ho
ascoltato per voi
Premariacco, 7 Dicembre 2001
Gospel - Canto Divino 2001
THE NICKERSON SINGERS
Al pianoforte il M° Ivano Borgazzi
THE NICKERSON SINGERS - California USA
Trio vocale femminile con pianista guidato dalla strepitosa Cheryl Nickerson, artista sulla scena da una ventina d'anni. Tournèe in tutto il mondo (in Italia al Sistina di Roma e al Petruzzelli di Bari) e frequenti incisioni con musicisti di fama mondiale come Ray Chartes, Bette Midler, Della Reeves ed altri, l'hanno resa una delle grandi protagoniste della vocalità afro-americana di oggi.
Il pubblico che affollava la parrocchiale di Premariacco,
ed un gruppo di giovani, coinvolti del canto.
"About the last of August came a Dutch man-of-warre that sold us twenty Negars". Con queste parole, nel 1619, venne registrata la prima tratta di schiavi neri dall'Africa alle nuove province americane bisognose di mano d'opera. Il fenomeno dello schiavismo iniziò ad assumere una maggiore consistenza numerica nella seconda metà del '700. Nel 1701 era stata costituita la SPG (Società per la Propagazione del Vangelo) (Gospel=Vange[o) ed i missionari furono i primi a scoprire la stupefacente propensione dei neri per la musica. In breve tutte le cerimonie di carattere sacro vennero impostate sul piano musicale e presto il tatento musicale degli schiavi giunse anche alle orecchie dei padroni, i quali lo sfruttarono ai fini di varie attività ricreative. I neri venivano per lo più impiegati nella coltivazione del tabacco e del cotone. Il folk nero nacque, perciò, tra gli schiavi delle campagne. La vita di quegli uomini era divisa tra i campi e (a chiesa. Nei campi si lavorava duramente per tutta la giornata; in chiesa, oltre a pregare, si organizzavano le feste. Non a caso, perciò, il fotk nero si distinse in due filoni, uno religioso e uno profano. Il canto profano era costituito da work-songs, sincronizzate con il ritmo del lavoro, in cui venivano inserite brevi allusioni alla condizione di schiavitù in un testo generalmente insignificante, talora contenente messaggi in codice. Gli inni dei neri convertiti al Cristianesimo (gli spiritual songs o spirituals) erano costruiti per la parte melodica su canti europei e per la parte ritmica su sincopati africani. I testi erano presi dal Vangelo, ma tendenzialmente adattati alla condizione del nero. Il cantante tendeva ad identificarsi con Gesù e (a comunità intera nell'odissea degli Ebrei durante la schiavitù d'Egitto. I primi spiritual. furono in realtà i jubilee songs, cioé le canzoni (più estatiche che lamentose) cantate durante i jubilee, le feste dette piantagioni. Go Down Moses ne è la più famosa. Il canto si svolgeva come un fenomeno collettivo. Esisteva, comunque, un leader il cui ruolo era quello di gestire i[ sistema di calt-and-response, secondo il quale i suoi versi venivano ripetuti dal coro. Di fatto un canto non veniva mai ripetuto due volte nello stesso modo perché ognuno seguiva il proprio istinto, pur restando in sintonia con gli altri. Il canto non era accompagnato da alcuna strumentazione, eccetto il battito delle mani: agli schiavi era proibito possedere strumenti musicali. L’urbanizzazione dei neri di fine'800 e primi del '900 influì anche sul canto sacro. Nelle chiese battiste, durante la Depressione, lo spiritual arcaico si trasformò in un più moderno gospel song. Le usanze erano ancora quelle delle piantagioni (pregare insieme cantando), ma l'accompagnamento di pianoforte ed il fatto che il leader fosse il predicatore (e che la canzone fosse il suo sermone) ridussero il margine di libertà degli esecutori. Il canto religioso adottò frasi ritmiche più brevi ed esaltò maggiormente il solista. A popolarizzare il gospel fu Toni Dorsey, il pianista blues di Chicago che scrisse Precious Lord nel 1932. Dopo il successo di quel brano, Dorsey passò la vita a portare le sue composizioni di chiesa in chiesa. Dopo di lui te grandi interpreti di spirituat e gospel trovarono un pubblico bianco ben disposto verso di loro. Ed i loro inni sacri (Arnazing Grace su tutti) divennero dei successi mondiali. |