appunti di viaggio
Flambro, 28 Aprile 2001

Sede dell'Associazione Nazionale Alpini
Gruppo di Flambro


La sede del Gruppo di Flambro è ospitata in un rustico adiacente all'antica chiesetta di San Antonio,
nella ridente campagna della Bassa Furlana, a circa 2.5 chilometri da Flambro e Talmassons.

All'entrata della chiesa, una lapide recita:

QUESTA ANTICA CHIESETTA
NEL 1400 DALLA FEDE DEGLI AVI
DEDICATA A S.ANTONIO ABATE
DISTRUTTA DAL TEMPO E DAL
TERREMOTO DEL 1976
IL GRUPPO ALPINI DI FLAMBRO
CON L’AIUTO DELLE COMUNITA’
DI LESTIZZA, TALMASSONS E FLAMBRO
VOLLE RESTAURARLA NEL 1982
A PERENNE RICORDO DI TUTTI
GLI ALPINI CADUTI E DISPERSI

Sopra, il portone d'ingresso al cortile.
Sotto, la cucina da campo a pieno regime ed un addetto ai rifornimenti... liquidi...

Una veduta dell'interno della chiesetta e la statua di S.Antonio Abate...
...cul purcit di Sant Antoni...
 

Una parte dei partecipanti alla fiaccolata, che avevano scelto di assistere al concerto del Coro Alpino Montenero di Premariacco. Il Gruppo di Premariacco e di Flaibano dell'Associazione Nazionale Alpini, da circa 15 anni sono legati da vincoli di "gemellaggio" .


Il rancio... ottimo ed abbondante...!


Un ricordo da Flambro...

L’occasione per ritornare a Flambro si è presentata quando sono venuto a conoscenza di una trasferta in quel paese, del Coro Alpino "Monte Nero" di Premariacco. Del legame che unisce il Gruppo Alpini di Flambro e quello di Premariacco, ne avevo sentito parlare il 16 Luglio dello scorso anno, in occasione della Messa di suffragio per la morte in Canada del giovane Robert Vissa.

Verso le 15:30, una tappa nell’osteria per farmi preparare due grossi panini al salame (non si sa mai…) e poi giù in picchiata verso la Bassa Furlana, seguendo l’itinerario suggerito da "Pivute", questa volta fallito in pieno… perchè ad un certo punto la strada che avevo imboccato puntava decisamente verso la grande antenna TV di Udine, anziché verso il campanile di Mortegliano. Quando questi miei frequenti errori accadono durante il giorno, non ci sono conseguenze, tranne qualche litro di carburante bruciato inutilmente, ma se succede nel buio della notte, come quando mi sono perso in una serie di paesi a sud di Codroipo…! Meglio non parlarne…!

Insomma, bene o male poco dopo le 18 ero alla periferia di Castions di Strada, ed a questo punto (non è retorica) ho provato un senso di calore al cuore, pensando a quanti cari amici ho in quel paese… Purtroppo, non avevo il tempo per andarli a salutare, ma se per caso Natalino Gloazzo fosse venuto a sapere che invece ho trovato il tempo per recarmi a fotografare la chiesa del suo paese, non so che cosa avrebbe detto! Il fatto è che era la prima volta che avevo la possibilità di riprendere la chiesa di Castions, illuminata dal sole in posizione favorevole.

Partito subito da Castions, ho fatto tappa a San Andrat del Cormor, per salutare una sorella di Luigi e Gustavo Mion, residenti ad Ottawa. Giovanna e sua figlia mi hanno accolto a braccia aperte, con abbracci e baci (espressioni d’affetto che fanno sempre piacere), per poi insistere affinchè mi fermassi per la cena.

Con loro non mi sono intrattenuto per molto, ma abbiamo avuto il tempo di parlare di varie cose, per esempio che quella sera avrebbero assistito ad una messa di ringraziamento, per un episodio accaduto alla fine della guerra, per fortuna senza tragiche conseguenze. Bisognerebbe avere la possibilità di descrivere quell’episodio, credo ne varrebbe proprio la pena… Spero che qualcuno mi aiuti in qualche modo…

Lasciato San Andrat, tappa a Talmassons e Flambro per fotografare le parrocchiali, che purtroppo si presentavano in posizione "controluce". Pazienza, sarà per una prossima occasione…!

