ho
ascoltato per voi
Abbazia di Rosazzo, 29 Marzo 2001
PASSIONE
DI CHRISTO SECONDO GIOVANNI
di Francesco Corteccia
(1502-1571)
Gruppo Polifonico "Claudio Monteverdi" di Ruda
La processione del Venerdì Santo,
partita da Oleis alle 19:30, dopo un breve sosta a Poggiobello
e davanti alla chiesetta di Casale Micheloni, è giunta alla chiesa abbaziale
un'ora più tardi.
E' poi seguito il concerto del Gruppo Polifonico "Claudio Monteverdi"
di Ruda.
Passione di Christo - Secondo Giovanni
Nella Passione Secondo Giovanni il musicista ha affidato al coro virile, spartito in quattro voci, le turbarum voces cioè gli interventi del popolo, dei soldati e dei grandi sacerdoti, mentre lo storico, cioè la voce recitante, presenta il testo evangelico nella "lingua fiorentina" affinchè, come ebbe a dire il Corteccia, la comprensione del popolo fosse esatta ed immediata. |
Il Gruppo Polifonico "CLAUDIO MONTEVERDI" è un associazione culturale senza scopo di lucro costituita nel 1976 e composta da circa 35 voci maschili
La musica polifonica sacra e profana rappresenta certamente la parte più rilevante del repertorio che il gruppo Polifonico Monteverdi porta con successo in tutte le chiese ed i teatri, sia in Italia che all'estero. Tra queste opere vi possiamo trovare composizioni del Cinquecento e del periodo Barocco di Palestrina, di Da Victoria, Gallus, Viadana, Hassler, Monteverdi.
Tra gli autori romantici possiamo invece trovare nomi quali: Schubert, Schumann, Sibelius, Rossini.
Per quanto riguarda la polifonia moderna: Poulenc, Kodaly, Bardos, Pizzetti, Orff. Non viene però trascurato il canto popolare, proposto sempre in elaborazioni adatte al carattere del coro.
Il coro è attualmente diretto dal maestro Stefano SACHER. Diplomandosi al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste e al Conservatorio "G.B. Martini" di Bologna, laureato in Lettere, ha studiato composizione, canto, musica corale, direzione d'orchestra e musica jazz.
Del coro "Monteverdi" sono state pubblicate foto e recensioni sull'Enciclopedia monografica del Friuli-Venezia Giulia.
Passione di Christo secondo Giovanni
CORO
Passio Domini Nostri Jesu Christi, secundum Joannem.VOCE RECITANTE
In quel tempo. Gesù uscì co' discepoli suoi di là dal torrente Cèdron, dov'era un orto, nel quale entrò lui et i discepoli suoi. Ma anchora Giuda, che lo tradiva, conosceva il luogo, perché spesse volte vi era andato Gesù co'suoi discepoli. Giuda adunque, avuta da' Pontefici et Farisei una compagnia di armati, venne là con lanterne et fiaccole et armi. Et Gesù, sapendo tutte quelle cose che havìeno a venire sopra di lui, faccendosi avanti, disse loro: «Chi cercate?». Così risposono a lui:CORO
Jesum Nazarenum!VOCE RECITANTE
Disse a quegli Gesù: «Sono io». Et stava anchora Giuda, che lo tradiva, cor quegli. Come adunque disse a loro «Sono io», si tirorno indietro et caddono per terra. Di nuovo allora domandò a quegli: «Chi cercate?». Et quelli dissono:CORO
Jesum Nazarenum!VOCE RECITANTE
Rispose Gesù: «Vi ho detto che sono io; se adunque cercate me, lasciate andare i discepoli miei». Questo asserì acciò che si adempiesse la parola che egli disse: «Di quegli che tu mi hai dati, non ho perduto alcuno». Ma Simon Pietro, havendo il coltello, lo cavò fuori et percosse un servo del Pontefice et tagliogli l'orecchia destra. Il servo haveva nome Malco. Disse adunque Gesù a Pietro: «Metti il coltello tuo ne la guaina! Non berrò lo il calice che mi ha dato il Padre?». La compagnia de gli armati, adunque, et il tribuno et i ministri de' Giudei presono Gesù et, legatelo, condussonlo primamente in faccia ad Anna, perché era suocero di Caifa; il quale era Pontefice in quell'anno. Et era, Caifa, quello che haveva dato il consiglio a' Giudei: «È bene un huomo solo ch'habbia a morire pel popolo».CORO (meditazione prima)
