Francia-Leproso, 23
Novembre 2003
Mandi agne Line
(Ciao zia Angelina)
From: Jean-Philippe Pallavisini - Francia
To: aldo@natisone.it
Sent: Saturday, November 22, 2003 11:06 AM
Subject: Décès Zia Lina
Bonjour,Juste pour vous annoncer une mauvaise nouvelle,le décès cette
nuit de notre mère Angélina. Peux tu faire suivre la nouvelle à la
famille qui est autour de toi.
Merci d'avance. Et peut être de se voir une prochaine année en Italie.
Tchao!
Questa era la E-mail arrivata la scorsa settimana, ed anche se si tratta
di un avvenimento che riguarda la mia sfera privata, risultando un
significativo esempio di emigrazione di quest’ultimo dopoguerra, ho
ritenuto opportuno dedicargli questa pagina. La storia non ha nulla di
eccezionale... si tratta solo di una delle tante storie di emigrazione,
ma della quale sono stato testimone.
Non sono in grado di ricostruire le date precise, ma
ricordo benissimo “agne Line”, con il suo carattere allegro, più volte
costretta a “tirar giù qualche moccolo” a voce alta, per farsi obbedire
dai quattro o cinque figli (di età a scalare), che gli giravano attorno.
Credo che la zia Lina fosse la penultima di otto
sorelle, prima che finalmente arrivasse l’erede maschio. Al primo posto
di quella lista c’era mia madre, classe 1901.
Filomena e Luigi Montina
Tutto ebbe
origine dall’incontro tra Luigi Montina (che presumibilmente abitava in
qualche casolare sui ronchi di Oleis, Case o San Giovanni) e Filomena
Costantini di Manzano. Sarebbe interessante conoscere le loro date di
nascita, e quali coincidenze abbia favorito quell’unione, ma il discorso
ci porterebbe troppo lontano. Certamente la famiglia che avevano creato
mettendosi insieme era la classica… due cuori e una capanna. E per
capanna si intende due misere stanzette in uno dei quartieri più
disagiati dell’attuale “capitale della sedia”, in un casolare “sulle
mont”, per finire poi in chissà quale altro bugigattolo… è certo che
quando nel 1901 è nata mia madre, abitavano… “tal Borc di Tinet”.
Angelina e Luigi Pallavisini
Maria, Ida, Anna,
Giuseppina, Teresa, Alice, AngeLina, Guerrina ed infine Giovanni, erano
i figli sopravvissuti agli stenti di quegli anni difficili, ma una
decina di gravidanze avevano avuto esiti tragici, con la perdita dei
neonati durante e dopo il parto, o nei primissimi mesi di vita…
Durante la guerra 1915-18, la famiglia Montina abitava
nella “Sdricca”, dove nel 1016 era nata l’ultima femmina, alla quale
naturalmente era stato dato il nome di Guerrina). A quell’epoca mia
madre era giovinetta, e ricordava molto bene il periodo di occupazione
dopo la rotta di Caporetto. Erano certamente tempi duri… Mia nonna
elencava spesso i nomi dei paesi della bisiacheria, che aveva visitato per
chiedere l’elemosina, e sebbene ancora giovane non si vergognava a
bussare alla porta delle case, per ricevere un pugno di farina e sfamare
le sue creature.
Durante l’ultima guerra, per sfuggire ai
pericoli dei bombardamenti , la zia Lina era venuta ad abitare a Leproso
e lo zio Luigi, dopo essere ritornato dall’Albania (credo), era entrato
nelle Resistenza, come suo cognato Giovanni, l’unico figlio maschio dei
Montina.
La famiglia Pallavisini poco
prima di emigrare in Francia
Dopo la fine del
conflitto, forse delusi dalla svolta politica che aveva preso l’Italia
con le prime votazioni, tutti e due hanno preso la strada
dell’emigrazione; lo zio Luigi espatriò clandestinamente in Francia e lo
zio Giovanni se ne andò in Belgio.
Non molto dopo, la zia ha iniziato le pratiche per
raggiungere con tutti i suoi figli il marito, che nel frattempo si era
sistemato in terra di Francia.
Conservo ancora la foto della zia con tutti i suoi
figli, alla quale era stata aggiunta l’immagine dello zio, con una
tecnica di fotomontaggio miracolosa considerando le possibilità di
tecnica fotografica di allora.
E’ stato doloroso staccarmi da mio cugino Nereo, che
aveva suppergiù la mia età, un vero campione nel gioco con le figurine e
con le palline colorate di terracotta.
Ho rivisto la zia una sola volta, quando il trascorrere
degli anni aveva scavato profonde tracce sul suo volto, ma i suoi occhi
ed il suo spirito era come se il tempo si fosse fermato. Con lei si è
messo la parola fine alla storia iniziata da Luigi e Filomena, ma una
decina di altre storie hanno avuto inizio in quella terra aldilà delle
Alpi. Mandi agne Line! |