gnovis dal Friûl e dal mont

Friuli, 14 Febbraio 2002

Scossa di terremoto il giorno di San Valentino

A due giorni dall'evento, ho preso spunto dal messaggio di Walter Cibischino, residente in Canadà, per riportare alcune note, ricavate dai quotidiani locali, sulla scossa di terremoto avvenuta la mattina del 14 Febbraio, giorno di San Valentino, festa degli innamorati. Per la verità io non non mi sono accorto delle scosse, anche perchè ero andato a dormire solo qualche ora prima. Walter mi scrive:
 
From: Walter Cibischino 
To: Aldo Taboga 
Sent: Saturday, February 16, 2002 5:22 AM
Subject: Mandi Aldo
Oggi ho saputo con (dismay) della scossa sismica avvenuta verso le 4:30 a.m. di oggi (15-Feb-02) che ancora una volta il Friuli é stato soggetto. Anche se non ha causato danni gravi ma solo un grande spauracchio, ha fatto però ricordare i tristi momenti del 1976. Ho letto con piacere che tutte le forze pubbliche erano ben preparate e immediatamente sono state mobilitate e pronte a far fronte alle necessità che comportano in simili situazioni. Auguro che questi servizi non siano mai necessari e che il nostro Friuli continui il suo meritato cammino verso il benessere e prosperità 
Mandi, Walter

Non avendo avvertito personalmente la scossa del terremoto, non ero minimamente turbato, ma ieri sera prima di partire per Venzone per assistere ad un concerto nel Duomo, ho preteso un bacio da una mia amica, con la scusa che quella poteva essere l'ultima volta che mi vedeva vivo... Era stata certamente una scusa, ma mentre assistevo al concerto, osservando la travatura in legno del soffitto del maestoso tempio, ero davvero preoccupato. Immaginavo che se il "boborosso" si fosse risvegliato in quel momento, con tutti quelle tonnellate di legname sulla testa, nessuno si sarebbe salvato. Per un attimo ho pensato che se si fosse salvata la "smatcard" della mia digitale, le foto in essa memorizzate potevano essere un prezioso documento... Per fortuna non è successo niente, ed io sono qua a raccontarlo...
Spero che le mani imploranti e protese verso il Cielo, della scultura in legno presente nel Duomo di Venzone, riescano ad ottenere al Friuli protezione da tragedie come quelle del 1976.


IL GAZZETTINO - Sabato, 16 Febbraio 2002
A due giorni dalla scossa di 4.9 Richter si evidenziano case lesionate e qualche frana
Day after con danni e feriti
Inagibile l’Abbazia di Moggio. Per tre persone la fuga finisce in ospedale
Il terremoto delle 4.18 di giovedì, 4.9 gradi Richter, con epicentro nella zona del monte Sernio, scopre lentamente le ferite che ha inferto. A Moggio l'abbazia di San Gallo ha subito i danni forse più rilevanti ed è stata dichiarata inagibile come la vicina chiesa di S. Floriano, lesionate alcune case. A Paularo due persone sono rimaste ferite mentre scappavano ma le loro condizioni non sono gravi. Ad Arta un'altra donna è rimasta infortunata in modo lieve cadendo, sempre mentre fuggiva precipitosamente. In paese segnalati tre comignoli pericolanti. A Paularo, nella frazione di Trelli, è stato necessario ordinare lo sgombero di un'abitazione; si sono avuti danni sia nella chiesa parrocchiale che nella chiesa di Ravinis; inoltre la falda idrica si è abbassata. Segnalati cedimenti rocciosi a Dogna lungo la strada di collegamento con Porto; anche ad Arta si sono avute cadute di massi a Plan di Coces. A Enemonzo sarà necessaria una verifica urgente a un condominio di via Nazionale 14. Controlli sono stati compiuti dalla protezione civile e dai vigili del fuoco anche a Gemona e a Forni Avoltri. Il Centro ricerche sismologiche segnala tre nuove scosse e sette microterremoti: alle 2.29, con magnitudo 1.4, una doppia scossa; alle 11.16, con magnitudo 1.2; alle 15.53, con magnitudo 1.8.


MESSAGGERO VENETO - 16 FEBBRAIO 2001
Lo sciame tellurico continuerà per qualche giorno, gli esperti escludono picchi come quello di giovedì
Friuli, altre scosse e due feriti
Un uomo di Dierico e una donna di Piano d’Arta si fanno male cercando di mettersi in salvo Una decina le case lesionate, ma nessuno sgombero. I danni maggiori a Moggio e Paularo
Tre nuove scosse, di bassa intensità, hanno scandito la giornata di ieri in cui paura e tensioni si sono allentate dopo un convulso giovedì notte di batticuore, gente in strada, telefonate affannose e un brusco ritorno all’incubo di 26 anni fa. Tre scosse avvertite unicamente dal sismografo (la più intensa, con magnitudo 1,8, è stata registrata poco prima delle 16) e che percorrono la curva decrescente del fenomeno sismico: lo sciame di microscosse andrà ancora avanti e in proposito gli esperti fanno sapere che sono possibili picchi, ma non più forti di quelli dell’altro ieri. Quanto ai danni causati dall’Orcolat, da registrare due persone lievemente ferite, un uomo di Dierico e una donna di Piano d’Arta, che si sono fatto male mentre cercavano di mettersi in salvo. Una decina le case danneggiate, ma nessuno sgombero. I centri maggiormente colpiti Moggio e Paularo.