Ecce vidimus eum non habentem speciem, neque decorem: aspectus ejus in eo non est: hic peccata nostra portavit, et prò nobis dolet: ipse autem vulneratus est propter iniquitates nostras: Cujus livore sanati sumus. Vere languores nostros ipse tulit, et dolores nostros ipse portavitVOCE RECITANTE
Simon Pietro seguiva Gesù, insieme con un altro discepolo. Et questo discepolo era noto al gran sacerdote; entrò quindi con Gesù nel palazzo del Pontefice. Pietro stava invece di fuora, a la porta. Uscì adunque quell'altro discepolo che era noto al gran sacerdote, parlò a la portinaia et messe dentro anchora Pietro. Ma disse l'ancilla portinaia a Pietro: «Et non sei anche tu de' discepoli di questo huomo?» Egli rispose: «Non sono!» Perintanto i servi et i ministri, havendo acceso carboni perché era freddo, stavano ritti et scaldavansi. Et era, con quegli, anchora Pietro in pie', et si scaldava. Il pontefice interrogò adunque Gesù su' discepoli suoi e su la dottrina sua. Rispose a quello Gesù: «lo palesemente ho parlato al mondo, et niente ho mal detto in occulto; perché adunque tu interroghi me? Domanda a quegli che hanno udito come io gli habbia parlato; ecco, questi conoscono tutte le cose che ho dette». Ma, appena finite queste parole, uno de' ministri, ivi presente, diede una gotata a Gesù, dicendo: «Così rispondi al Pontefice?». Gli replicò Gesù: «Se io ho parlato male, rendi testimonianza del male; ma se bene, perché mi batti?». Poi Anna mandò Gesù, legato, da Caifa, sommo sacerdote. Perintanto Simon Pietro stava in pie', et scaldavasi. Dissono adunque a lui:CORO
Numquid et tu ex discipulis eius es?VOCE RECITANTE
Quegli negò et disse: «Non sono!». Ma un de' servi del pontefice, parente di quello del quale Pietro haveva tagliato l'orecchia, gli disse: «Non ti viddi io ne l'orto con lui?». Pietro allora di nuovo negò, et subito cantò il gallo.CORO (meditazione seconda)
Omnes amici mei dereliquerunt me, et praevaluerunt insidiantes mihi: tradidit me quem diligebamVOCE RECITANTE
Perintanto menarono Gesù da la casa di Caifa nel pretorio. Era da mattina presto, et essi non entrorno nel pretorio, acciò che non si contaminassino, per potere mangiare la pasqua. Uscì adunque fuora Pilato, di fronte a quegli, et disse: «Che accusa portate contro a quest'huomo?». Risposono a lui:CORO
Si non esset hic malefactor, non tibi tradidissemus eum.VOCE RECITANTE
Ma disse a quegli Pilato: «Pigliatelo voi, et giudicatelo secondo la legge vostra'». Dissono adunque a lui i Giudei:CORO
Nobis non licet interficere quemquam.VOCE RECITANTE
Et questo, acciò che s'adempiesse la parola di Gesù la qual disse per significare di che morte havesse a morire.CORO (meditazione terza)
Tristis est anima mea usque ad mortem: sustinete hic, et vigilate mecum: nunc videbitis turbam, quae circumdabit me. Vos fugam capietis, et ego vadam immolari pro vobis. Ecce appropinquat hora, et filius hominis tradetur in manus peccatorum.VOCE RECITANTE
