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Cividale del Friuli (UD), 24 Agosto 2008

Il Palio di San Donato


Panoramiche su Cividale e sul Natisone

Cividale del Friuli- Palio di San Donato (22- 24 agosto 2008)
(Foto e testi di Devis Macor)


 l'inizio del corteo in costume medievale

     Come da tradizione, anche quest’anno a Cividale si è svolta la manifestazione del “Palio di S.Donato”, e riporto qua le mie impressioni personali e le foto per immortalare qualche scorcio dell’evento, oltre a un articolo pubblicato sul messaggero veneto con ulteriori informazioni.
     La festa del Palio ha decisamente trasformato il volto di Cividale, al punto che, passeggiando per la città ducale, pareva davvero di fare un “tuffo” nel passato. Tutto questo è stato possibile soprattutto per l’impegno dei Cividalesi dei diversi borghi, che oltre ad animare la festa in costumi d’epoca, hanno anche contribuito non poco a tutti gli accorgimenti per trasformare il centro storico… in un centro medioevale! Perfino i locali (bar, pizzerie, ecc) erano in versione medioevale, compreso chi lavorava negli stessi, rigorosamente in costume.
     Posso dire senza timore di smentita che il record di affluenza di pubblico ha ampiamente premiato gli sforzi compiuti per questa manifestazione, che ha coinvolto tutta la cittadina. L’affluenza è sempre stata alta nei tre giorni, e a parte un calo sabato a causa maltempo, domenica è stato il giorno dei record, proprio nella giornata “clou” della manifestazione su cui vorrei concentrare questo breve articolo.
     Uno dei momenti più belli è stato la sfilata in costume d’epoca dei partecipanti al torneo dei diversi borghi che hanno entusiasmato non poco il pubblico presente. Raggiunta piazza Duomo, hanno avuto luogo le diverse gare, in primis di tiro con l’arco storico, (ma anche balestra e staffetta) che hanno visto l’assegnazione del Palio di San Donato, per la terza volta consecutiva, a Borgo San Pietro. I vincitori hanno manifestato poi tutto il loro entusiasmo in serata festeggiando con il tanto sospirato “Palio” per le vie del centro storico, tra applausi e allegria.





     Passeggiare per il centro storico era davvero piacevole, tra gli spettacoli (giocolieri e musici), in mezzo a tanti cividalesi in costume, tra soldati, nobili, contadini ed altro. Non mancavano anche appositi spazi per animali da cortile come le oche, ma si potevano anche osservare i maestosi falchi nonché i cavalli. Si potevano ammirare all’opera fabbri, artisti e “coniatori” di monete, oltre a fare acquisti nelle bancarelle del “mercatino medioevale” con prodotti dell’epoca.
     E altrettanto piacevole era assaggiare i manicaretti nelle diverse “taberne” all’aperto dove si potevano gustare prelibatezze (dalla costa e porchetta agli squisiti dolci) cucinate secondo le ricette medioevali. Perfino la birra e il vino venivano versati in vasetti di coccio sia autentici per chi voleva portarselo a casa come ricordo o semplicemente di plastica. Tanto più che i posti a sedere erano già esauriti ben prima dell’ora “di cena”, e anzi ho visto addentare gustose grigliate anche a orari insoliti come le 3-4 del pomeriggio!


     Man mano che le ore passavano, la folla è andata via via aumentando, rendendo perfino difficile camminare in certi tratti, nonostante il fresco (ben presto divenuto freddo!) proveniente dalle valli del natisone, quasi a ricordare che, forse, anche l’estate sta dopotutto giungendo al capolinea.
     Prima della conclusione dell’evento con i maestosi fuochi d’artificio, c'è stato il favoloso spettacolo del lancio delle frecce incendiarie in piazza duomo, seguito da un numerosissimo pubblico, durante il quale sono state date anche delle informazioni “storiche” sulle frecce “di fuoco”. Finito questo spettacolo, non rimaneva che armarsi di pazienza ed attendere i fuochi d’artificio. Quest’anno non ho fatto l’errore di aspettarli sul ponte del diavolo… dove la concentrazione di gente è tale da farti sentire come una “sardina in scatola”, cosi ho ripiegato sul belvedere del tempietto longobardo, dove almeno si poteva respirare.
     I fuochi artificiali, puntualmente, hanno fatto rivolgere migliaia di occhi al cielo, ad ammirare nel modo più luminoso la conclusione di una festa che è stata coronata da un pieno successo, e che ormai è diventata parte irrinunciabile delle tradizionali feste Cividalesi, al pari della sagra di S.Martino di novembre e dello “spadone” il 6 gennaio.

