nuove dal friuli e dal mondo

Abbazia di Rosazzo, 10-11-12 GENNAIO 2003
“ROSAZZO TRA EST E OVEST”

VENERDI’ 10 gennaio 2003
PER UNA EUROPA PIU’ GRANDE

Il futuro della Bulgaria nell’Europa dei popoli

Nella foto, Alessandro Morelli (Vice Direttore della FINEST), Dino Cozzi (Direttore dellla BCC di Manzano),  Ivo Atanassov (Parlamentare bulgaro), Zorka Parvanova (Resp. assistenza umanitaria di Bulgaria), Ezio Cleri (Presidente della ONLUS "Per Vetren), Demetrio Volcic (Parlamentare europeo) e don Dino Pezzetta (Rettore dell'Abbazia di Rosazzo).

IVO ATANASSOV
(Parlamentare di Bulgaria)
DEMETRIO VOLCIC
(Parlamentare europeo)
Il pubblico

 

SABATO 11 gennaio 2003
PER UN MONDO SOLIDALE

Sono intervenuti:
EZIO CLERI
(Pres. “Per Vetren”)
ZORKA PARVANOVA (Resp. assistenza umanitaria di Bulgaria)
VESSELIN PAVLOV (relazione sulla struttura sanitaria di Bulgaria)
MARIA SCOPOVA (Direttrice de “La Casa della Madre e del Bambino” di Vetren)

La relazione del Presidente della ONLUS "Per Vetren" Ezio Cleri.
Ringrazio tutti i presenti per avere accolto il nostro invito a questo Simposio. Un ringraziamento particolare ai nostri amici bulgari per la loro presenza, e di averci dato la possibilità di sentirci utili in questo mondo. Sono molto emozionato, e mi perdonerete se non sarò molto chiaro sulla mia esposizione. Circa tre anni fa una signora raccontava a mia moglie, di aver adottato un bambino bulgaro e ci spiegava la difficile situazione in cui si trovava l’Orfanotrofio. Siccome erano già nove anni che avevo rapporti di lavoro con la Bulgaria, con l’aiuto del signor Kusman, mio rappresentante, scoprii che proprio vicino al suo paese c’era L’Orfanotrofio di Vetren. Andammo a visitarlo e trovammo il Direttore (marito dell’attuale Direttrice) molto disponibile a spiegarci la loro situazione e noi per un periodo lo aiutammo, mandando il necessario per andare avanti.

Per caso, una sera a cena ci hanno presentato il Vescovo di Sofia mons.Galaktion, che ci ha spiegato che Vetren è il suo paese natale e che lì possiede una casa. Nello stesso periodo ho avuto la fortuna d’incontrare Don Dino, il quale ci ha suggerito la creazione di un progetto più ampio. Formata una commissione di varie persone andammo a Sofia, presentai Don Dino assieme al gruppo, al Vescovo Galaktion, il quale ci portò a Vetren per visitare l’orfanotrofio e mise a nostra disposizione la sua casa, trasformata poi in campo base per le squadre di lavoro. Il primo gruppo si era così costituito, ma era necessario un progetto per iniziare i lavori. Io ho sempre creduto nello Spirito Santo, e difatti, il Signore ci ha mandato il generoso geometra Gastone Piasentin.
Dopo un sopraluogo a Vetren di una nutrita commissione, al rientro Gastone ci ha presentato un progetto di spesa di circa £.750.000.000 milioni, suddivisi in tanti passaggi. La cosa fondamentale era che la parte che si ristrutturava doveva essere subito funzionale e non vincolante alla terminazione dei lavori. Nasce così la ONLUS "PER VETREN" e la Provvidenza ci ha premiati con l’adesione di tante persone meravigliose che sono diventate una grande famiglia. Al gruppo si sono associate diverse signore, resesi preziose nel contatto diretto con i bambini dell’Orfanotrofio. Don Dino ha avuto un ruolo fondamentale in quest’iniziativa e ha tessuto un rapporto importante con la Chiesa Ortodossa. Attualmente siamo oltre la metà dei lavori, abbiamo speso circa 450.000.000, senza contare tutto il materiale regalato ed il lavoro dei volontari.
Sono molto orgoglioso di rappresentare questo gruppo e ringrazio gli amici di Vetren, che hanno contribuito alla realizzazione di questa grande realtà. In nome del Gruppo voglio ringraziare il signor Kusman per la sua infinita disponibilità che ci ha dato e che dovrà ancora darci. Termino scusandomi, sicuramente ho dimenticato qualcosa d’importante, ma so che gli AMICI di Vetren conoscendomi mi perdoneranno, sapendo che l’unico obiettivo rimane il bene dei nostri BANBINI. Grazie.

