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Maniago, Fanna, Frisanco, Andreis, 23-24 Aprile 2005

Inaugurato il Sentiero Frassati del Friuli Venezia Giulia 

Sentiero Frassati, 30 chilometri di natura
E’ il 12° in Italia, si snoda lungo un percorso che tocca Maniaco, Fanna, Frisanco e Andreis.
     Maniago – E’ realtà il dodicesimo Sentiero Frassati, d’Italia, quello del Friuli Venezia Giulia. Il sentiero attraversa i comuni di Maniago - capofila della manifestazione – Fanna, Frisanco e Andreis e ha una lunghezza di 30 chilomentri.
     L’evento è ufficialmente cominciato ieri mattina con i saluti delle autorità presso il museo Coricama di Maniago e la benedizione da parte del vescovo Ovidio Poletto delle acque provenienti dalle undici regioni in cui il sentiero Frassati è già inaugurato, più quella friulana, raccolta nel Colvera. In questo momento il vescovo è diventato custode del sentiero Frassati del Friuli Fenezia Giulia e, per suggellare tale impegno, gli è stato donato dalla delegazione della Campania il bricco del primo sentiero inaugurato.
     “Sono molto soddisfatta o orgogliosa di questo evento – ha dichiarato l’assessore alla cultura e al turismo di Maniago, Annamaria Poggioli – perché rappresenta una valorizzazione culturale e storica del territorio maniaghese,. Sono soprattutto contenta della sede scelta per l’inaugurazione: il Coricama, infatti è stata la prima azienda del paese. L’evento importante anche perché ha valorizzato la condivisione e l’impegno alla collaborazione tra realtà diverse: i comuni, le associazioni culturali e sportive, la provincia, la regione, la comunità montana, la diocesi e le parrocchie.
     Il percorso scelto per il dodicesimo Sentiero Frassati raccoglie insieme elementi ambientali, storico-culturali e religiosi, tutti molto cari al giovane Pier Giorgio Frassati, proclamato beato il 20 maggio 1990 da papa Giovanni Paolo II. Proprio quell’anno, dalla sezione CAI di Salerno, è nato il desiderio di realizzare una serie di sentieri, corrispondenti alle regioni italiane, dedicati proprio a Frassati. Il desiderio si è cominciato a realizzare nel 1996 all’interno del progetto “Cammino d’Italia”.
     La montagna - commenta il coordinatore nazionale dei Sentieri Frassati, Antonello Sica – è considerata una palestra che allena, una scuola che educa e un tempio che eleva. L’esperienza di Frassati ci insegna che la montagna è più bella quando rappresenta insieme le tre cose. Essa può essere goduta anche camminando lentamente, stando attenti, durante il percorso, a tutti i segni lasciati dall’uomo, che sono segni di lavoro e di fede.
     E di segni di fede, nel Sentiero Frassati friulano, ce ne sono molti. Uno di questi, è stato valorizzato in modo speciale. Si tratta del santuario della Madonna di Strada, in comune di Fanna: per l’occasione, infatti, la via che dalla strada statale conduce al santuario è stato intitolata a Padre Fedele da Fanna, un personaggio di primo piano nel mondo degli studi e della chiesa, nato nel paese pedemontano nel 1838. (Laura Venerus – Messaggero Veneto)

 

 La tappa a Madonna di Strada, dove è stata dedicata una strada a Padre Fedele da Fanna
(Foto di Bruno Corva)

 

"Ogni giorno m’innamoro sempre di più delle montagne e vorrei, se i miei studi me lo permettessero, passare intere giornate sui monti a contemplare in quell’aria pura la grandezza del Creatore”. (Pier Giorgio Frassati).