Adunque Filato entrò di nuovo nel pretorio, chiamò Gesù e dissegli: «Tu sei il Rè dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici tu questo da tè stesso, o altri te l'hanno detto di me?». Rispose Pilato: «Sono io forse giudeo? La gente tua et i pontefici ti hanno dato a me; che cosa hai fatto?». Disse allora Gesù: «Il regno mio non è di questo mondo. Se il mio regno fusse di questo mondo, combattertene certamente i ministri miei, acciò che io non fussi dato ne le mani de' Giudei; ma il regno mio non è di qui». Chiesegli allora Pilato: «Adunque, sei tu rè?». Rispose Gesù: «Tu l'hai detto: sono rè. lo sono nato per questo et per questo son venuto nel mondo, acciò che io renda testimonianza a la verità. Ciascuno che è da la parte della verità, ode la voce mia». Dissegli Pilato: «Che cosa è la verità?». Et detto questo, di nuovo uscì fuora in faccia a' Giudei, et disse loro: «lo non truovo cagione alcuna in lui! Ma a voi è consuetudine che io vi lasci uno in libertà per la pasqua; volete adunque che io vi lasci libero il re dei Giudei?». Gridorno allora di nuovo tutti dicendo-CORO
Non hunc, sed Barabbam!VOCE RECITANTE
Et era. Barabba, un ladrone!CORO (meditazione quarta)
Vinea mea electa, ego te plantavi: quomodo conversa es in amaritudinem, ut me crucifigeres et Barabbam dimitteres?VOCE RECITANTE
Allora Pilato prese Gesù et lo fece flagellare. Et i militi, tessuta una corona di spine, la posono sopra del capo suo; dipoi lo rivestirono d'una vesta purpurea, et dicevano'CORO
Ave Rex Judaeorum!VOCE RECITANTE
Et gli davan de le ceffate. Filato uscì di nuovo fuora, et disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuora, acciò che voi conosciate che io non truovo cagione alcuna in lui». Venne adunque fuora Gesù, portando la corona di spine et il manto purporeo. Filato allora disse a quegli: «Ecco l'huomo'». Come adunque lo videro, i pontefici et i ministri gridarono, dicendo:CORO
Crucifige, crucifige eum!VOCE RECITANTE
Rispose a quegli Pilato: «Pigliatelo et crocifiggetelo voi, perché io non truovo cagione in lui» Risposono a lui i Giudei:CORO
Nos legem habemus, et secundum legem debet mori, quia Filium Dei se fecitVOCE RECITANTE
Quando adunque hebbe udito questo parlare. Pilato maggiormente temette; di nuovo entrò nel pretorio et chiese a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli dette risposta. Disse adunque Pilato a lui: «Tu non mi parli? Non sai che io ho potestà di crucifiggerti et potestà di liberarti?». Rispose a lui Gesù: «Tu non haresti contra di me potestà alcuna, se non ti fusse data dall'alto; per questo, chi ha dato me nelle tue mani ha maggiore peccato». Dopo questo, Pilato cercava di liberarlo. Ma i Giudei gridavano, dicendo:CORO
Si hunc dimittis, non es amicus Caesaris. Omnis enim, qui se regem facit, contradicit Caesar!VOCE RECITANTE
Et Pilato, havendo udito queste parole, condusse fuora Gesù et sedè in tribunale nel luogo chiamato Lithostrato: In hebraicoo Gàbatha. Era la preparazione de la pasqua, quasi l'hora sesta; et disse ai Giudei: «Ecco il rè vostro!». Quegli allora gridavano:
CORO
Tolle, tolle, crucifìge eum!VOCE RECITANTE
Rispose loro Pilato: «Crocifiggerò lo il rè vostro?». Dissono allora i grandi sacerdoti:CORO
Non habemus regem, nisi Caesarem.VOCE RECITANTE
Et così Pilato lo dette loro, acciò che fusse crocifisso. Presono adunque Gesù et lo condussono via.CORO (meditazione quinta)
Caligaverunt oculi miei a fletu meo: quia elongatus est a me, qui consolabatur me: videte omnes populi si est dolor simllis sicut dolor meus. O vos omnes, qui transitis per viam, attendite et videte.VOCE RECITANTE