L’intervento che la dottoressa MARIA SKOPOVA, direttrice dell’Orfanotrofio di Vetren.
Egregi ospiti, signora Parvanova, caro nostro Presidente della "ONLUS PER VETREN" signor Ezio Cleri e tutti gli amici italiani!
Per me questo incontro è di grande importanza e mi offre l’occasione per annunciare che il nostro Orfanotrofio a Vetren ora porta il nome di "San Stiliano", protettore dei piccoli. La nostra Casa è una istituzione che svolge funzioni specialistiche. Qui si assistono e curano bambini compresi nei primi tre anni di vita. E’ sotto la gestione diretta del Ministero della Sanità. Le cure sono a totale carico dello Stato e prevedono, oltre al cibo ed al vestito, anche i servizi medici. Della cura dei bambini si occupano infermiere, bambinaie, pedagogisti. Io svolgo il servizio di medico curante. Ciò mi permette di conoscere meglio di altri l’ambiente nel quale i piccoli crescono e i problemi di fondo della Casa, che sono poi i problemi di tutti gli Istituti del genere, problemi dalla natura più diversa. E proprio a questo punto vorrei manifestare a tutti voi la grande amicizia che si è venuta a creare con i nostri benefattori italiani. Dicevo che le cure in linea di massima sono a carico dello Stato. Tutti, però, sappiamo – non ci sono segreti al proposito – che anche con la migliore volontà non è possibile che lo Stato si faccia totalmente carico, in pratica, degli oneri finanziari che derivano da un simile impegno. L’Orfanotrofio ha dunque conosciuto diversi momenti difficili, dovendo provvedere al bisogno quotidiano di cibo, medicine, abbigliamento, condizioni sanitarie minime. Ebbene, fu proprio in uno di questi difficili momenti che, fortunatamente per i bambini e per tutto il personale, nacque un rapporto di conoscenza, seguito da profonda amicizia, con gli amici italiani. Io sono certa che questo rapporto continuerà nel tempo, anche perché vedo come i nostri amici non manchino mai di farci capire quanto siano contenti nel fare del bene ai nostri piccoli. Io posso testimoniare la felicità di questi amici quando vengono a trascorrere il loro tempo in mezzo a noi. Si sentono come fossero a casa propria. Essere in mezzo ai bambini di Vetren li rende felici: lo si vede dal volto che brilla di gioia. E’ qui che loro prendono la carica e traggono la loro ambizione nel lavorare con noi e per noi. Questa attività ha prodotto da subito grandi risultati. Ora siamo arrivati ad un punto tale che posso dichiarare, non senza fierezza, che a Vetren l’Orfanotrofio è diventato una Casa europea in cui crescono bambini bellissimi, seppure con grandissime difficoltà da superare lungo il loro difficile cammino. Non viviamo più nelle vecchie stanze di prima, ma è tutto nuovo: nuove stanze, nuove sale gioco, nuove cucine, lavanderie, terrazza. E nuovissimo, da catalogo, anche l’arredo, con gli ultimi modelli di forni, aspiratori, lavastoviglie, congelatori. E bagni nuovi, stendibiancheria, asciugatoi. Tutto davvero lussuoso. E sicuramente dimentico qualcosa. Ma vorrei richiamare la vostra attenzione su un aspetto, per me il più importante, di questa grandiosa, immensa attività. E’ il cambiamento psicologo intervenuto, oltre che nel personale, anche e soprattutto nei nostri bambini. Ora essi mostrano una sicurezza che prima non avevano. Sono cambiati radicalmente. Non più depressi e angosciati, ma allegri, vivaci, sicuri e desiderosi di stabilire contatti. Con la felicità delle loro anime infantili accolgono gioiosamente gli ospiti, giocano con loro, si lasciano abbracciare. Questo cambiamento, destinato a svilupparsi ancor di più nel tempo, rappresenta una garanzia per l’efficacia della nostra assistenza e per la loro migliore capacità di adattamento alle situazioni. L’amicizia, iniziata in occasione di cibo, medicinali, giocattoli e vestiti, gradualmente si è dunque tramutata in quello che ora è diventato stile di vita della nostra Casa, dove anche i nostri amici italiani, quando vengono, perdono la dimensione del tempo.Ora siamo in grado di assicurare condizioni di assistenza e cura davvero ottimali, quelle che senza l’aiuto dell’Organizzazione italiana non avremmo mai potuto garantire. Io ritengo che sul cammino che porta all’Europa tutto ciò rappresenti un formidabile esempio di come si possa pensare e lavorare assieme.
Ed allora non rimane altro che visitare questa Casa, accertarsi di persona. Benvenuti nella nostra casa di Vetren, benvenuti soprattutto voi cari amici dall’Italia, a nome mio personale e di tutti i nostri bambini.


