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Il "miracolo" di Aquileia
(15 Luglio 2005)

   La storia che vado a raccontare, non un evento accaduto ai tempi dei Patriarchi, o la storia di un paralitico che improvvisamente riprende a camminare e nemmeno quella di una statua della Madonna che piange, ma un fatto incredibile capitatomi la sera del 15 luglio dopo il Concerto dell'Orchestra Sinfonica del FVG, fatto che altro non si può definire se non ... un vero miracolo...
     Saranno state le 23, quando dopo il concerto ho raggiunto la mia Clio posteggiata praticamente sotto il campanile, e caricato la borsa delle apparecchiature sul sedile a fianco del posto di guida. Ho indugiato  per qualche minuto appoggiato alla vettura, rimanendo in silenzio ad ammirare la Basilica di Sant'Eufemia illuminata a giorno, lasciandomi accarezzare il viso dalla fresca brezza marina.
     La tentazione di scattare qualche foto era grande, ma da quella posizione non potevo pretendere di inquadrare nell'obbiettivo l'interla Basilica, ho allora deciso di spostarmi con la vettura in fondo al piazzale, parcheggiando in un piccolo spiazzo all'inizio del viale che immette sulla Via Iulia Augusta... In quello spazio il traffico era interdetto e quindi potevo fare le riprese con tutta calma, prelevando dalla vettura anche il panino al prosciutto acquistato nell'osteria di Leproso prima di partire, sedendomi su una delle grosse pietre al limite del piazzale.
    Sebbene fossi ad una ragguardevole distanza, non riuscivo a far entrare nell'inquadratura la punta del campanile, per cui mi sono allontanato ancora di qualche metro, appoggiandomi alla capote della mia vettura ed alternando le operazioni tra Olympus... e panino...! Me ne stavo li tranquillo, quando una ragazza mi ha pregato di spostare la vettura per lasciar passare uno dei furgoni di supporto al seguito dell'Orchestra... decisi allora di terminare le riprese, di salire macchina e di finire il panino strada facendo...
     Svoltando a destra per immettermi nel traffico della statale 552, mi è parso di sentire un sordo tonfo, ma ho pensato provenisse dal bagagliaio e ho proseguito la corsa come niente fosse... Arrivato al semaforo della strada per Gorizia e Trieste, mi chiedevo se nella fretta avessi recuperato tutto quello che pochi minuti prima avevo sistemato sulla capote della vettura. Appoggiato da qualche parte il  panino, ho cominciato a palpare gli oggetti presenti all'interno della borsa per controllare il suo effettivo contenuto... Mancava all'appello la Olympus C-5060, ma se fosse stato vero quello che temevo, non mi restava che tornare indietro per vedere dove e quanto restava della fotocamera, spiacciccata nell'impatto con l'asfalto e disintegrata dalle automobili in transito. Prima di rassegnarmi al peggio era necessario un controllo accurato all'interno dell'abitacolo, cosa che ho potuto fare solo dopo 3-4 chilometri, nel parcheggio di un bar a Terzo d'Aquileia...

Della Olympus nemmeno l'ombra...

     A causa della tensione e dalla bile per esserci cascato ancora una volta, ero fradicio di sudore e non oso pensare alle irripetibili frasi vomitate in pochi minuti dalla mia bocca, fatto molto grave per uno che bazzica ogni settimana dentro e fuori dai più importanti luoghi sacri...
     Veramente scoraggiato mi sono appoggiato al tetto della Clio per riposare ed immagazzinare un pò di ossigeno, allorquando un miraggio mi si è presentato davanti agli occhi... Appoggiata con il display che "baciava" la lamiera ed illuminata dalle auto in transito, c'era la mia Olympus C-5060 luccicante come una stella...

...se questo non è un miracolo...!

     C'è voluto del tempo per convincermi che non era un sogno, sebbene stringessi forte forte tra le mie mani la preziosa apparecchiatura. Dopo un'altra decina di minuti per riordinare le idee e dare gli ultimi morsi a quello che restava di quel tormentato panino, ho ripreso il cammino verso casa ancora incredulo della fortuna (in friulano cul) che mi era capitata. Pur sentendomi in colpa per il comportamenti di pochi minuti prima, con grande sfacciataggine ora osavo sussurrare a fil di voce: Grasie Signôr...! Grasie Signôr...!

     Avevo giurato che mai in vita mia avrei posato qualche oggetto sulla capote delle mia vettura perchè altre volte le avevo dimenticate lì e perse... Le più importanti che meritano di essere citate sono: lo smarrimento del portafoglio nel tratto Ipplis-Premariacco e dell'intero borsello (portafoglio, fotocamera, telefonino, soldi e documenti vari) nel tratto Rosazzo-Oleis. In quei due casi il miracolo era consistito nell'onestà di chi li aveva ritrovati e restituiti. Grasie Signôr...!