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Torre di Pordenone (PN), 13 Aprile 2014
Pieve Ss. Ilario e Taziano

..visione diurna e serale della parrocchiale...


 CAMPANE

          Torre (Tore in veneto e in dialetto pordenonese, Tor in friulano,  è un quartiere del comune di Pordenone, posto al confine con Cordenons. Si suddivide in Torre Bassa (o Torre Storica) e Torre Alta (o Torre Nuova). Fino agli anni '50-'60, quando era frazione del Comune di Pordenone, alcune zone del quartiere erano identificate popolarmente come borghi: si ricordano "Borgo Parigi" (via F. Baracca) "Borgo Cinese" (via Mameli) "Borgo Campagna" (case Martignago). La storia di Torre di Pordenone risale all'epoca romana, con il porto fluviale sul Noncello, le cosiddette Terme Romane (probabilmente delle strutture appartenenti al porto) e il nucleo dell'attuale Castello, sede del Museo Archeologico. Il porto già attorno all'anno Mille era ormai inutilizzabile (probabilmente per interramento) e venne ricostruito più a valle, promuovendo lo sviluppo di un originario piccolo nucleo romano-medioevale nell'odierna Pordenone. Fu una delle prime pievi della diocesi di Concordia ed ebbe una sua chiesa già nel VII secolo; è probabile che il Vangelo sia stato qui recato direttamente da Aquileia, come indicherebbero i due santi titolari della pieve stessa, i martiri aquileiesi Ilario vescovo e Taziano diacono, che subirono il supplizio nel 284. Nel 1970 fu istituita una seconda parrocchia, intitolata a Sant'Agostino, comprendente la parte settentrionale della frazione. Un'ulteriore diminuzione del territorio della pieve si è avuta nel 1973 con la creazione della parrocchia del Beato Odorico da Pordenone. Torre appartenne per lungo tempo al Patriarcato di Aquileia e fu feudo dei signori di Ragogna, diventando frazione del comune di Pordenone solo nell'Ottocento. (Tratto da http://it.wikipedia.org/)

Benedizione dell'ulivo e Santa Messa della Passione


...il rito della benedizione dell'ulivo si è svolto davanti ai locali del vicino oratorio...

        La processione che si avvia dopo la benedizione dei rami e la proclamazione del vangelo, orienta l'assemblea liturgica sulle orme della folla che acclamava Gesù, come testimonia il Vangelo di Matteo proclamato in questa domenica; ma per i cristiani il rito della benedizione dei rami assume un carattere più profondo, nel momento in cui diventa disponibilità ad accettare nella propria vita la strada della croce percorsa da Gesù per poter giungere con Lui alla piena realizzazione e felicità.

...così si presentava la navata all'ingresso dell'ultimo gruppo del corteo,
mentre il coro posizionato dietro l'altar maggiore eseguiva il canto di apertura...


Osanna al Figlio di David, Osanna al Redentor!
Apritevi o porte eterne, avanzi il Re della gloria.
Nei cieli e sulla terra, eterno è il suo poter.
Osanna...
O monti stillate dolcezza, il Re d'amor s'avvicina;
si dona pane vivo ed offre pace al cuor.
Osanna...



 INIZIO DELLA CERIMONIA

...tralasciamo le preghiere iniziali le letture e la liturgia della parola concentrandoci
sulla commemorazione della Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo...


...con letture del Diacono nella parte del narratore e del parroco
don Giosuè Tosone  nelle parte del Cristo, con interventi dell'intera assemblea...


...che vediamo dal fondo con questa panoramica...


         
 CANTI E PREGHIERE


...straordinaria visione dal presbiterio dopo la Comunione...



 BENEDIZIONE

 

Credo in te, Signor, credo in te:
grande è quaggiù il mister, ma credo in te.
Luce soave, gioia perfetta sei.
Credo in te, Signor, credo in te.
Spero in te, Signor, spero in te:
debole sono ognor, ma spero in te.
Luce soave, gioia perfetta sei.
Credo in te, Signor, credo in te.