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Buttrio, 20 Febbraio 2009
Auditorium “G. Piccini”

Assemblea pubblica
organizzata dal "Comitato per la difesa del patrimonio storico e paesaggistico di Buttrio"


...panoramica sulla zona interessata...

     Il “Comitato per la difesa del patrimonio storico e paesaggistico di Buttrio”, ha organizzato presso l'auditorium “G. Piccini” di Buttrio, un’assemblea pubblica per esporre alla comunità l’incombente pericolo di devastazione ambientale e paesaggistica che minaccia una vasta area delle colline a nord-est dell’abitato di Vicinale di Buttrio se verrà realizzato il bacino di laminazione sul rio Rivolo. Un fronte di cemento di 170 metri per oltre 8 di altezza, una diga dalle dimensioni faraoniche se rapportate alle dimensioni e alla portata del rio Rivolo. 
     I componenti del Comitato da oltre un anno si stanno adoperando in studi, approfondimenti, verifiche, confronti e partecipazione a convegni, supportati da docenti universitari, professionisti e varie associazioni ambientaliste, tutti esperti nella trattazione e risoluzione dei problemi delle saltuarie esondazioni di corsi d’acqua con tecniche all’avanguardia attuate in Europa. Esondazioni sempre generate dall’incuria dell’uomo con errate politiche di urbanizzazione, trascuratezza dei terreni agricoli e impropri usi del territorio come la cattiva gestione di cave, che hanno colpito tra il 1982 e il 2000 anche alcuni insediamenti abitativi e produttivi di Buttrio edificati regolarmente ma in aree golenali.  
     Il Comune di Buttrio fa parte dell’Associazione nazionale delle Città del Vino, che dal 1997 ha adottato il Piano regolatore delle Città del Vino che vincola moralmente i comuni aderenti ad un assoluto rispetto del paesaggio e li impegna, con linee guida elaborate da esperti, ad attuare chiare azioni di tutela e valorizzazione dello territorio evitando la sua erosione e sottomissione al cemento. Buttrio, con altri comuni della zona, è stato inserito dalla Regione FVG e dalla Provincia di Udine nel “Parco della vite e del vino” e la costruzione di questo ecomostro di cemento mal si accompagna a tali intendimenti e investimenti di valorizzazione del territorio vitivinicolo, nonché  agli sforzi degli operatori di settore. 
     Il Comitato reputa l’attuale progetto assolutamente incoerente non solo con la difesa ambientale delle colline e del rio Rivolo, ma anche con la storica vocazione vitivinicola ed enoturistica di Buttrio. Pertanto chiede all’Amministrazione Comunale di sospendere l’iter di realizzazione del bacino di laminazione, ovvero della diga, e di avviare con la Regione FVG percorsi in linea con le più aggiornate tecniche di gestione del rischio idrogeologico oggi attuate in ambito europeo. Tali soluzioni non offrono solo alternative certe ai mostri di cemento, ma anche costi più contenuti di realizzazione e di manutenzione, maggiore efficacia del contenimento delle esondazioni lungo tutta l’asta del corso d’acqua, opportunità di riassetto del territorio, rispetto degli ambienti naturale e della fauna selvatica e ittica, valorizzazione del territorio a fini turistici, elevati standard di tutela paesaggistica, coerenza con le linee guida di gestione del territorio dell’associazione nazionale Città del Vino. 
     Il Comitato ritiene che questa grossa minaccia per il paesaggio possa trasformarsi in una grande occasione di valorizzazione delle colline e delle aree naturali attraversate dal rio Rivolo, da scegliere e percorrere possibilmente con i comuni di Premariacco e Manzano (finora esclusi), anch’essi insistenti sul rio Rivolo e sulle stesse colline.



UNO DEGLI INTERVENTI DELLA SERATA


...il pubblico che con attenzione ha seguito il convegno...
 

     BUTTRIO. Assemblea pubblica l’altra sera a Buttrio organizzata dal Comitato per la difesa del patrimonio storico e paesaggistico del comune. Argomento principale dell’incontro il progetto approvato dal Comune per costruzione di un bacino di laminazione sul rio Rivolo a Vicinale. Secondo il comitato la realizzazione di tale progetto rappresenterebbe un’inutile devastazione del paesaggio delle colline a nord-est dell’abitato di Vicinale.
     La serata è stata condotta da Francesco Fontanini portavoce del comitato, di fronte ad una pubblico nutrito di cittadini, favorevoli e contrari al progetto, accorsi per avere delucidazioni sui lavori. Fontanini in vena polemica ad inizio assemblea sottolinea l’assenza del sindaco Venturini, e di tutta la maggioranza, assenza rimarcata da una sedia vuota posta al centro del palco. Sottolinea comunque la forte volontà del comitato ad un’apertura di un tavolo di confronto con il sindaco e la giunta, per trovare una soluzione meno dispendiosa economicamente e a maggior tutela dell’ambiente.
     Il comitato da oltre un anno si sta adoperato in studi, approfondimenti e verifiche, supportati da esperti, per trovare una soluzione al grave problema delle esondazioni del rio Rivolo, alternativa alla costruzione di un fronte di cemento di 170 m di lunghezza e circa 7m di altezza. Secondo il comitato le esondazioni che hanno colpito i centri abitativi di Buttrio tra il 1982 e il 2000, sono state  generate dall’incuria dell’uomo, da errate politiche di urbanizzazione, trascuratezza dei terreni agricoli.
     Durante la serata viene sottolineato più volte, che il comune di Buttrio fa parte dell’associazione nazionale delle Città del Vino, e quindi vincola moralmente al piano regolatore a tutela del paesaggio. La costruzione di un opera così imponente quindi mal si accompagna ai precetti del regolamento. Il comitato definisce il progetto assolutamente incoerente sia per la difesa dell’ambiente e delle colline e dello stesso rio Rivolo, ma anche con la storicità vitivinicola ed enoturistica di Buttrio. Inoltre  la costruzione di un opera così invasiva e così costosa non ridurrà il rischio inondazioni. “Per evitare ancora problemi di inondazioni – conclude Fontanini – è necessario intervenire lungo tutto il corso del rio e non in un solo punto.” (Silvia Riosa – Messaggero Veneto)

