Orsaria - Alta Val Torre, 14 Ottobre 2007
Castagnata alpina 2007
(Testo e foto di
Devis Macor)
Domenica 14 ottobre 2007 si è svolta la tradizionale gita
autunnale del gruppo ANA di Orsaria, nell’alta val torre in località Musi,
presso la struttura degli Alpini esattamente come l’anno passato. Nel sito,
nella sezione “nuove dal friuli” c’è anche il servizio di allora
(15/10/2006), ma siccome ogni gita e ogni festa si differenzia dalle altre,
ho pensato di riproporre un servizio anche sulla gita appena trascorsa. Un
primo ringraziamento va fatto… al tempo! Ultimamente almeno per gli ultimi
servizi fotografici che ho fatto (mi riferisco in particolare alle uscite
all’aperto, come l’escursione in bici sul natisone, la festa degli azzano,
la gita alpina a Sella Nevea, la marciatona tra i vigneti ed il natisone e
friuli doc 2007) ho sempre avuto la fortuna di trovare ottime condizioni
meteorologiche: speriamo che continui cosi! Come dicevo anche in quest’occasione
il clima è stato ottimo, con tempo stabile e temperature gradevoli, almeno
di giorno, e questo ha contribuito all’ottima riuscita della gita cui mi
appresto a fare un breve resoconto con testo e fotografie. Il ritrovo per
tutti i partecipanti è stato davanti alla casa delle associazioni ad Orsaria,
dove una corriera era pronta fin dalle 8 del mattino, anche se molti amici e
simpatizzanti ci hanno poi raggiunto direttamente sul luogo della
castagnata, in località Musi nell’alta Val Torre.
Il sottoscritto ha seguito
in auto la corriera e, dal momento che l’ultimo tratto di strada (con anche
una certa pendenza) non era percorribile dalla corriera, ho dato una mano
facendo la “spoletta” trasportando presso il rifugio vettovaglie e
soprattutto chi non se la sentiva di fare i circa 2 km a piedi in salita).
Fin dal mattino, mentre i validissimi volontari si apprestavano a preparare
il banchetto (e che avrò modo di ringraziare in più occasioni), era ben
chiaro che i partecipanti si erano suddivisi in due contrapposte categorie!
C’era chi ha deciso di non spostarsi dal rifugio, cominciando già di buon
mattino a banchettare… (già pochi minuti dopo l’arrivo ho visto comparire da
chissà dove bottiglie di vino, pane e salumi vari!), mentre dall’altra parte
c’era chi, pur volendo festeggiare (come vedremo i seguito) non ha per
questo rinunciato a una salutare passeggiata! L’anno scorso (si veda il mio
servizio di allora), solo pochi temerari si erano avventurati in una
scarpinata sul fianco della montagna, ma questa volta ha prevalso il buon
senso con una passeggiata decisamente più facile, breve e agevole, percorso
che infatti è stato gettonatissimo! Cosi, nell’attesa del pranzo si è potuto
respirare l’aria pura della montagna (e chi l’ha detto che per respirare
aria pura si deve salire a 3mila metri? In località musi, pur a circa 600
metri sul livello del mare, l’aria era purissima!), godendoci una bellissima
e limpida giornata di sole, dei paesaggi stupendi tra montagne e prati.
Questo senza contare la gentilezza e la compagnia degli abitanti del posto,
la presenza di bellissimi cavalli nei loro recinti, che rendevano ancora più
bella la passeggiata.
Dopo una camminata (per quanto abbastanza breve), si
sa, viene appetito: ma al rifugio nessuno è rimasto con le “mani in mano” e
al nostro ritorno ci siamo trovati di fronte a tavole apparecchiate e
imbandite e ai volontari che servivano delle fumanti scodelle di ottima
pastasciutta al ragù! Ma l’appetito era tale che ben presto, terminata la
pastasciutta, è stata la volta della porchetta contornata da verdura di
stagione e ovviamente innaffiata, per cosi dire, da ottimo vino dei colli
orientali e da bibite di ogni tipo. Tutto era veramente ottimo e, anche se
non sarà mai abbastanza, faccio un elogio ai cuochi e non di meno a chi ha
servito tutte queste prelibatezze, che in quanto a bontà e genuinità
competono con i piatti di qualsiasi ristorante! Sono quindi seguiti dei
momenti di spensieratezza con le canzoni cantate dal gruppo “i soliti noti”,
con i loro strumenti e la loro simpatia… a cui si sono ben presto aggiunti
molti dei commensali ad accompagnare il repertorio di canzoni e villotte
popolari e più o meno tradizionali, mentre nel frattempo i volontari
vendevano i biglietti della lotteria. Subito dopo è stata la volta dei
dolci: in ogni tavolata sono stati serviti piattini con un’ampia scelta di
crostate e torte di ogni tipo, di mele, al cioccolato ecc. tutte ottime e
che sono state divorate in ben poco tempo! E’ quindi stata la volta
dell’estrazione dei tantissimi premi della lotteria, che in poco tempo ha
distribuito ogni genere di premi (confezioni di vino e di prodotti
gastronomici, ceste, libri, e una quantità di altri regali) ma non solo:
venivano distribuiti anche baci dal “lulo” e da anita, che si alternavano
rispettivamente in base al fatto che a vincere fosse un “omp” o una “femine”,
riuscendo a riscuotere, di volta in volta, un applauso e un autentico
divertimento e riuscendo anche, in questo modo, ad alleviare le sofferenze
di quanti non vincevano nulla (la maggior parte di noi, per la verità), ma
che potevano cosi almeno riscuotere una sonora risata!!! Un elogio va fatto
anche a Bruno Badino, non solo per il suo operato organizzativo, unito a
quello del capogruppo Balutto e di tutti i volontari, ma anche per la
spontaneità e per la sua innata capacità e bravura che ha dimostrato
nell’estrazione dei biglietti e nell’assegnazione dei premi della lotteria,
in quanto è riuscito a superarsi e a rendere ancora più divertente
l’assegnazione dei premi con delle machiavelliche ed esilaranti descrizioni
degli stessi.