Articolo tratto dal Messaggero Veneto di lunedi 25 agosto 2008
Cividale. Edizione da record per numero di visitatori e di bancarelle
Oltre 40 mila per il Palio di San Donato
A vincere la sfida anche quest’anno è stato borgo San Pietro.
Due giorni di sfilate e combattimenti con 400 figuranti

Cividale. Edizione da record, nonostante la flessione determinata sabato sera dal maltempo, per il Palio di San Donato 2008, il più ricco sotto il profilo delle proposte e il più affollato tra i nove andati in scena sinora. A conquistarsi lo stendardo dedicato al patrono di Cividale è stato per la quarta volta, e per il terzo anno consecutivo, Borgo San Pietro i cui campioni hanno sbaragliato la concorrenza nelle gare di corsa e staffetta e di tiro con l’arco storico e la balestra.

Grande soddisfazione regna inoltre fra i tiratori d’ascia: il torneo tra le città di Cividale, Gradisca e Strassoldo, svoltosi sabato sera, ha visto imporsi proprio un componente della squadra di casa, Gianluigi Sinuello. Manifestazione da record dunque, si diceva, e sotto vari aspetti: l’affluenza di visitatori è stata altissima, già a partire dalla serata del debutto, venerdì, e ieri - a differenza degli anni passati, quando il pienone si era registrato a cominciare dal pomeriggio - non ha vissuto soste nel corso dell’intera giornata, fin dall’apertura delle bancarelle del mercato medioevale, a metà mattina. Ma accanto alla presenza turistica (le stime ufficiali, a tale riguardo, saranno fornite dagli organizzatori dell’evento nei prossimi giorni, eppure a sensazione il flusso dovrebbe aver superato il record precedente, che parlava di 40 mila unità) merita menzione la rappresentanza dei cividalesi in costume, mai tanti come in questa edizione: oltre 400 i cittadini calatisi nei panni di nobili e dame, cavalieri, combattenti, falconieri e zampognari, tamburini e popolani. Un corteo storico come quello che in più momenti, nell’arco delle giornate del Palio, ha attraversato la città, non registra precedenti: lunghissima, e intervallata da due gruppi di suonatori di tamburo, la sfilata ha seguito un percorso più articolato del solito, compiendo una sorta di anello in centro storico.

E di primato, ancora, si può parlare per il numero di bancarelle, che hanno costellato tutti i borghi cittadini (una novità fra tutte: il pullulare dei banchetti delle cartomanti), per gli allestimenti medievali, anch’essi arricchiti e ulteriormente curati - a cominciare dalla cittadella realizzata sul Belvedere sul Natisone - rispetto al passato, e per l’animazione, ininterrotta: frutti, tutti questi, del lavoro sinergico di un folto gruppo di realtà, dal Comune all’Associazione per lo sviluppo degli studi storici e artistici di Cividale, la parrocchia, le associazioni di borgo, il Gruppo storico Forojuliense, il Gruppo di rievocazione storica in Cividale del Friuli, il Circolo Acli San Paolino d’Aquileia, il museo archeologico nazionale, l’associazione Mittelfest, la Banca di Cividale. L’area compresa tra l’imbocco di Corso Mazzini, in piazza Duomo, il ponte del Diavolo e Borgo di Ponte è stata percorsa, per l’intera giornata, da un fiume di persone, con picchi che (soprattutto in serata), hanno reso difficoltoso il paesaggio; tutto esaurito nei punti di ristoro medievale, e affollatissimo, in particolare, il belvedere sul fiume, dove si poteva ammirare, appunto, la cittadella. Affascinante e particolarmente gradito dal pubblico, come di consueto, è risultato poi il programma notturno, che ha offerto uno spettacolo itinerante di duelli in arme accompagnati dal rullio dei tamburi di guerra di Brisighella, esibizioni di artisti di strada e mangiafuoco, un lancio di frecce incendiarie e, a mezzanotte, il gran finale, lo spettacolo pirotecnico “Mistero, magia e fiori di fuoco”. Lucia Aviani

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