Davanti alla chiesa di Flambro, notavo uno strano movimento, e la presenza di una persona che conosco molto bene, essendo un mio "concorrente", in quanto anche lui viaggia con l’attrezzatura di registrazione. Naturalmente tra noi non c’è rivalità, perché anche lui lavora unicamente per la gioia di donare agli artisti una testimonianza della loro bravura. Da lui ho saputo che nel quadro delle manifestazioni per la Sagra di S.Anna, nella Parrocchiale ci sarebbe stato un concerto di musica lirica. Ma quella sera io avevo un altro programma… sicuramente "più leggero", ma al quale non potevo e non volevo rinunziare…

Avuto le informazioni necessarie, attraverso una strada di campagna mi sono diretto verso la chiesetta di San Antonio, quando improvvisamente mi sono ritrovato avvolto in "un’atmosfera" che mi ha riportato indietro di almeno 30-40 anni… dal finestrino aperto entrava un sano odore di letame… odore che mi ha accompagnato quasi fino alla chiesetta di San Antonio, a circa 2.5 chilometri da Flambro. Mi hanno poi informato che su quella strada c’è "un grand stalòn" (un grande allevamento bovino).

Arrivato a destinazione, ho notato gran movimento di persone, impegnate nei preparativi per accogliere i partecipanti alla fiaccolata, la quale, preceduta dalla Banda di Castions di Strada, sarebbe arrivata intorno alle 22. Per tutti, compresi i componenti della Banda e del Cor7o, era prevista una pastasciutta e non solo…

Appena arrivato, sono stato "riconosciuto" da uno degli organizzatori, che mi aveva visto per TV, e poi mi ha presentato a Marcello Vissa, cugino di Claudio Vissa di Ottawa e conoscente di Walter Cibischino. Insomma, il mondo diventa sempre più piccolo anche per me, sebbene non mi sia mai spinto oltre i confini regionali.

Prima dell’imbrunire, ho avuto il tempo di scattare qualche fotografia dell’esterno, mentre la cucina da campo, nelle mani di tre "vecjos alpins", cominciava ad andare a regime.

Certo che gli alpini del Gruppo di Flambro hanno avuto un’idea geniale a scegliere quel luogo per la loro Sede, anche se è abbastanza strano che in un luogo così isolato ci sia una chiesa… con annesso piccolo rustico contadino… Sarebbe più logico se ci fosse un palazzo signorile…! Sicuramente ci sarà una spiegazione storica…

All’imbrunire, mentre fotografavo l’interno della chiesetta, sono stato raggiunto da alcune esclamazioni di sorpresa… erano i miei paesani che arrivavano alla spicciolata e rimanevano sorpresi nel vedermi in quel luogo. D’altra parte nessuno tranne il padre del M° Verona, sapeva della mia presenza, neanche Valeria, la moglie di uno dei coristi, dalla quale avevo saputo di quella trasferta. Intanto si è fatta sera e mentre i coristi effettuavano le prove, altre persone sono arrivate nel cortile o si sedevano nelle panchine allestite tutt’intorno, mentre le tavolate predisposte nell’ampio spiazzo erboso a destra della chiesa, erano già state "attrezzate" con bottiglie varie.

Mentre eravamo in attesa dell’arrivo della "fiaccolata" (organizzata per raccogliere fondi per il CRO di Aviano), ho conosciuto Loris Azzano, un assiduo visitatore del nostro sito, col quale abbiamo parlato dei tanti amici in comune, tutte amicizie rese possibili dalla "grande rete". Con Loris ed altri amici di Castions, conto di incontrarmi presto per rigustare la squisitezza del frico di Norine Moracjone.

All’arrivo della fiaccolata preceduta dalla banda, ho potuto effettuare solo qualche foto (mal riuscita), perché il lampo del flash toglie tutto il fascino della luce delle candele nel buio. Anche durante i discorsi delle autorità, non ho potuto intervenre perché ero rimasto in chiesa nel timore di perdere il posto. Verso le 22:30 ha avuto inizio il concerto corale, mentre gran parte della persone erano rimaste fuori alle prese con la pastasciutta. Il Coro "Monte Nero" di Premariacco ha eseguito una decina di brani, intervallati da scroscianti applausi, brani che al momento di scrivere queste righe, non ho ancora trovato il tempo di estrarre dal mio DAT.

Dopo il concerto, non ha rifiutato una buona pastasciutta, preceduta da antipasti vari e seguita da porchetta e formaggio, mentre "bocolettis di blanc e nêri" venivano velocemente prosciugate.

Peccato che fosse già passata la mezzanotte, perché quello sarebbe stato il momento più adatto per iniziare… un concerto corale collettivo…! Sarà per un’altra occasione, alla quale spero di potervi partecipare. Prima di lasciare la Sede del Gruppo Alpini di Flambro, mi è stata consegnato un bel piatto, ricordo del 30° di fondazione. Nel viaggio di ritorno non ho incontrato difficoltà, perché ho scelto la strada che conoscevo, anche se più lunga. Oltretutto, non avevo l’urgenza di correre a casa per prendere d’assalto il frigorifero. I due panini al salame (ancje se un pôc rancid) che avevo in un scortòs, sarebbero stati una manna l’indomani, sullo spiazzo della Fortezza di Osoppo.