Pieve
Arcipretale di Tarcento, 23 Febbraio 2003
Musica Sacra
in Friuli
G.B. Candotti
- J. Tomandini - A. Perosa
Cappella Musicale della Cattedrale di Udine
Direttore,
Gilberto Della Negra
Arpa,
Giuditta Cossio
Tenore, Roberto Miani
Organo, don Angelo Rosso
L'interno del Duomo di Tarcento
Cappella Musicale del Duomo
di Udine
Il
Coro nella prima parte del concerto
La Cappella Musicale già
in funzione dal secolo XTV, è un'istituzione dell'Arcidiocesi di Udine. Nel
secolo scorso la Cappella Musicale "Santa Cecilia" del Duomo di Udine era una
formazione composta in gran parte da chierici che frequentavano il seminario
di Udine e che, sotto la dirczione di vari maestri tra cui Mario Roussel e
Giovanni Pigani, sostenevano con il canto (soprattutto gregoriano) l'ufficio
della Santa Messa. Il cororiceve una prima e decisiva svolta nel 1966 quando
l'alierà Arcivescovo di Udine mons. Giuseppe Zaffonato nomina a maestro della
Cappella Albino Perosa, musicista e sacerdote friulano che sostituisce il
maestro Pigani. Don Perosa creò un primo sussidio diocesano presentato
inizialmente dal suo coro e poi diffuso in tutti gli altri, giovando così
notevolmente sul piano pastorale sia al clero sia ai fedeli, i quali potevano
in tal modo accompagnare con il canto tutte le celebrazioni liturgiche. E i!
canto liturgico è stato ed è appunto lo scopo primario di questo coro che
sostiene e anima tutte le celebrazioni solenni all'interno del duomo
cittadino.
La Cappella Musicale nella seconda
parte del concerto
Non manca peraltro l'impegno
nell'attività concertistica. Il gemellaggio di Udine con la cittadina di
Essiingen ha permesso alla Cappella di esibirsi in quella città diverse volte,
in concerti per coro ed orchestra e sotto la dirczione, oltre che di Don
Perosa, dei maestri che gli sono succeduti, come Don Gilberto Pressacco e
Giovanni Zanetti. Grazie alla collaborazione con i vari "Fogolàrs Furlans"
sparsi per l'Italia e non solo, si sono tenute a Roma, Milano, Torino e
all'estero esibizioni che hanno riscosso calorosi successi. La Cappella ha
inoltre partecipato a numerosissime rassegne corali, dove si è sempre distinta
per i lusinghieri risultati ottenuti.
Con l'arrivo del nuovo e attuale maestro Gilberto Della Negra nel 1997 e la
rifondazione della gestione amministrativa dell'ottobre 1998 con la nomina da
parte dell'Arcivescovo Battisti, il coro ha assunto la nuova e attuale
denominazione di "libera associazione di fedeli con il nome di Cappella
Musicale della Cattedrale di Udine, destinata a solennizzare con il canto le
solenni celebrazioni nel Duomo di Udine"(...). La formazione, sotto la guida
del maestro Della Negra, ha sostenuto la liturgia in molte chiese di Udine e
del Friuli, ha tenuto concerti nelle più importanti pievi della provincia e
naturalmente nel Duomo di Udine. L'impegno per il sostegno dei solenni
pontificali in cattedrale non è certamente semplice: i! repertorio da
presentare varia per ogni tipo di celebrazione e il risultato delle esecuzioni
è quindi strettamente legato alla costante presenza dei coristi nonché
all'impegno in lunghe ore di studio e di interpretazione sotto l'attenta e
scrupolosa guida del maestro.
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A sinistra, Giuditta Cossio
all'arpa ed il tenore Roberto Miani. A destra don Angelo Rosso
all'organo |
Un flash sul pubblico nella prima
parte della serata
Giovan Battista
Candotti nasce a Codroipo nel
1809. Avviato al sacerdozio sentì una profonda vocazione per la musica a cui
dedicò tutta l'esistenza. Nominato organista della insigne Collegiata di
Cividale, vi si trasferì con la famiglia; produsse in circa 50 anni di
attività ben 519 composizioni musicali tra messe, salmi, inni, mottetti,
sinfonie per orchestra e per organo solo. Vinse importanti concorsi
all'estero. Nel 1854 s'aggiudicò il primo premio nel concorso di Nancy in
Francia per una messa a tre voci e il secondo premio ad un concorso
internazionale di Parigi. A Vienna vinse il primo premio con il mottetto Jesu
Redemptor Omnium. Questi concorsi fecero conoscere il nome Candotti nel mondo
musicale in Italia e all'estero. Colpito dalla cecità, il Candotti scriveva
tuttavia musica. Ottimo sacerdote caritatevole, oratore sacro, fu anche buon
letterato. Oltre alle moltissime opere lasciò un'eredità preziosa: un allievo
degno di lui, il grande Tomadini. Morì l’11 aprile del 1876.
