nuove dal friuli e dal mondo

Cassacco (UD), 10 Giugno 2013
Auditorium Comunale

Festeggiata Emma Pellis, 102 anni
vedova di Ercole Gregorutti, deceduto nella tragedia della diga di Izourt (F)


Moderato da Paola Pascoli, l'incontro è iniziato con il benvenuto del Sindaco Vannes Assaloni...


...e seguito con interesse dagli amici e parenti venuti a festeggiare la loro compaesana di 102 anni seduta in prima fila accanto alla figlia, con in mano una magnifica rosa color rosa...


...le relazioni di Alain Clerc, Emanuela Ortis e Bruno Grotto....

NON DIMENTICHIAMO  LA TRAGEDIA D’IZOURT (F)
di Claudio PETRIS

          Nel dicembre 2001 il Consiglio dei Ministri ha istituito per decreto la “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo” allo scopo di celebrare il ricordo del sacrificio dei  lavoratori italiani nel mondo, al fine di favorire l’informazione e la valorizzazione del contributo sociale, culturale ed economico recato con il proprio impegno dai lavoratori italiani all’estero fissandola all’8 agosto, ricorrenza della sciagura di Marcinelle 1956 Belgio.
          Per secoli l’intero Friuli ha conosciuto lo sradicamento del territorio attraverso la piaga dell’emigrazione. Questo fenomeno è stato molto studiato, ma esistono ancora pagine da scrivere per raccontare questa epopea.
Una di queste è quella che riguarda la catastrofe dell’Izourt in Francia. 

          Siamo alla fine degli anni ’30 e nei Pirenei, nella regione francese dei Midi-Pyrénées, nella vallata compresa tra i paesi di Vicdessos e Auzat, a ridosso del confine con il piccolo stato d'Andorra a quota 1.645 metri si sta costruendo una diga.
 
         I lavori dureranno all'incirca 3 anni, tra il 1938 e il 1940. Lavoravano 349 operai di questi: 180 erano francesi,
107 italiani, 39 spagnoli, 18 di Andorra, 2 polacchi, uno svizzero
e uno slavo.
          Siamo nel mese di marzo del 1939, ad alta quota nevicava da un paio di giorni, i lavori di costruzione della diga erano stati sospesi perche una tempesta di neve si stava abbattendo sulla zona costringendo gli operai a rifugiarsi nelle baracche costruite poco distanti dalla diga.
          Alle 7,30 del mattino di venerdì 24 marzo 1939 la bufera s’intensificò, una slavina si staccò dalle propaggini della montagna e si abbatté sulle baracche degli operai, travolgendone alcune.
          I primi soccorsi furono portati
dagli stessi colleghi operai occupanti le altre baracche
risparmiate dalla catastrofe nonostante le condizioni meteorologiche estreme. Con la neve fin sotto le ascelle e con un vento fortissimo si buttarono alla ricerca dei compagni sommersi. Alcuni furono ritrovati e scamparono alla morte. Si scavava con ogni mezzo: la neve e il ghiaccio costringevano i soccorritori a brevi turni di soccorso per non rimanere a loro volta congelati. Distrutti i collegamenti elettrici con il fondo valle, bisognerà attendere il primo pomeriggio per l’arrivo di una trentina di soccorritori tramite la teleferica. Le salme e i feriti sono portati a valle.
          Il 31 marzo, dopo una solenne cerimonia funebre alla presenza di autorità locali e del Console italiano, tutte le
31 vittime (29 italiani e 2 francesi con età compresa tra i 23 e 52 anni) furono sepolte nel cimitero di Vicdessos.
          Sei mesi dopo la catastrofe scoppiava la seconda guerra mondiale e così il dramma delle vittime d’Izourt cadeva nell’oblio …. il silenzio.

