varie dal friuli e dal mondo

Abbazia di Rosazzo, 22 OTTOBRE 2004

TERZO INCONTRO ECUMENICO  “Aquileja fra Oriente e Occidente”
Promotrice dell’iniziativa l’Associazione Culturale “Mitteleuropa”,
in collaborazione con l’Abbazia.

 Prima dell'inizio dei lavori, i rappresentanti della varia chiese hanno benedetto il Pane, che è
 poi stato spezzato e distribuito a tutti i presenti, come segno di comunione e fratellanza

 

Nell’ottobre 2002 era stato approfondito insieme (ortodossi, protestanti e cattolici) e LE ragioni delle nostre divisioni. Nell’ottobre del 2003 manifestavamo la comune aspirazione a ricomporre le fratture ormai millenarie tra i cristiani. Quest’anno, nel 950.mo anniversario delle reciproche scomuniche tra cristianità orientale e occidentale (1054), a Rosazzo, dove il 1° maggio scorso cadeva l’ultima barriera che separava l’Oriente dall’Occidente, si vogliono riscoprire le nostre radici all’interno di quella nuova Europa in cui siamo chiamati a vivere il Vangelo che Gesù ha annunziato al mondo

SPIRITUALITA’ CRISTIANA E UNITA’ D’EUROPA
Il contributo della spiritualità cristiana
al processo di unità dell’Europa

 
 L'inizio dei lavori da parte del Presidente dell'Associazione Mitteleuropa Paolo Petiziol,
 con gli  interventi dei rappresentanti delle varie chiese presenti nella Sala della Palma.

Ha introdotto il convegno Richard Čemus, padre gesuita del Pontificio Istituto Orientale Aletti di Roma Con interventi e relazioni di eminenti delegati delle chiese ortodosse di COSTANTINOPOLI-ISTANBUL, ALESSANDRIA D’EGITTO, PATRIARCATO DI MOSCA, BELGRADO, BUCAREST, ATENE, della Chiesa Apostolica ARMENA, della Chiesa EVANGELICO-LUTERANA.

 
 I delegati e il pubblico presenti

Ha concluso il convegno il card. Tomáš Špidlik con una relazione dal titolo: “La spiritualità europea. Attualità della missione di Aquileia”.


 L'intervento del card. Tomáš Špidlik
 

PROGETTO AQUILEIA 2004 - CONVEGNO
www.mitteleuropa.it

 AQUILEJA FRA ORIENTE E OCCIDENTE
convegno dal titolo ''Spiritualità Cristiana e Unità d'Europa''
Abbazia di Rosazzo - Venerdì 22 ottobre 2004

Gli incontri “aquilejesi”, promossi dalla nostra associazione nel 2002 e 2003, hanno riscosso un interesse ed un apprezzamento tale da indurci, nonostante le smisurate difficoltà, a mantenere l’impegno assunto con i Reverendissimi Padri delle Chiese cristiane di questa nostra Europa e portare a termine il triennale programma preventivato.
L’affascinante cammino, iniziato nell’ottobre 2002 con il convegno “Aquileja: da terra di passaggio a terra di messaggio” e 2003 “Aquileja: dalle radici alle ali. Un dialogo per l’Europa”, ci ha coinvolto fortemente e le presenze d’insigni studiosi e di eminenti Autorità religiose delle Chiese Ortodosse di Costantinopoli, Alessandria, Mosca, Belgrado, Bucarest, Atene, nonché della Chiesa Apostolica Armena, della Chiesa Evangelico-Luterana e, naturalmente, di quella Cattolica, ci hanno ampiamente confortato sulla validità e l’importanza di quest’iniziativa, che, proprio in quanto laica, ha ottenuto un’attenzione e una considerazione “super partes” che ci ha profondamente gratificato e responsabilizzato.
La splendida cornice della millenaria Abbazia di Rosazzo ed il solo nome di Aquileja, evocante di per sé fratellanza cristiana, hanno poi completato il “miracolo” delle presenze e del dialogo.
Ci apprestiamo ora a concludere questo intenso ed emozionante percorso con un convegno di rilevante e strategica attualità. Paolo Petiziol

TERZO INCONTRO ECUMENICO CON LE CHIESE ORTODOSSE D’ORIENTE
a Rosazzo il 22 ottobre 2004