 Il percorso

     L’idea di tracciare in Friuli Venezia Giulia un sentiero con le caratteristiche tipiche dei Sentieri Frassati d’Italia è nata in due momenti distinti nei tempi, ma invisibilmente collegati.
     Il primo, nel luglio 2002, quando un forte temporale impedì a tre escursionisti di salire in vetta al monte Ràut, costringendoli a ripiegare a metà percorso e rientrare, in alternativa, a piedi, dalle casere di Pala Barzana alta e bassa fino A Frisanco, per una via inusuale, scoprendo così un itinerario diverso, ma egualmente suggestivo.
     L’altra durante la S.Messa in occasione della ricorrenza del 40° anniversario del Rifugio Maniago (24 agosto 2003), quando il celebrante don Fabio, nella sua omelia, ricordò l’amore per le montagne del giovane alpinista Frassati (1901 – 1925), facendo nascere una sensibilità e il conseguente desiderio di approfondirne la conoscenza. In effetti, già pochi anni dopo la sua scomparsa, l’Azione Cattolica maniaghese collocava una targa commemorativa dedicata a Pier Giorgio su uno spuntone di roccia, in località”Strada Piana” sul monte Jóuf a quota 700 m circa (sentiero Cai 983), scegliendo Frassati come “protettore”.
     Fu nel Consiglio Direttivo della sezione maniaghese del Cai del 29 settembre 2003 che i consiglieri diedero subito la loro approvazione ed accettarono con grande interesse la proposta del presidente di adottare il “Sentiero Trassati del Friuli Venezia Giulia”. Con questa cartina tipografica e turistica, il progetto ha definitivamente preso forma. Per la natura stessa del progetto che vuol essere di particolare interesse naturalistico, storico e religioso, si omette di citare quanti, offrendo il proprio contributo come servizio, hanno collaborato alla sua realizzazione. La disponibilità e la e la collaborazione degli enti istituzionali presenti nel progetto hanno fatto sì che il “Sentiero Frassati del Friuli Venezia Giulia” abbia assunto quella “dignità” che lo lega al progetto nazionale: avere in ogni regione d’Italia un “Sentiero Frassati”.
     Un augurio a chi lo percorre o ripercorre trovare il calore e il piacere di assaporare quanto di meglio il Friuli può offrire in questo ambiente tipico, ricco di storia, di cultura, per certi aspetti”selvaggia”, ma sensibile all’ospitalità.

PIER GIORGIO FRASSATI nasce a Torino il 6 aprile del 1901 da genitori biellesi. Il padre Alfredo è fondatore e direttore del quotidiano "La Stampa", senatore nel 1913 e ambasciatore a Berlino nel 1921-1922. La madre Adelaide è un'appassionata ed affermata pittrice.
Con la sorella Luciana, di un anno minore, frequenta il Liceo-Ginnasio Massimo d'Azeglio e consegue la maturità classica all'Istituto Sociale dei padri Gesuiti. Nel 1918 s'iscrive al Regio Politecnico di Torino nel corso di Ingegneria industriale meccanica con specializzazione mineraria al fine di dedicarsi "a Cristo tra i minatori".
Sviluppa prestissimo una profonda vita spirituale: Gesù nell'Eucaristia e la Santa Vergine - da lui particolarmente onorata nel santuario alpino di Oropa - sono i due poli della sua devozione.
S'iscrive e partecipa attivamente a numerose associazioni (Fuci, Gioventù Cattolica, Club Alpino Italiano, Giovane Montagna), ma il campo della sua massima attività è la Conferenza di San Vincenzo, dove si prodiga nell'aiuto ai bisognosi, ai malati, agli infelici, donando loro tutto se stesso. Nel 1922 entra nel Terz'ordine domenicano assumendo il nome di fra' Gerolamo in ricordo del Savonarola.
Due mesi prima della laurea, a soli 24 anni, la sua esuberante fortezza viene stroncata in cinque giorni da una poliomielite fulminante. Muore il 4 luglio del 1925. I suoi funerali sono un'apoteosi. La tomba di Pollone diviene subito meta di pellegrinaggi. Il suo corpo riposa ora nel duomo di Torino.
Il 20 maggio del 1990 Giovanni Paolo II proclama Beato quel giovane che nel 1980 aveva chiamato "un alpinista tremendo" e nel 1984 aveva indicato come modello agli sportivi del mondo intero.

Per altre informazioni...
http://www.sentierifrassati.org/