Buttrio, 2
Febbraio 2003
Progetto
"Y-Migrantes?"
|
|
Presentazione della
serata... |
Il Progetto
“Y-Migrantes? Rizomi della cultura friulana”, voluto e realizzato dall’Ente
Friuli nel Mondo con il contributo della Regione Friuli - Venezia Giulia
raccoglie le motivazioni e le questioni inerenti al processo migratorio in
corso dall’Argentina verso il resto del mondo, nonché una attenta analisi
sulla realtà migratoria propria del Friuli, e quindi della presenza friulana
in quel paese che maggiormente ha raccolto i nostri emigranti: l’Argentina.
|
|
Alcuni flash durante lo
spettacolo |
|
|
Lo spettacolo - “Los años circulares” è musica, danza, silenzi, sguardi, gesti. E’
un viaggio del presente nei ricordi del passato, un intreccio tra epoche
diverse, tra vite e vicende di vecchie e nuove generazioni. Parla a volte
senza dire una parola, di storie di migrazioni, partenze e ritorni, scelte e
imposizioni, speranze e sogni. A volte di illusioni.
Lo spettacolo è un insieme di voci che cantano, protestano, raccontano,
discutono, si confrontano.
Brillantemente diretto da Claudio moretti e con i testi degli stessi ragazzi
presenti sul palcoscenico, “Los años circulares” è musica dal vivo che fa
rinascere canzoni popolari del Friuli di un tempo, canti di speranza
dell’Argentina di oggi, ricordi lontani e semplici. Nelle scene che si
susseguono armoniosamente si coglie il sentimento vivo e presente di un popolo
che convoglia in sé tante nazionalità ed origini, nell’elemento comune nel
distacco dalla propria terra.
Nelle voci e negli sguardi degli attori si legge e si percepisce la necessità
insita in ogni uomo e donna di non dimenticare e di non essere dimenticato, la
necessità di sentirsi parte di un’identità comune.
Carellata di immagini durante lo
spettacolo
Gli applausi del pubblico...
La compagnia - Nel 1996 ad Ascochinga (Córdoba – Argentina) ha iniziato l’avventura della
maggior parte dei ragazzi friulano-argentini del gruppo.
Guidati da Claudio Moretti (attore), Alessandro Montello (musicista), Guido
Carrara (musicista) e con la collaborazione di Mauro Sabbadini, il gruppo ha
cominciato il suo viaggio alla scoperta e alla riscoperta delle proprie
origini.
Il lavoro svolto in questi anni ha portato ad una formazione professionale dei
ragazzi in vari settori, allo scopo di fare di loro degli operatori culturali
qualificati che potessero dare il proprio contributo all’interno dei fogolârs
furlans di appartenenza, sparsi in tutta l’Argentina.
Le attività che essi stanno portando avanti nella loro terra, hanno come
obiettivo quello di mantenere viva la cultura friulana anche nelle nuove
generazioni affinché questo patrimonio personale, unico ed insostituibile, non
vada perduto.
(Informazioni tratte dal
sito dell'ASOCIACION
FRIULANA CORDOBESA)
Anabel,
Carolina Uanino (Colonia Caroya) - Barbara Vera (Esquel) - Cecilia Ibanez (BS.
AS.) - Diego Bovo Bergagna (Colonia) - Emiliano Bertini (Jauregui) - Emiliano
Ciut (La Plata) - Fernando Martinis (Salta) - Gianfranco Martinis (Salta) -
Gisella Cavallo (Mendoza) - Guido Carrara - Luis Zanier (Colonia Caroya) -
Luisina Facchin (San Juan) - Maria Lujan Galiussi (Parana) - Maria Paula
Gelsich (Santa Fè) - Mariela Bernardini (Rosario) - Massimiliano Gambaro (Montevideo)
- Monica Capriz Avvelaneda di Santa Fè) - Nestor Juan Mattiazzi (Cordoba) -
Nicolàs Borghese (Villa Regina) - Paola Vera (Avellaneda di Santa Fè) -
Roberto Tuninelli (Mendoza) - Romina Paola Lerda (Florencio Varela) Silvana
Rosa Vega (San Juan)
|
Nel teatro della memoria
- Il Progetto Y-migrantes
UDINE. «La distanza è
atlantica, ma la memoria è vicina» diceva una canzone. Vicina, infatti,
straordinariamente vicina, nonostante il tempo. Sono nonni e bisnonni, ormai,
quegli uomini emigrati in Sud America a cercare fortuna, ma sono un popolo
speciale, perché l'Argentina è fatta di un popolo speciale, di italiani e di
spagnoli che l'hanno amata come una madre e, a volte, odiata come una matrigna.
Una terra immensa che è passata fra le mani degli agricoltori e cresciuta, per
quanto possibile, come una figlia per figli argentini. Figli e nipoti ai quali
trasmettere, attraverso il Dna, l'amore per un paese mai visto: l'Italia, o il
Friuli. E questo amore, questa memoria di racconti nelle nuove generazioni.
forse oggi è più reale che mai, in questi tempi di crisi senza precedenti che
una terra, un tempo promessa, sta attraversando.
Forse il tango non saprà più
incantare come allora, ma l'incanto oggi diventa un progetto culturale concreto
e per il quale, giovani friulani e argentini da tempo lavorano. Progetto
Y-migrantes, promosso e realizzato dall'Ente Friuli nel mondo, con il contributo
della Regione, raccoglie le motivazioni e le questioni inerenti al processo
migratorio in corso in Argentina verso il resto del mondo, nonché un'attenta
analisi sulla realtà migratoria propria del Friuli. Ma non solo. E’ una
commistione di culture e un aiuto rivolto soprattutto ai giovani argentini nel
tentativo di coinvolgerli in progetti culturali e sociali. Nasce così. tra le
tante cose realizzate, lo spettacolo Los años circulares. spettacolo nato
ad Esquel-Patagonia e messo in scena in numerose città argentine. Accompagnati
dai friulani Claudio Moretti (regista dello spettacolo), Guido Carrara, Leo
Virgili. Seila Filaferro e dall'argentino Mauro Sabbadini, i ragazzi d'oltre
oceano della compagnia Cercli viart hanno percorso 10 mila chilometri in
terra sudamericana per approdare proprio in Friuli. Lo spettacolo è musica,
danza, silenzi, sguardi e gesti. È un viaggio del presente nei ricordi del
passato, un intreccio tra epoche diverse, tra vite e vicende di vecchie e nuove
generazioni. Voci che cantano, protestano, raccontano, discutono e si
confrontano attraverso testi creati dagli stessi ragazzi argentini e musiche che
evocano antiche canzoni popolari friulane e canti odierni argentini nati dalla
speranza. Nelle scene, infine, si coglie quella straordinaria essenza argentina:
essere figli di tante terre e di tante madri, eppure fratelli più che mai,
accomunati dal dolori del distacco.
Una foto con il
regista Claudio Moretti
|