L'intervento di don Luigi Gloazzo

DOMENICA 12 gennaio 2003
PER UNA CRISTIANITA’ CREDIBILE

Cristiani cattolici e cristiani ortodossi di Bulgaria in cammino

Alle 16.00 Sala della Palma. Tavola rotonda sul significato ecclesiale ed ecumenico dell’impegno umanitario dell’Associazione “Per Vetren” in Bulgaria.
Partecipano: Mons. PIETRO BROLLO, Arcivescovo di Udine; GALAKTION LUBENOV TABAKOV, metropolita di Stara Zagora (Bulgaria); SOTIR FERRARA, Vescovo di Piana degli Albanesi (Palermo): modera DON DINO PEZZETTA, Rettore dell’Abbazia di Rosazzo.


Gli alti prelati Sotir Ferrara, Galaktion Lubenov e Pietro Brollo,
che ha salutato i partecipanti al convegno

Alle 18.00 nella Chiesa Abbaziale...


 ...celebrazione dell’Eucaristia in rito orientale albanese,
presieduta da Sotir Ferrara


...ed animata con canti della liturgia bizantino-slava
eseguiti dal Coro Harmonia di Cividale del Friuli

A Rosazzo cattolici e ortodossi bulgari
Galaktion: "Siamo già uniti"
(La Vita Cattolica del 18 Gennaio 2003)

Confiniamo tutti i teologhi su un’isola affinchè possano concludere tutte le loro controvèrsie, lasciando vivere tranquillamente il resto dei cristiani senza il peso delle divisioni della storia». Questa battuta, a metà fra l'ironia e la provocazione, del metropolita bulgaro ortodosso di Stara Zagora, Lùbenov Tabakov, descrive bene il clima che Si è creato al simposio «Rosazzo tra Est e Ovest», svoltosi nell'abbazia del Manzanese da venerdì 10 a domenica 12 gennaio.
«Abbiamo già raggiunto l’unità dei cristiani - ha ribadito Galaktion nell'incontro conclusivo - attraverso l'amore e il volontariato che i cristiani della vostra diocesi stanno mostrando nel mio paese natale di Vetren. All'inizio della loro esistenza i bambini non hanno pregiudizi di carattere religioso, ed è significativo che proprio attraverso i bambini dell'orfanotrofio di Vetren stiamo camminando insieme verso l'unità delle nostre Chiese in tutti i campi». Oltre alla meritoria opera svolta da oltre 100 volontari del Manzanese presso l'orfanotrofio bulgaro sotto l'egida dell'associazione «Per Vetren», Galaktion ha ricordato altre iniziative di comunione con il Friuli. Dal prossimo anno - ha annunciato - S. Paolino d’Aquileia si guadagnerà un posto d'onore nel calendario della Chiesa ortodossa di Bulgaria e sarà anche raffigurato nella nuova chiesa dedicata ai Santi Martiri che sta sorgendo a Stara Zagora, insieme al martire locale S. Ignatji. «I martiri - ha concluso Galaktion – non hanno ne nazionalità, ne etnia».
Un concetto sul quale si è soffermato pure l'arcivescovo di Udine, mons. Pietro Brollo, che ha preso spunto dall'invito dell'enciclica «Pacem in Terris» a cercare ciò che unisce piuttosto che ciò che divide. «Nel Natale che abbiamo appena celebrato troviamo ciò che ci unisce - ha evidenziato il presule -. Il mistero dell'incarnazione non significa solo che Dio si è fatto uomo in Gesù, ma anche che ogni uomo porta in sé il timbro della presenza di Dio. Se lo capissimo; avremmo trovato la cosa più importante che ci unisce, al di là delle differenze e dei modi di pensare diversi. Il mondo di oggi si sgretola a causa dell'egoismo: trovare motivi di unità può essere un modo che lo Spirito del Signore usa affinchè in molti ritrovino la fede».
E la vocazione all'ecumenismo è vissuta in modo del tutto singolare dalla comunità cattolica di rito bizantino di Piana degli Albanesi (provincia di Palermo), rappresentata al simposio di Rosazzo dal suo vescovo, mons. Sotir Ferrara, che si è definito un cristiano «di confessione cattolica ma di osservanza ortodossa». Nel 1488, alcune popolazioni cattoliche dell'Albania meridionale furono scacciate dai turchi e trovarono asilo in Sicilia. «Per secoli la nostra presenza (che oggi consiste in circa 30 mila persone) è stata ignorata dall'Occidente - ha spiegato mons. Ferrara -, ma la nostra è stata una incessante testimonianza per mettere intorno allo stesso altare tutti i cristiani affinchè possano celebrare di nuovo insieme l'Eucaristia. Ancor oggi usiamo la lingua albanese dei padri e l'antica liturgia in lingua greca, nelle nostre chiese cantiamo indifferentemente in greco antico, in albanese e in italiano. Viviamo e respiriamo con 2 polmoni, quello dell'Oriente e quello dell'Occidente, e sentiamo sulla nostra pelle l'orrore delle divisioni tra cristiani».
-Ha concluso il simposio il saluto del pastore della comunità evangelica di Trieste. Alla vigilia della Settimana per l'unità dei cristiani, ha auspicato che l'allargamento dell'Unione europea non si riduca a questione economica ma abbia anche un respiro culturale e di fede. ROSERO PENSA