          Nel 2002 un gruppo di amici francesi, capitanati da Jean-Pierre Ruffé, ha l’idea di riportare alla luce questa catastrofe e di compiere il dovere di ricordare. Si convincono che bisogna fare qualcosa perché della tragedia dell’Izourt restano solo pochissime tracce: una croce vicino alla diga ma che non riporta alcuna dicitura, le tombe nel cimitero di Vicdessos sono rovinate e abbandonate. Si costituisce l’Associazione RICORDATE e come prima iniziativa decidono di porre una targa commemorativa, con tutti i nomi, nel cimitero di Vicdessos e un’altra esplicativa nella piana dell’Izourt per testimoniare e raccontare che quella diga era stata costruita grazie al sacrificio di tutti quegli operai.
          Uno dei primi impegni dell’Associazione è la consultazione e la raccolta dei non molti documenti esistenti dell’epoca. Il successivo paziente lavoro di ricerca in Italia rende possibile rintracciare e mettersi in contatto con tutte le famiglie italiane delle vittime. Da allora, RICORDATE è sostenuta dalla “Alliance Franco-Italienne
de Midi- Pyrénées” e dall’Associazione Veneziani nel Mondo, i legami tra i due paesi non hanno cessato di aumentare, di solidificarsi e soprattutto le vittime di questa tragedia sono uscite dal dimenticatoio.
          Di recente, domenica 24 marzo, nel 74° anniversario della tragedia d’Izourt, è stata celebrata da parte di mons. Sergio Moretto, accompagnato dal Coro “La Quercia” di Fossalta di Portogruaro, una S. Messa commemorativa nel Santuario della Madonna del Monte di Marsure di Aviano (PN).

          La celebrazione ha voluto essere un ricordo umano e cristiano per tutti quei lavoratori che hanno perduto la vita, e una generosa attestazione di affetto e solidarietà, se pur tardiva, nei confronti dei familiari così duramente provati e per troppo tempo dimenticati.
 

          Lunedì 11 giugno, l’Associazione Storie dai Longobars ha organizzato, nell’Auditorium di Cassacco (UD), la presentazione del libro “Emigrati italiani nel Midi-Pyrénées in Francia”. La serata coordinata dalla presidente Paola Pascoli, ha visto quali relatori Emanuela Ortis, Alain Clerc e Bruno Grotto. Ha fatto gli onori di casa il sindaco Vannes Assaloni. Nel corso della serata è stato commemorato il concittadino Ercole Gregorutti (nato il 14.04.1905 a Cassacco da Antonio e Giuseppina MONAI) deceduto nella catastrofe d’Izourt ed ha visto la presenza della vedova Emma Pellis di 102 anni.
          Destino comune a tanti friulani che, superate le traversie della Prima Guerra Mondiale, erano stati costretti dalla situazione economica a partire emigranti (libers di scugnì là) avevano trovato lavoro, in qualità di muratori, nel cantiere di alta montagna per la costruzione della diga d’Izourt nei Pirenei in Francia.
          E’ nostro dovere non dimenticare il loro sacrificio e ricordarli. 

VI INVITIAMO A VISIONARE I SERVIZI
 25 OTTOBRE 2012>>>       24 MARZO 2013>>>

Elenco deceduti nella catastrofe di Izourt (F) del 24 marzo 1939
(in grassetto i deceduti della Regione Friuli Venezia Giulia)

BARBON Ernesto – San Biagio di Callalta (TV)
BOUCHE Camille – Perpignan (Francia)

BRAIDA Umberto – Travesio (PN)

BULGHERONI Lorenzo –Olgiate Comasco (CO)
BUSATO Giovanni – Arsiero (VI)
CANALE Federico – Tonezza del Cimone (VI)
CAROTTA Luigi – Pedemonte (VI)
CHIAFFREDO Luciano – Monterosso Grana (CU)

DEL FABBRO Aurelio – Pagnacco (UD)

FAVRO Cesare – Meana di Susa (CU)
FERIGO Remigio – Sedico (BL)

GIAMPAOLI Giuseppe – Pagnacco (UD)
GREGORUTTI Ercole – Cassacco (UD)

LANCINI Emilio – Adro (BS)
LONGHI Ezio Pio – Pedemonte (VI)
LONGHI Guido – Pedemonte (VI)

LORANDI Samuele – Sovere (BG)
MAGNO Luciano – Monterosso Grana (CU)
MARTINI Giuseppe Carlo – Vigo di Cadore (BL)
MENARDO Giuseppe – Monterosso Grana (CU)
MONDIN Primo – Quero (BL)
PANIZ Lucindo – Santa Cristina (BL)
PASQUET Alexis – Trouy (Francia)
PEZZETTA Vincenzo – Buia (UD)
SARTORI Francesco – Pedemonte (VI)
SARTORI Pietro – San Pietro Valdastico (VI)
SARTORI Umberto – San Pietro Valdastico (VI)
SERBOSINI Settimo – Tricesimo (UD)
TASSAN CASER Vincenzo – Aviano (PN)
TEVERE Giacomo – Pellaro (RC)
ZAT Carlo - Zurigo (Svizzera) da genitori di Caneva (PN)

...dopo la proiezione di un filmato sulla tragedia della diga di Izourt...

...è stata festeggiata Emma Pellis...


...e ricordata la sua storia...


...sono seguiti gli omaggi floreali...


...la posa per la foto ricordo...