e sulla cui identità gli organizzatori mantengono un rigoroso riserbo. Per ogni informazione di dettaglio si potrà contattare Fondazione Vidulis all’indirizzo di posta elettronica fondazione.vidulis@gmail.com.


...una panoramica dell'ampio salone...


...con la banda, le majorettes...


...ed il coro dei bambini in costume friulano...


...che hanno intrattenuto gli ospiti provenienti dai quattro angoli delle terra...


...il benvenuto del Sindaco, del Presidente della Provincia di Udine e di altre autorità...


...intervallati da esibizioni del Complesso Bandistico di Venzone che ha eseguito gli Inni...


                   
...del Friuli, d'Italia e d'Europa...

        
...una panoramica dei partecipanti nell'ampio bocciodromo...


...tra i vari interventi non posso non citare quello del "sempreverde" Mario Toros Presidente Onorario
e Pietro Pittaro attuale Presidente di Ente Friuli nel Mondo...


...tra gli interventi dei "venuti da fuori", un nipote di Primo Carnera che si è stabilito a Sequals;
Daniel Vezzio Presidente del Fofolâr Furlan di Lione che spesso collabora con il nostro "natisone"; Pre Romano Michelotto...


...che per l'occasione ha tradotto ed adattato in Mari Lenghe un Salmo,
che gli è servito per benedire la "Fondazione Vidulis" e tutti i partecipanti all'incontro...

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

«Il friulano si spegne, salviamolo»
(Maristella Cescutti - Tratto da Messaggero Veneto)

DIGNANO. «La nostra lingua sta morendo e se muore la lingua muore il Friuli che nel 2015 sta perdendo anima e identità». Un grido d’allarme del presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, durante il suo intervento ieri mattina a Vidulis alla prima edizione della festa dei corregionali che sono rientrati nel Friuli dal dopoguerra ai giorni nostri. Numerose le personalità politiche che sono intervenute con una platea di tante teste bianche con la schiena dritta, simbolo di un bagaglio di esperienza di lavoro all’estero che inorgoglisce. Il vero collante di tutti è l’amore per la terra in cui sono nati e che ieri è parso più rafforzato che mai. Quello del piccolo grande Friuli che proprio grazie al lavoro dei nostri emigranti è conosciuto ovunque e, come ha sottolineato il senatore Mario Toros, per questo ha portato nel 1976 solidarietà da tutto il mondo. Un esempio unico in Italia di ricostruzione e di sviluppo. Il friulano ha esportato mestiere e serietà nel pianeta ora invece c’è emigrazione di cervelli. «È bello tornare, ma sarebbe bello non partire; dobbiamo salvare la nostra regione», ha detto il consigliere regionale Enio Agnola che ha consegnato a Giovanni Zuccolo, presidente della fondazione Vidulis che ha organizzato l’evento, un riconoscimento da parte dell’amministrazione. La sensibilità del Comune di Dignano verso gli emigranti, perché trattasi di paese che ha subito in modo esponenziale tale fenomeno, è stato quindi sottolineato dal sindaco Riccardo Zuccolo che ha dato il benvenuto agli ospiti salutati anche dal presidente della Comunità collinare Giambattista Turridano tra le note del gruppo bandistico di Venzone. Pietro Pittaro ha concluso gli interventi auspicando maggiore comprensione per il lavoro dell’Ente Friuli nel mondo, «fatto - ha sottolineato - da volontari». Prossimo presidente? «Un rappresentante dell’economia friulana, ma io non sparisco», ha aggiunto.