Ecumenismo e solidarietà
"Vetren, un esempio per l’Europa"

Siamo arrivati ad un punto tale che posso dichiarare, non senza fierezza, che a Vetren l'orfanotrofio è diventato una Casa europea in cui crescono bambini bellissimi, seppure con grandissime difficoltà da superare lungo il loro difficile cammino». Cosi Maria Skopova, direttrice dell'orfanotrofio di Vetren - da poco intitolato a San Stillano, protettore dei bambini - ha sintetizzato il bilancio dello splendido rapporto solidale nato con l'Abbazia di Rosazzo e con l'associazione «Per Vetren».
A Vetren si assistono bambini compresi tra gli zero e i tre anni di vita. l'orfanotrofio opera sotto la gestione diretta del Ministero della Sanità le cure sarebbero a totale carico dello Stato. Provvedono, oltre al cibo e al vestito, anche i servizi medici. Ma lo Stato non ce la fa concretamente a coprire tutte le necessità. "Proprio in uno dei momenti più difficili dal punto di vista economico – ha spiegato la Skopova – nacque il rapporto di conoscenza, seguito da profonda amicizia, con gli amici friulani. Posso testimoniare la felicità di questi amici quando vengono a trascorrere il loro tempo in mezzo a noi. Si sentono come fossero a casa propria. Essere in mezzo ai bambini di Vetren li rende felici: lo si vede dal volto che brilla di gioia».
I risultati raggiunti, anche dal punto di vista materiale, sono notevoli: «Non viviamo più nelle vecchie stanze di prima, ma è tutto nuovo - evidenzia la direttrice -: nuove stanze, nuove sale gioco, nuove cucine, lavanderie, terrazza. E nuovissimo, da catalogo, anche l'arredo: Ma ancora più importante è il cambiamento psicologico intervenuto, oltre che nel personale, anche e soprattutto nei nostri bambini. Ora essi mostrano una sicurezza che prima non avevano. Sono cambiati radicalmente. Non più depressi e angosciati, ma allegri, vivaci, sicuri e desiderosi di stabilire contatti. Con la felicità delle loro anime infantili accolgono gioiosamente gli ospiti, giocano con loro, si lasciano abbracciare». Risultati eccezionali, insomma, che vanno molto al di là della singola azione di solidarietà ma aprono nuovi spazi nel rapporto tra Est e Ovest: «Ritengo che sul cammino che porta all'Europa tutto ciò rappresenti un formidabile esempio di come si possa pensare e lavorare assieme».

Seguendo il simposio da una posizione privilegiata, all'Abbazia di Rosazzo sono stato testimone di un avvenimento molto importante, organizzato dall'Associazione "Per Vetren". Ho avuto occasione di conoscere personalmente Demetrio Volcig e di trovarmi  in chiesa, seduto nello stesso banco della signora Zorka Parvanova (responsabile dell'assistenza umanitaria di Bulgaria e moglie del Presidente della Repubblica).

Invito le persone che, libere da impegni di lavoro non sanno come occupare il loro tempo, di  mettere a disposizione le loro potenzialità, facendo parte del gruppo di amici di "Per Vetren".... sono sicuro che ne trarranno grande beneficio...! (Aldo Taboga)

 
Abbazia di Rosazzo
10-11-12 GENNAIO 2003
“ROSAZZO TRA EST E OVEST”
 

01 10.45 Introduzione di don Dino Pezzetta

C
D
1

02 09.14 Demetrio Volcic 1
03 10.44 Demetrio Volcic 2
04 11.54 Demetrio Volcic 3
05 06.55 Demetrio Volcic 4
06 04.27 Interventi vari
07 13.25 Intervento di Alessandro Morelli
08 06.50 Intervento di Vesselin Pavlov

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2

01 15.49 Interventi vari
02 16.13 Ivo Atassanov
03 04.16 Don Luigi Gloazzo ecc
04 07.48 Mons. Pietro Brollo
05 02.13 Canti e liturgia bizantina
06 03.14 Canti e iturgia bizantina
07 01.48 Canti e liturgia bizantina