Et Gesù portando la sua croce, uscì in quel luogo chiamato Calvario - in hebraico Gòlgotha -, dove lo crocifissono con duoi altri: un di qua et un di là, et Gesù in mezzo. Pilato Intanto scrisse anche il titolo et lo pose sopra la croce; et era ivi scritto: «Gesù Nazareno Rè de' Giudei». Molti adunque de' Giudei lessono questo titolo, perché il luogo, dove fu crocifisso Gesù, era presso a la città. Et era scritto in hebraico, in greco et in latino. Dicevano adunque a Pilato i grandi sacerdoti de' Giudei.CORO
Noli scribere Rex Judaeorum, sed quia ipse dixit: «Rex sum Judaeorum».VOCE RECITANTE
Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto». Li militi perintanto, quando hebbono crocifisso Gesù, presono i vestimenti suoi et feciono di essi quattro parti: a ciascun milite una parte. Dipoi presono anchora la tunica; ma essa non era cucita, tessuta tutta insieme, da la summità sin'infondo. Dissono adunque fra sé:CORO
Non scindamus eam, sed sortiamur de illa cuius sit.VOCE RECITANTE
Et questo acciò che si adempiesse la scrittura, che dice: «Spartiti si sono i miei vestimenti et su la mia tunica tirorno la sorte». I militi veramente feciono queste cose.CORO (meditazione sesta)
Diviserunt sibi vestimenta mea: et super vestem meam miserunt sortem.VOCE RECITANTE
Or presso la corte di Gesù stavano la Madre sua et la sorella de la Madre sua. Maria di Cleofe, et Maria Magdalena. Havendo adunque Gesù veduto la madre et, ivi presente il discepolo che egli amava, disse a lei: «Donna, ecco il figliuolo tuo». Dipoi disse a discepolo: «Ecco la madre tua». Et, da quella hora il discepolo la prese con sé. Dopo questo, sapendo che già tutte le cose erano compiute (acciò che si adempiesse la scrittura). Gesù disse: «Ho sete!» Era adunque lì un vaso pieno di aceto; et i militi empiuta una spugna di aceto et ravvoltala su di una canna di yssòpo, l'accostarono a la bocca sua. Ma quando Gesù hebbe preso l'aceto, disse: «Tutto finito!». Dipoi, inchinato il capo, rendè lo spirito.CORO (meditazione settima)
Tenebrae factae sunt, dum crucifixissent Jesum Judaei; et circa horam nonam exclamavit Jesus, voce magna: «Deus meus, et quid me derelequisti?». Et inclinato capite, emisit spirltum. Exclamans Jesus voce magna, ait «Pater , in manus tuas commendo spiritum meum».VOCE RECITANTE
I Giudei adunque, essendo la Parasceve, acciò che non rimanessino in croce i corpi sabbato (et era, quello, un sabbato grande), pregorno Pilato che a quegli fussino rotte le gambe et levati via. Andarono adunque i militi, et ruppono le gambe certamente del primo et dell'altro che era crocifisso con quello. Ma, venuti a Gesù, come lo viddono già morto non ruppono le gambe sue; però uno de' militi, con la lancia, gli forò il costato: et subito uscì sangue et acqua. Colui che vidde ne dette testimonianza, et la sua testimonianza è vera; et egli sa di dire il vero, acciò che anchora voi crediate. Infatti, avvennero queste cose acciò che si adempisse la scrittura: «Non romperete osso a quello». Et anchora un'altra scrittura dice: «Volgeranno gli occhi a colui che trafissero».CORO (Evangelium)
Post haec autem rogavit Pilatum Joseph ab Arimathea, eo quod esset discipulus Jesu, occultus autem propter metum Judaeorum, ut tolleret corpus Jesu. Et permisit Pilatus. Venit ergo, et tulit corpus Jesu. Venit autem et Nicodemus, qui venerat ad Jesum nocte primum, ferens mixturam myrrae et aloés, quasi libras centum. Acceperunt ergo corpus Jesu, et ligaverunt eum linteis cum aromatìbus, sicut mos est Judaei sepelire. Erat autem in loco, ubi crucifixus est, hortus: et in horto monumentum novum, in quo nondum quisquam positus fuerat. Ibi ergo propter Parascevem Judaeorum, quia iuxta erat monumentum, posuerunt Jesum.