Dopo
il frico la Carnia lancia sul mercato un altro prodotto
gastronomico tipico di queste vallate: i cjarsons, i tipici
agnolotti ripieni di erbe e spezie che, conditi con burro fuso e
ricotta, già spadroneggiano nei migliori ristoranti non solo
della montagna friulana. Ora, e qui sta la novità, si potranno
acquistare anche nei supermercati. Il tutto grazie alla Latteria
sociale di Piano d’Arta. Sorta nel 1883 rischiava di dover
chiudere per mancanza del prodotto primo, il latte. Così al
presidente Fiorenzo De Colle sorse l’idea, alcuni anni fa, di
cambiare statuto, aprendo le porte anche ai non produttori di
latte, e di riconvertire l’antico edificio di via Marconi 30 a
moderno laboratorio, strettamente artigianale, per la produzione
dei cjarsons. «Nella nostra produzione – afferma il
presidente – additivi e conservati sono assolutamente esclusi».
Un prodotto fresco quindi, da consumarsi entro 45 giorni dalla
produzione, ma che la Latteria consiglia di mangiare prima. Dopo
aver partecipato a un concorso di Carnia leader su nuove
proposte e nuova imprenditoria in montagna, la Latteria ha vinto
un premio, un finanziamento per la nuova produzione. Nella
primavera del 2000 sono stati quindi adattati i locali alle
nuove esigenze, sono stati acquistati i macchinari e
galvanizzati dall’attenzione delle Cooperative friulane e con
il supporto tecnico della Total quality food, il 9 ottobre del
2000 sono stati prodotti i primi 900 cjarsons dai cuochi Paola e
Mirco. Attualmente la produzione si aggira sui 1.200 ciarsons,
in due varietà: alle erbe e dolci, per un totale di 60, 70
confezioni contenenti 18 cjarsons, validi per due porzioni
abbondanti. «Il target – annuncia De Colle – è di
raggiungere i 2.500 pezzi il giorno. Stiamo già distribuendo i
nostri prodotti in tutto il Friuli, mentre le capatine in
Lombardia e in Emilia-Romagna ci hanno riservato l’apparizione
su prestigiose riviste gastronomiche, quali Grand Gourmet e Food
& Grocery». Un’idea di fare qualcosa per la Carnia, per
far sapere che da queste parti non c’è solo una natura ancora
incontaminata, il turismo e la tradizione, ma anche una
particolare gastronomia che parte da lontano. I primi cjarsons
datano attorno all’anno 1100, mentre la prima ricetta è
attribuita a Mastro Martino che nel 1450 la preparava per il
patriarca di Aquileia, monsignor Trevisan. Chi non li trovasse
in negozio, può sempre richiederli allo 0433-929449 o visitare
il sito i.ciarsons@tiscalinet.it