Jacopo Tomadini
nasce a Cividale il 24 agosto del 1820 da modestissima famiglia, nel 1838
entra nel seminario di Udine dove viene ordinato sacerdote nel 1846. Sotto la
guida di Giovan Battista Candotti, Tomadini compì gli studi musicali
acquisendo dal Maestro al quale rimase amico tutta la vita solida impostazione
tecnica e storica. Dopo il Seminario ritornò a Cividale e vi rimase fino alla
morte, non volle abbandonare la cittadina friulana nemmeno per recarsi a
Parigi come organista a Notre Dame. A Cividale Tomadini trovò la cornice
ideale alla riservatezza del carattere, alla religiosità del suo spirito, alla
riflessione per realizzare la riforma della musica sacra. Essa nasceva dalla
sua vocazione di musicista e di religioso e fu attuata con serissima cultura e
sicura padronanza del canto gregoriano e della polifonia palestriniana. Nella
sua grande attività musicale ebbe molti riconoscimenti e premi e destò
l'ammirazione del grande Franz Listz il quale ebbe modo di rivolgersi al
Tomadini con parole di grande apprezzamento per il lavoro da lui svolto. Fra
le sue grandi composizioni vanno ricordate: La messa Ducalis, la Messa Santa
Cecilia, la Resurrezione del Cristo, il Te Deum, il Miserere in Mi minore, il
Mottetto Anima Chrsti, del 1879, i 20 Mottetti Eucaristici. Jacopo Tomadini
morì il 21 gennaio 1983.
Albino Perosa.
Don Albino Perosa è nato a Rivignano il 20 aprile 1915. Sacerdote nel 1939, in
Seminario aveva studiato con Mario Roussel. Poi con mons. Giovanni Pigani che
lo portò al diploma d'organo e composizione organistica, nel 1947. Ma colui
che ne plasmò la personalità e lo arricchì in misura piena è stato Mario
Montico che lo rese partecipe della sua erudizione portandolo al successo
pieno del diploma di composizione al "Tartini" di Trieste nel 1955. Da quel
traguardo spiccò il volo, sempre senza mai abbandonare lo studio e
immergendosi in un lavoro didattico ed esecutivo, che lascerà segni decisivi
nella vita musicale friulana. Insegnò in Seminario, per passare al Liceo
Musicale "Jacopo Tomadini" e occupare la "sua" cattedra d'organo e
composizione organistica. A lui si deve la nascita di una generazione di
organisti e là passione diffusa per l'organo. Fondò cori per tutta la vita. Ma
l'ultima creatura fu la più amata, seguita e plasmata ne costituiva una vera
rinascita: la Cappella Musicale del Duomo di Udine la cui vita plurisecolare
si stava spegnendo. Grazie a don Perosa questa gloriosa istituzione è tornata
a rivivere nella sua giusta e importante misura. Il suo corpus musicale che ha
lasciato all'archivio del Capitolo di Udine, comprende centinaia di opere.
Attento alle sollecitazioni del Concilio Vaticano II ha consegnato alla Chiesa
Friulana pagine di nuova musica per tutti i periodi dell'anno liturgico,
facendo particolare attenzione ai testi e alla melodicità delle composizioni
affinchè queste siano il più possibile inerenti con la cultura e con il
sentimento dei fedeli. E morto a Udine il 20 settembre 1997.
PROGRAMMA
Pieve
Arcipretale di Tarcento, 23 Febbraio 2003
Musica Sacra
in Friuli
G.B. Candotti
- J. Tomandini - A. Perosa
Cappella Musicale della Cattedrale di Udine
Direttore,
Gilberto Della Negra
Arpa,
Giuditta Cossio
Tenore, Roberto Miani
Organo, don Angelo Rosso
|
01 |
02.49 |
Exultate Deo |
G.B.
Candotti |
02 |
07.18 |
Jesu Redemptor
omnium |
03 |
01.30 |
O cjali il cîl |
A.
Perosa |
04 |
01.47 |
Ubi caritas |
05 |
02.20 |
Factus est Dominus |
06 |
01.24 |
Pascha nostrum
inmolatus |
07 |
11,00 |
Missus |
J.
Tomadini |
08 |
11.51 |
Messa Santa
Cecilia |
09 |
07.29 |
Bone pastor |
10 |
05.07 |
Adoro te |
11 |
11.28 |
Anima Christi |
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