i nostri emigranti

Augusto Nadalutti di Campinas - Brasile
(Paese friulano d'origine: Cividale del Friuli)

Riporto il contenuto di una mail ricevuta il 29 Luglio 1999. Non ho voluto modificare di molto il testo del simpatico  messaggio scritto da Augusto Nadalutti di Campinas (Brasile). Purtroppo, non sono ancora riuscito a raccogliere le informazioni che Augusto mi chiedeva, su eventuali suoi parenti  residenti nella zona di Cividale. Bisognerebbe avere la possibilità di poter accedere agli archivi delle parrocchie di Cividale e dintorni, in quanto le ricerche fatte negli archivi del Comune dall'amico Ferdinando Nadalutti, non hanno avuto esito positivo. 
Cliccando sul pulsante, si aprirà una pagina scritta in portoghese, con la documentazione storica che testimonia il  contributo dei Nadalutti, nella costruzione di una città nel lontano Brasile. Una pagina che ci fa onore.

Mio nonno se chiamava Antonio Carlo e la nonna Zucco Ana. Imigrarono nel 1899. In Brasile sono pochi i Nadalutti e tutti, credo, discendenti da mio nonno  e da suo fratello Antonio e moglie Specogna Pierina. Nella Internet, se cercarai in la "Alta Vista" e altri "motori" il cognome Nadalutti, vedrai  i miei nipoti vincitore in sport: natante Flávia Nadaluti, architetta e Direttora de Marketing de Informática di una firma canadense, ha participato de varie Olimpiade, anche in Italia, con un record sud-americano, in 1979, ancora vigente perché non superao; Daniel Augusto, cavalcatore de ostaculi; suo fratello André pilota de "kart" e, nella parte scientifica, Ana Lucia Nadalutti La Rovere, sorella de Flávia, architetta-urbanista e suo marito Emilio La Rovere, Ing. PHD, professore nell’ Universitá de Rio de Janeiro, impegnati nella preservazione ambientale e "experts" in energie alternative. Fanno Conferenze in tutto il mondo sulle loro especialitá. I miei parenti di Cividale furono contattati in 1963, via postale. Nel 1966 dopo la Coppa Mondiale di Calcio, in Inghilterra, ho visitato Cividale, ma molto rapidamente  perché bisognava ritornare a Milano per prendere la Alitália con biglietto riservato con molta dificultá. Solo il tempo per un giro in macchina per la cittá e prendere un sacchetto di terra che avevo promesso al mio padre Pietro Luigi, partito dall’Italia a 3 anni. Siamo in 5 fratelli: Antonio, 83, ragionere-pensionato; io 80 (4 figlie e 2 nipoti); Roberto, 78, architetto; Carlos, 75, architetto (le due especializzati in projeti hospedalari habitano in Rio de Janeiro, e Maria José, vedova. Anche io sono pensionato e mi ocupavo de mestieri imobiliari e ho construito, anche, una cittá -Panorama- a 700 km. lontano de Campinas, oggi con 17.000 habitanti. Vede che il Nadalutti imigrati,  portano, qui,  con galhardia, il cognome. Vi prego de transmitere al signor Giampy, con i miei desideri de buona salute, queste informazione e vi ringrazio per la forma simpatica e gentile con che lei ha risponduto la mia domanda. Scusi il mio italiano tropego e confuso. Sono parole rimaste del tempo che miei nonni parlavano con noi, in italiano, fino  32 quando sono morti. Tanti auguri. Augusto.