In Val Cellina con gli alpini di Orsaria
(Bruno Badino)
Orsaria, lì 9 agosto 2004
Caro Aldo,
ti mando alcune foto ed il resoconto della
gita che il Gruppo Alpini di Orsaria ha organizzato con successo lo
scorso mese di luglio in Val Cellina e sulla diga del Vajont. Oltre 130
persone, con due corriere ed alcune auto, hanno visitato i luoghi della
tragedia che ha scosso l’Italia quarant’ anni
fa e resa ancora attuale dal cinema e dai media.
Moltissimi, che non erano mai stati oppure non avevano
una conoscenza approfondita dei fatti, hanno potuto apprenderne la vera
storia da una brava guida, che ci ha anche portato a percorrere la
sommità della diga. Così ci siamo resi conto del terribile disastro che
fece duemila morti, della montagna crollata
nel bacino lacustre che determinò la grande ondata di acqua, che
distrusse dapprima i paesi di Erto e Casso e
quindi scavalcò la diga (che resse l’ immane urto), per riversarsi nella
sottostante vallata di Longarone, spazzandone via le case e coprendo
tutto con una mortale coltre di fango. Come sempre accade in queste
disgrazie, è presente anche l’errore umano, per lo meno c’è stata una
colpevole leggerezza da parte dei tecnici preposti e soprattutto dai
dirigenti della SADE, che sapevano che il monte Toc
stava franando, ma c’era la necessità di fare presto e di non
enfatizzare il fatto, in quanto la società
costruttrice era sul punto di cedere tutta la struttura e la propria
attività alla neonata ENEL, quindi di passare la patata bollente allo
stato italiano. Mai pensarono che dovesse venire giù mezza montagna.
Un solo dato
per comprendere meglio: in teoria se si potesse portare via tutta la
montagna franata nel lago, usando cento camion al
giorno (uno ogni dieci minuti per otto ore), ci vorrebbero settecento
anni per svuotare completamente il bacino.
La base logistica della nostra comitiva era a
Claut, in Val Cellina, dove in un ameno
parco, messo a disposizione dalla generosa ed ospitale gente
clautana, è continuata la scampagnata con il
pranzo (pasta, grigliata, vino di Prepotto,
dolci, ecc.), con i giochi, la lotteria, la musica di Sandro e Maurizio,
i canti, le passeggiate ed infine anche la cena. In conclusione una
splendida giornata che ha soddisfatto tutti,
famiglie, bambini e anche gli alpini, compresi quelli di
Claut, che hanno passato la giornata di
festa con noi.
Mandi, Bruno Badino.
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