appunti di viaggio

Messa a Castagnevizza


 Veduta del Santuario di Kostanjevica 
 Sullo sfondo a sinistra il Sabotin (Sabotino) e a destra Sveta Gora (Monte Santo) 

Il suggerimento di "andare a messa" al Santuario di Castagnevizza, me l’aveva dato Andrea Nicolausig di Gradisca d'isonzo, con il seguente messaggio:

Sent: Monday, May 10, 2004 7:49 PM
Le propongo per un biel lant a messe in sloveno il santuario della Castagnevizza, 200 mt. dopo il confine. Sono andato ieri e c'era uno splendido panorama su Gorizia.
La Messa la domenica è alle 10.00. Mandi, ANDREA

     Assistere alle Messe nella fascia aldiquà e aldilà del confine orientale mi hanno sempre entusiasmato, principalmente perché sono sempre accompagnate da un magnifico repertorio di canti tradizionali di quelle zone, eseguiti da cori molto ben preparati… è per questo che mi sono fatto mandare da Andrea, altri particolari per raggiungere quella località. Mi sono poi reso conto che in quelle zone c’ero già stato più di una volta in passato, ed oltretutto era a pochi chilometri da Monte Santo che avevo visitato il mese di maggio dell’anno scorso.
     Intorno alle 9 ero sul piazzale ai piedi della breve scalinata a fianco della chiesa, che cercavo di trovare un buco per infilare la mia "clio" tra le numerose automobili parcheggiate. Ho capito che in quel momento era in corso una Messa, ho quindi fermato l’auto in doppia fila ed armato di fotocamera mi sono spostato ai margini del piazzale per riprendere una serie di magnifiche immagini verso la linea di confine e la pianura friulana.
     Il castello di Gorizia e più a sud il grande complesso ospedaliero, erano lì a due passi… Alle 9.20 la piazza si era completamente svuotata potendo parcheggiare la vettura a due passi dai pochi scalini che portano al sagrato della chiesa, continuato a fotografare da quella posizione in attesa del suono delle campane. Alle 9.30 precise si è messa a suonare una campana, ma invano ho atteso che si aggiungessero al concerto le altre… pazienza… meglio una che niente… ho quindi raccolto microfono e DAT e sono entrato in chiesa per la seconda parte del lavoro prime della Messa. Mentre, dopo un serie di foto ero con il registratore in mano per decidere dove piazzarlo, è partito il concerto a tre campane, che ho fatto in tempo a riprendere solo nell’ultima parte.
     Prima dell’inizio della cerimonia, ho fatto in tempo a contattare il sacerdote ufficiante, che informato sullo scopo della mia presenza, è stato ben lieto di darmi il permesso di operare.
     All’inizio della messa ho avuto un sussulto, perché non mi ero accorto che attorno all'imponente organo sopra l’entrata della chiesa, si era formato un nutrito gruppo corale pronto per accompagnare l’Eucaristia. Penso che seguire un cerimonia con un simile accompagnamento musicale, abbia il potere di elevare lo spirito (magari di pochi centimetri), anche ai non credenti…!
     Ormai ho fatto una certa abitudine, e cerco di interpretare i pensieri delle persone che mi vedono trafficare con le due macchine digitali, che con molta delicatezza appoggio sul banco per poter scattare foto "non mosse", dato che durante la cerimonia non uso il flash.
     La prova più significativa che le persone presenti mi seguono con simpatia, si manifesta al momento dello "scambio di un segno di pace", quando mi volto e guardo i visi delle persone che mi stringono la mano… e quelle che si trovano al limite del mio raggio d’azione, si sporgono allungando il braccio per poter arrivare alla mia mano… Insomma, sono sensazioni che io sento molto chiaramente e che mi commuovono profondamente…
     Qualche minuto dopo le 11, ero di nuovo appoggiato al muretto in direzione di Gorizia, e pensavo che sarebbe stato bello fermarsi in qualche frasca (osmizza in sloveno) o in qualche ristoro agroturistico del Collio (sloveno o italiano poco importa), per gustare qualche specialità di quelle zone.
     Ma da soli non è bello… a mezzogiorno ero nell’osteria di Leproso per il solito tajut…!


  Una panoramica verso Salcano e Gorizia, mentre un corvo con indifferenza osserva il territorio dall'alto...
 ...per lui i confini erano e sono sempre aperti...

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