Nel 950° anniversario del lancio delle reciproche scomuniche (1054) tra le chiese cristiane d’Oriente e d’Occidente, si sono incontrati in Abbazia i delegati di una decina di chiese ortodosse, della chiesa evangelica e della chiesa cattolica romana per sviluppare il tema "Spiritualità cristiana e unità d’Europa. Il contributo della spiritualità cristiana al processo di unità dell’Europa".
Era il terzo incontro annuale, che seguiva ai convegni del 2003 ("La fede comune nei concili di Costantinopoli e di Aquileia del 381 d.C.") e del 2004 ("Le vere ragioni della rottura tra Oriente e Occidente cristiani").
E’ emersa chiara la volontà di proseguire il dialogo tra le chiese, impegnate a togliere lo scandalo della divisione in un’Europa che si sta aggregando a tutti i livelli.
Ha introdotto i lavori Richard Čemus, padre gesuita del Pontificio Istituto Orientale Aletti di Roma Sono intervenuti i delegati delle chiese ortodosse di COSTANTINOPOLI-ISTANBUL, ALESSANDRIA D’EGITTO, PATRIARCATO DI MOSCA, BELGRADO, BUCAREST, ATENE, della Chiesa Apostolica ARMENA, della Chiesa EVANGELICO-LUTERANA. Ha concluso il convegno il card. Tomáš Špidlik con una relazione dal titolo: "La spiritualità europea. Attualità della missione di Aquileia". E’ seguito un concerto di Gioacchno Rossini: "La Petite Messe solennelle" con il Venis Chorus di Oderzo.
In questo terzo incontro ecumenico abbiamo colto alcuni tratti che vogliamo segnalare agli amici che condividono le stesse passioni di Rosazzo.

  • La gran parte delegati aveva già partecipato ai due incontri precedenti ed alcune chiese hanno rafforzato il gruppo di rappresentanza (il patriarcato di Mosca con 3 membri, la chiesa romena con 4).

  • Unanime l’apprezzamento per l’Associazione Culturale "Mitteleuropa", che ha saputo organizzare un evento così complesso ed impegnativo, e per l’Abbazia di Rosazzo, che ha messo con generosità a disposizione il suo centro millenario di fede e di dialogo tra le differenti culture.

  • Speranza diffusa che questi incontri non si esauriscano al termine di un ciclo triennale, ma proseguano in forma istituzionalizzata.

  • Constatazione che all’Europa che si sta aggregando manchi un’ "anima", quella delle fede e della cultura cristiane, ma anche del forte ritardo delle chiese divise nella loro testimonianza evangelica. Si assiste al paradosso che mentre le popolazioni dell’Europa si stanno prepotentemente aggregando, la chiese cristiane vivono ancora nella situazione di stallo ecumenico e di reciproche diffidenze nei loro rapporti.

  • Un appello perché Aquileia, che a differenza di tante altre città-simbolo non è morta dopo tante distruzioni ma continua ad essere viva ed a generare figli nella fede, ridiventi punto d’incontro fra i cristiani che aspirano all’unità.

  • L’esito positivo di questo triennio di comuni riflessioni, oltre che la partecipazione e entusiasta di un numero considerevole di chiese cristiane, va attribuito principalmente al fatto che l’iniziativa ecumenica dev’essere letta come una risposta dei laici a domande che salgono dall’intero popolo di Dio.

Se questi dialoghi ecumenici avranno un futuro – come noi speriamo – dovranno entrarvi a far parte anche i cristiani protestanti. Preziose a questo riguardo le osservazioni che Dieter Kampen, in rappresentanza della chiesa evangelico-luterana di Trieste, ha sviluppato al termine delle relazioni svolte dai delegati orientali: non basta mettere a nudo le deficienze che accompagnano il processo di unificazione europea (secolarismo, laicismo, ateismo pratico, ecc.) né sottolineare la necessità di una nuova anima all’Europa e riconoscere il primato della spiritualità. Altrettanto necessaria è la nostra capacità di scrutare i segni dei tempi nuovi e di dialogare con l’uomo dei nostri tempi, in una società che sta cambiando la visione del mondo.

DINO PEZZETTA