La zona interessata vista dall'alto...
 
(tnx Google Earth)


(didascalie liberamente tratte dal linguaggio popolare)


...il Rio Rivolo che scorre in periferia...


...e nell'abitato di Vicinale... prima di
attraversare il capoluogo...

DIGA SUL RIO RIVOLO A BUTTRIO
La Vita Cattolica del 28 Febbraio

NON C’È DUBBIO. La sicurezza dei buttriesi e delle loro abitazioni, messa a rischio dalle possibili esondazioni del rio Rivolo, sta a cuore sia al Comune che al Comitato per la difesa del patrimonio storico e paesaggistico di Buttrio. È, però, radicalmente diverso l’approccio alla questione, nonché le soluzioni prospettate. Il Comune spinge per la realizzazione di un bacino di laminazione sul corso d’acqua con una diga frontale di cemento di 170 metri per un’altezza media di 7,80 metri, come si ricava dal progetto definitivo dell’opera idraulica, che «garantirà la sicurezza di moltissime abitazioni, da Vicinale sino a Camino, a rischio di allagamento », sostiene il sindaco Tiziano Venturini. Il comitato, da parte sua, invita a sospendere l’iter di realizzazione della diga, che con le sue «dimensioni faraoniche » rappresenta «un incombente pericolo di devastazione ambientale e paesaggistica» e ad «avviare con la Regione percorsi in linea con le più aggiornate tecniche di gestione del rischio idrogeologico già attuate in ambito europeo», cioè «a scala di bacino, come prevedono anche le direttive comunitarie». In pratica, interventi diffusi per trattenere l’acqua piovana dove cade, in modo che arrivi all’alveo in minor quantità e più lentamente; realizzazione e individuazione di aree golenali; utilizzo di tecniche di ingegneria idraulica naturalistica per stabilizzare i terreni e conservare la naturalità dell’alveo, come suggerisce Adriano Zanferrari, professore di Geologia strutturale all’Università di Udine, che ha supportato il comitato, assieme ad altri esperti, nella individuazione di soluzioni alternative al bacino di laminazione, presentate nel corso di una partecipata assemblea pubblica, il 20 febbraio, a Buttrio. Grandi assenti il primo cittadino e la giunta comunale, che avevano declinato l’invito a mezzo stampa: «Si tratta di un comizio», si legge nella nota. Accusa respinta dal comitato, che ha negato di avere interessi elettorali ed ha invitato all’apertura di un tavolo tecnico con sindaco e giunta per trovare una soluzione più economica e rispettosa dell’ambiente. Nella nota, letta nel corso dell’assemblea, Venturini ribadiva che «le valutazioni espresse  dal gruppo di esperti e progettisti coinvolti nel piano, sotto il controllo degli uffici regionali preposti, non sembrano attestare la catastrofica visione del comitato». La questione, ha dichiarato di recente il sindaco, è di competenza della Regione che «ha approvato il progetto, finanziato con lo Stato», giunto peraltro alle fasi finali, ovvero alle pratiche burocratiche necessarie agli espropri. E la Regione apre ora uno spiraglio. «Se il Comune ritiene opportuno accogliere le istanze dei cittadini contrari alla diga e rifare il progetto, riavviando la procedura, può farlo», afferma l’assessore regionale all’Ambiente e lavori pubblici, Vanni Lenna. «Non è la Regione a decidere se fare marcia indietro, ma il Comune». Certo è che «se il Comune è andato incontro a spese relative alla progettazione e quant’altro, cambiando idea sul progetto della diga, dovrà rispondere delle spese sostenute». Lenna sottolinea, infine, la disponibilità della Regione a collaborare con chi vuole ridefinire un nuovo sistema di intervento sulle situazioni che hanno una pericolosità oggettiva, come quella del rio Rivolo. A sentire l’assessore regionale, c’è, dunque, il margine per rivedere il progetto. La palla passa al Comune, che deve, comunque, attendere la sentenza del ricorso al Tribunale superiore delle acque pubbliche presentato da 8 proprietari di terreni compresi nell’area interessata dal progetto di realizzazione del bacino di laminazione e interessati dal piano di esproprio. «Si contesta la legittimità dei provvedimenti amministrativi di approvazione del progetto dell’opera idraulica, spiega l’avvocato Alessandro Ventura, che segue il caso, in particolare l’incompetenza del Comune di Buttrio ad adottare i provvedimenti impugnati a causa della sopravvenuta decadenza della delegazione amministrativa per superamento dei termini e il mancato assoggettamento del progetto alla procedura di valutazione di impatto ambientale». La prima udienza, rinviata due volte per motivi di ufficio, è fissata per metà marzo.