La tragedia d’Izourt nei Pirenei francesi, avvenne 73 anni fa,
esattamente il 24 marzo 1939, e vi trovarono la morte 31 operai di
cui 29 italiani, 8 erano friulani.
La località di Izourt é nelle splendide montagne al limite tra
Andorra e Francia a 1650 m di altezza, il
quel periodo una diga era
in costruzione per sbarrare un laghetto, il cantiere comportava dei
baraccamenti per gli operai ed é qui, che morirono in condizioni
dantesche, i nostri compatrioti..
Alle 7.30 del mattino una
tormenta di neve di una incredibile intensità si abbatté sul
cantiere, dei venti violentissimi ed il peso di oltre sei metri di
neve scoperchiarono e fecero crollare le baracche malgrado fossero
state costruite solidamente, in pietra, dagli operai stessi.
I superstiti tentarono di
soccorrere i compagni feriti sotto la neve e le macerie, il freddo
era polare, le condizioni meteorologiche estreme, le installazioni
elettriche, teleferica distrutte, senza l'elettricità nessun mezzo
di comunicazione possibile, non ci sono strade, ed il primo centro
abitato si trova a più di due di marcia col bel tempo, la tormenta
impedisce ogni tentativo.
I primi soccorsi
arriveranno solo nel pomeriggio, si poté evacuare i primi feriti
l'indomani 25
marzo, la sera stessa il prefetto ordino'
l'evacuazione della zona, lasciando sul posto della catastrofe, i
corpi dei deceduti, che saranno evacuati a valle, dai militari
francesi, più giorni dopo, i morti avevano tra i 23 e 52 anni e
furono inumati nel piccolo cimitero accanto alla chiesa, del paese
di Vicdessos.
La seconda guerra
mondiale sta per scoppiare, gli italiani diventeranno, per un
periodo, dei nemici della Francia, le tombe degli operai italiani
verranno dimenticate ed eliminate...il cimitero manca di spazio....
Eccovi brevemente, un rammento
della tragedia del marzo 1939, si puo' facilmente immaginare il
dolore dei familiari in Italia ed in Friuli.....a Travesio, Aviano,
Pagnacco, Buja, Caneva, Tricesimo, Cassaco, le famiglie non ebbero
neppure una salma su cui piangere.
Gli anni passarono, molti
anni.... ma qualcuno si ricordava ancora di questi italiani, un
signore, allora bambino, aveva negli occhi quelle corone mortuarie
fatte di perle di vetro, appese al muro della chiesa, e si ricordava
del racconto accorato della nonna, sulla lunga fila di bare
allineate in un gelido mese di marzo ‘39 nel cimitero di Vicdessos.
Nel 2002 questo signore;
poiché si tratta di vero un signore, si mise in testa di rimettere
all’ onore questi operai sconosciuti, morti su un cantiere nei
Pirenei a 1650m di altezza, chiese aiuto al consolato italiano, che
lo diresse verso le associazioni italiane, una rispose
positivamente, l’Alliance Franco-Italienne di Tolosa, che si trova a
più di 100km da queste montagne, una nuova associazione fu creata,
Ricordate-Souviens-toi d’Izourt, e le ricerche iniziarono.
In Friuli tutti nomi dei
defunti furono trovati, ed anche i loro familiari, a Cassacco é
ancora in vita la vedova di uno di questi morti, si tratta di Emma
Pellis di 101 anni!
Durante dieci anni le due
associazioni Ricordate-Souviens-toi d’Izourt e l’Alliance
Franco-Italienne di Tolosa ribaltarono mari e monti in cerca di
informazioni, collaborazione e fondi, lavorarono bruciando molte
energie, ma riuscirono a coinvolgere i due comuni di Vicdessos e
Auzat, a fondo valle d’Izourt, successivamente alcune associazioni
italiane come i Veneziani nel Mondo, alcuni comuni del veneto:
Fossalta, Portogruaro, Quero ed altri, si affiancorono.