E mentre tutti si divertivano, qualcun altro preparava le
castagne e riempiva le bottiglie di ribolla. Qui però devo fare una
precisazione “tecnica” a costo di uscire “fuori tema”: mi scuso con chi
legge l’articolo, cercherò di essere brevissimo. La ribolla che
tradizionalmente si beve con le castagne, contrariamente da quanto molti
credono (e che da molti sento dire!) non è un vino dolce!!! Il grappolo
della ribolla ha un alto contenuto in zuccheri e il vino noto come “ribolla
gialla” è un vino… più secco del tocai. Quello che viene servito
tradizionalmente con le castagne, invece, è un “mosto parzialmente
fermentato”: in poche parole, la fermentazione dei lieviti (che trasforma lo
zucchero in alcool etilico) viene fermata bruscamente con una elevata
aggiunta di solforosa e cosi il prodotto che si ottiene ha pochi gradi
(solitamente meno di 10) e ancora un certo contenuto in zuccheri, che lo
rende dolce. Molti di voi che leggete queste pagine sapranno sicuramente
questo fatto che sto spiegando in poche parole, ma sicuramente ci sarà chi
non lo sa… cosi come qualcun altro non sa che bastano 2 o 3 bicchieri di
ribolla “dolce” per sentir “girare” la testa! E questo perché, per bloccare
i lieviti le cui cellule sono più simili alle nostre che a quelle dei
batteri, occorrono dosaggi di anidride solforosa molto più alti rispetto a
quelli utilizzati nel vino normale. In un’epoca, la nostra, contrassegnata
di tristi episodi di incidenti dovuti agli ubriachi al volante, vorrei che
questo fosse un ulteriore motivo ed un invito a usare prudenza e soprattutto
buon senso, e se avendolo scritto qui, in un semplice articolo, posso
contribuire a salvare qualche vita ed evitare qualche incidente da parte di
voi lettori, sono disposto a sopportare le critiche che mi farete per queste
righe “improvvisate”, che contrastano con la “cultura friulana del bere” e
che molto spesso sono “fastidiose” da sentire. Sperando anche di non
incorrere in censure da parte del Webmaster per la divagazione appena fatta,
torniamo alla gita!
Si diceva che venivano servite ribolla e castagne…
queste ultime sono presto finite, ma l’instancabile capogruppo Balutto ed i
volontari hanno ben presto provveduto a saziare tutti quanti con un secondo,
abbondante “giro” di castagne. A questo punto si era fatto abbastanza tardi,
e mentre la sera avanzava nella vallata, anche il repentino abbassamento
delle temperature ci pensava a ricordarcelo. Cosi, si è ben presto
provveduto a sbaraccare tutto e ad avviarci verso casa. La maggior parte di
noi è scesa a piedi quindi verso il parcheggio dove si trovava la corriera.
Il sottoscritto, che aveva anche la responsabilità di accompagnare a casa i
nonni e un'altra signora di Orsaria, non si è trattenuto oltre, pur sapendo
che l’ormai conosciutissimo gruppo dei “soliti noti” avrebbe continuato
balli e divertimenti nell’osteria-trattoria ne pressi del parcheggio, e dove
sicuramente quanti si sono fermati avranno proseguito la serata in compagnia
e divertimento. Concludendo, anche il secondo appuntamento dopo quello di
Sella Nevea di Luglio, si è svolto a meraviglia ed è stato come il primo un
bellissimo momento di svago, di unione, di divertimento e di allegria. Per
tutti i partecipanti, ma anche a chi non c’è mai stato e vuole provare
questa bella esperienza, l’appuntamento è per luglio 2008!
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