curiosità di ieri e di oggi

Salam e civole
(Leproso 24 Dicembre 1999)

     Una cena con gli amici non è un avvenimento di grande importanza, se non fosse per il menu, dal quale si deduce che in Friuli, certe belle abitudini non sono del tutto scomparse. Questo anche per tranquillizzare il mio amico Walter Cibischino originario di Castions di Strada, ma da 40 anni residente in Canada.
    Dovete sapere che i miei amici, abituali frequentatori dell'unica osteria di Leproso (principalmente giovani del luogo ma anche di Orsaria e di Oleis), trovano sempre delle scuse per organizzare cenette, solitamente decise in quattro e quattrotto, alle quali sono invitati tutti quelli che sono presenti nell'osteria al momento di mettere i piedi sotto la tavola. Di solito avvengono in estate ed in particolare nei mesi di Agosto, ma anche in inverno, quando in diverse famiglie si è già festeggiata la ... "fieste dal purcit" (la macellazione del maiale).
     Per farla breve, ieri sera ho ricevuto una telefonata che mi avvertiva di essere presente questa sera per una cena a base di "Salam cun le civole". Come sempre accade, io ero sul posto un'ora prima dell'inizio dei festeggiamenti ed ho quindi avuto modo di controllare la provenienza dei contenitori con le pietanze. Questa è la descrizione del "materiale":

- Una casseruola di "salam e civole", preparato dalla sorella di uno degli organizzatori, ha attraversato il Natisone proveniente da Orsaria;
- Una seconda padella è stata preparata nel "borg di miez" a Leproso;
- Una gigantesca polenta ancora fumante è arrivata da Oleis;
- Un salame (da affettare), arrivato da Case di Manzano;
- Un bottiglione di grappa "di fossâl", ha disceso le Valli del Natisone, proveniente da Montefosca;
- Una gigantesca terrina di fagioli giunti dalla Carnia chissà come, erano già in sosta su una tavola, pronti per essere conditi;
- Una pila di scatole di Gubane era in attesa in un'angolo.

     Dopo un breve trasferimento nella stanza del banco per l'immancabile aperitivo, è arrivato il segnale che tutto era pronto ed in un baleno la stanza del banco si è svuotata ed i presenti hanno preso posto nelle tavolate della stanza aldilà del corridoio. 

   Non sono riuscito a capire se le due grosse fette di salame, coperte sotto due montagne di cipolla, fossero provenienti da Orsaria o fossero state cucinate a Leproso, so solo che con la polenta ancora calda erano una squisitezza.
     Solo perché non volevo sembrare un morto di fame, al momento della replica ho accettato solo un "cilindro" di salame, due grosse cucchiaiate di cipolla ed altrettante di tocjo ...!
    Forse perché le pietanze erano distribuite in piatti di plastica, per dieci o quindici minuti in quella stanza non si sentiva volare una mosca. Dopo però, piano piano si sono ricominciate a sentire le voci del commensali, con un tono sempre più sostenuto, forse per l'effetto del buon merlot che Giorgio ha sempre in serbo per i suoi affezionati clienti.

  Quando ormai la gran parte dei contenitori si era svuotata e si sostituivano le stoviglie per la distribuzione dei dolci, ho estratto dal mio borsello la Fotocamera digitale per immortalare qualche momento di quella serata. Tra uno scatto e l'altro, mi soffermavo ad osservare le fette di gubana che, sotto le cateratte di grappa alla quale venivano sottoposte, sembravano implorare: aiuto ! ... affogo ...!

     Per avere un ricordo anche di me, ho dovuto chiedere la collaborazione di Giorgio.
Non intendo rivelare quale di questi bei giovanotti corrisponda alla mia persona, ma un buon indizio può essere che io non sono mai lontano dalla polenta.

     A proposito di polenta, al momento di sparecchiare la tavola, qualcuno stava tentando di "convogliare" la polenta avanzata (quella che vedete sul taulîr) dentro un sacco per l'immondizia ... a questo punto io mi sono fermamente opposto a tale manovra e ... messa in un piatto me la sono portata a casa ...!

    Prima delle 22 ero davanti a casa mia, dove "briciola" mi stava aspettando nel freddo, invece di stare al riparo nel garage dentro il confortevole giaciglio costruito all'interno di un vecchio mobile televisivo.
     Entrati nel calduccio, "briciola" si è infilata sotto il divano, ed io alla tastiera per mettere insieme queste quattro righe.
     Ora, mentre lei sta ronfando (forse sognando cuccioletti con la ali), io dando un'occhiata all'orologio e constatato che sono le 02 del 24 dicembre, ho deciso di salvare la pagina, pubblicare l'aggiornamento ed andarmene a letto.

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