Questi sforzi, questa dedizione, hanno avuto un risultato
straordinario, oggi nel cimitero c’é una bella lapide, con tutti i
nomi dei morti, dei gemellaggi sono stati concretizzati tra comuni
italiani e francesi, c’é un fervore ed una fratellanza che va oltre
quella fredda ‘’fraternité’’ scolpita sui timpani e frontoni dei
municipi, é come se i morti fossero di nuovo tra noi dandoci la
mano, unendo francesi ed italiani con sentimenti di solidarietà,
pietà..... ed anche il piacere di sentirsi uniti nel ricordo.
L’Ente Friuli nel Mondo
tramite il Fogolar Furlan di Lione ha voluto essere presente alle
importanti commemorazioni svoltesi con enfasi, su tre giorni12/13/14
ottobre 2012, ci sono state messe, discorsi, cerimonie, bandiere, a
profusione, ma tutto questo si puo’ immaginare, quello che mi ha
impressionato di più é stata l’inaugurazione del Cammino della
Memoria, che parte da fondovalle per salire su, alla diga d’Izourt.
Presto al mattino del 13
ottobre, nel freddo dei Pirenei, come dei pellegrini per Compostella,
italiani e francesi iniziammo la salita per ripidi sentieri di
montagna, ogni tanto, come in un via crucis trovavamo dei pannelli,
che raccontano la tragedia e la vita in queste montagne, mi fermavo
per leggere, ma era ‘’par tirà flât’’ , il sole non usciva dalle
nubi, la brina del sudore appariva sulle spalle di coloro che mi
precedevano, fumanti come cavalli all’aratro.
Accenti veneti, friulani,
catalani, andorrani, uomini, donne, bambini,
bandiere...pellegrini... verso un Santuario-Diga, verso
Martiri-Operai, verso una trinità umana,
Lavoro-Progresso-Elettricità, dopo due ore di salita, ansimanti
scoprimmo lo sbarramento, c’era poca acqua nell’invaso, si deve
aspettare la neve, spesso sei o sette metri come in quell’orrenda
notte del 39, per riempirlo.
Sulla sponda del lago ci
sono dei ruderi, mucchi di pietre, in ordine, erano i muri delle
barracche degli operai, rustiche, ma costruite robustamente dalla
nostra gente, ma non ha bastato, le forze della natura sono le più
forti.
Si possono vedere, delle
piccole lapidi, una croce in granito, e più avanti sui resti di un
muro rimasto in piedi, una tela bianca ricopre il primo dei pannelli
del Cammino della Memoria.
La salita é faticosa non
tutti sono giovani e forti, si aspettano i ritardatari che arrivano
col fiatone, poi Il sindaco di Auzat sig Bernard Piquemal pronuncia
un breve discorso e scopre il pannello, un raggio di sole buca le
nubi, la natura chiede scusa a modo suo, poi le voci maschili del
coro La Quercia di Fossalta intonano Signore delle Cime...anche i
sassi sembrano umidi di lacrime, l’emozione fa tacere
tutti...neppure il vento turba il silenzio, i Pirenei sono diventati
immensa cattedrale!
La cerimonia continua,
parole, poesie, ‘’aubades’,’ canti in italiano, francese ed
occitano, il tutto tradotto nelle due lingue, ma bisogna scendere a
valle, nel pomeriggio le commemorazioni con le autorità in grande
uniforme non possono aspettare.
I due paesi di Auzat e Vicdessos sono vestiti a festa con le
bandierine italiane tese sopra la strada principale, come nelle
vecchie sagre di paese, la banderuola ‘’Bienvenue à nos amis
Italiens’’ é sul ponte all’ingresso del paese...ma com’é possible?!
La popolazione di questi due paesini di montagna sono diventati
tutti italiani? Si sono fatti in quattro, per onorare la nostra
gente!
Sulla piazza centrale c’é
folla, il corteo deve partire: fanfare, corali, bandiere, corone di
fiori, famiglie dei caduti, autorità ecc..saremo tutti al cimitero
di fianco alla chiesa, il Cammino della Memoria finisce o inizia li,
sarà come volete!
Si deve inaugurare una
statua in marmo bianco d’Istria, una bella composizione dell’artista
portogruarese Giulio Bornacin, che ha saputo dare ai due personaggi
di pietra, una dolcezza particolare, hanno uno sguardo di tenerezza
come se ci dicessero: ‘’ siamo poveri operai italiani, non dovevate
fare tanto per noi...’’ e invece si!
Si leggono tutti i nomi
dei caduti, le famiglie posano una piccola corona per il loro caro,
mentre la campana da morto sottolinea l’appello...l’emozione era
palpabile anche qui.
Non conoscevamo questa
tragedia.... Marcinelle, Monongah certo, ma quella di Izourt nei
Pirenei, era nascosta, la volontà, il lavoro di galantuomini hanno
riportato alla luce questi fatti.
Ho parlato di ‘’signori’’
voglio citarne solo due, il francese, Jean Pierre Ruffé e l’italiano
Bruno Grotto, sono all’origine di questa riabilitazione e senza
parole, mi tolgo il cappello!
Evidentemente, non sono
soli, eccovi la lista di tutti coloro che hanno partecipato, ma il
mio mandi va agli anonimi, ai volontari, che da anni contribuiscono
al Cammino della Memoria.
L’Ente Friuli nel Mondo e
le autorità regionali del FVG dovranno essere solidali in avvenire,
affinché la memoria sia conservata nei Pirenei ed in Friuli.
A cura di Danilo Vezzio -
Fogolar Furlan di Lione
Le presenze
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Autorità locali: Bernard Piquemal, Auzat - Jean Magalhaes,
sindaco di Vicdessos – sindaci dei comuni nelle vicinanze- A
l'inaugurazione, présenza del Députato dell'Ariège e di 2
Consigleri Regionali.
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Autorità italiane: Claudio TESSARI : Assessore alla Pubblica
istruzione Provincia di Venezia - sindaci de Morsano al
Tagliamento (PN) di Pedemonte (VE) di Valdastico (VE) di Quero
(BL)
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Autorità ecclesiastiche: Monseigneur Philippe Mousset – Vescovo
di Pamiers (09) - Don Mario Daminato: Responsabile della
Missione Cattolica italiana di Toulouse - Monsignor Sergio
Moretto(Rettore del Santuario Diocesano di Marsura di Aviano)
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Associazioni: Ricordate-Izourt - Alliance Franco-Italienne del
Midi-Pyrénées - Associazione Veneziani nel Mondo : queste 3
hanno co-finanziato la statua con una participazione del Conseil
Général de l'Ariège.
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- Altre
associazioni: Padovani nel Mondo – Ente Friuli nel Mondo-Fogolar
Furlan de Lyon - Association Anciens Combattants Italiens de
Toulouse - Trevisani nel Mondo de Midi-Pyrénées – Vari comitati
di gemellaggio franco-italieni della régione Pirenei e
dall'Italia.
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Corali e Fanfare La Quercia de Fossalta di Portogruaro (VE) -
Les Chanteurs du Comminges (St Gaudens) - L'Harmonie de Foix
(09) - Les Gais Rimontais (Banda ) - 09
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Discorsi-alla diga: Robert Arnal (Membre de Ricordate) -
Directeur d'EDF - Alberto Coppe :Vice Sindaco de Quero (BL)
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Inauguration du Chemin de la Mémoire: Bernard Piquemal (Maire d'Auzat)
- Frédérique Massat (Député) - Antoine Specia ( Président d'Honneur
de Ricordate) - Giulano Biasin (Maire de Morsano al Tagliamento)
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- Au
Cimetière de Vicdessos: Bénédiction par Mgr Mousset - Jean
Magalhaes (Maire de Vicdessos) - Jean-Pierre Ruffé (Président et
Fondateur de Ricordate-Izourt) - Alain Clerc (Président d'Alliance
Franco-Italienne de Midi-Pyrénées) -
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- A l'issue
du concert du dimanche: Bruno Moretto ( Président Veneziani nel
Mondo)
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-Traductions assurées par Domenico Zago - Professeur d'Italien
retraité originaire de la Province de Trévise
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Sculpteur: Giorgio BORNACIN - Portogruaro (VE)
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Diversi rappresentanti delle famigle dei caduti italiani.
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