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Sappada / Sapade / Plodn (BL), 26 Giugno 2011

Santa Messa in friulano
celebrata da don Oscar Morandini
In occasione della
Fraie de Vierte
organizzato dalla
Società  Filologica Friulana

          Fraie de Vierte: fieste di primevere ma, di fradaie, ancje cunvigne di fradis. Si che, no a câs chest an si fâs fraie a Sapade, paîs cetant ninin poiât te alte Val de Plâf jenfri il Comeli e la Cjargne. Fuart cun di fat, juste come chel tra fradis, al è il leam di sapadins e furlans, par resons sei storichis e culturâls (dutun cul Friûl par secui, Sapade e passe sot de Provincie di Belun dome tal 1852) sei di caratar religjôs: inmò vuê la comunitât sapadine e je part de Arcidiocesi di Udin. E ancje la nature e fâs il so: monts, boscs e prâts a imbastissin il paisaç cence interuzions.

          Sappada / Sapade / Plodn (BL)
          Il toponimo italiano sembra sia connesso allo "zappare", dialettale "sapar", mentre il toponimo germanico è collegato a "Plat", "Piave". Le origini di Sappada non sono certe, l'ipotesi più probabile è che nell'XI secolo alcune famiglie provenienti dalla vicina Austria (secondo la leggenda dal paese di
Innervillgraten) si insediarono nella valle con l'autorizzazione del patriarca di Aquileia e dietro pagamento di una somma annuale.
          La valle all'epoca era disabitata e incolta e i sappadini iniziarono una paziente opera di disboscamento e coltivazione; in breve nacque un piccolo paese formato da 15 borgate tante quante erano le prime famiglie che vi si insediarono. Il paese è costituito da caratteristiche case in legno adagiate nel soleggiato versante nord della valle. Intorno al paese verdi pascoli per l'allevamento dei bovini, campi di segale, avena, orzo e legumi e oltre ad essi boschi ricchi di selvaggina.
          Nel 1500, oltre alle attività agricole e di pastorizia prosperava anche il commercio del legname grazie alla forte richiesta di legno per barche da parte della Repubblica di Venezia.
Dopo una breve parentesi di dominazione francese nel 1814 Sappada passò sotto gli austriaci cui si devono le prime scuole e opere pubbliche.
          Nel 1852 Sappada passava dalla provincia di Udine a quella di Belluno che a sua volta, qualche anno dopo, veniva annessa all'Italia (1866). Dopo l'ingresso nell'amministrazione bellunese, Sappada scelse di aderire alla Magnifica Comunità di Cadore
, pur non essendo parte del territorio storico del
Cadore.
          Durante la prima guerra mondiale furono combattute molte battaglie sulle montagne circostanti e si possono ancora oggi trovare i reperti risalenti a tali scontri. Molte donne sappadine inoltre furono
portatrici carniche, donne che volontariamente compivano centinaia di metri di dislivello per diverse volte al giorno per rifornire di viveri e munizioni i soldati italiani al fronte. Dal 1916 al 1917 il paese fu evacuato perché gli abitanti erano sospettati di simpatie filo-austriache a causa del loro dialetto: la popolazione fu dispersa nelle Marche, in Toscana (presso il Comune di Arezzo fu istituita la sede provvisoria del Comune di Sappada), in Campania ed in Sicilia.
          Nella seconda guerra mondiale il paese fece parte della Repubblica libera della Carnia e fu teatro di scontri tra partigiani e tedeschi. Alcuni sappadini furono condotti ai campi di concentramento, tra cui
Dachau. Nel dopoguerra a causa della carenza di lavoro molti sappadini emigrarono all'estero, in particolare in Svizzera e Germania. In seguito lo sviluppo del turismo cambiò anche l'economia del paese, e molti emigrati tornarono a casa per dedicarsi all'attività terziaria.
          L'architettura sappadina appare ispirata alle tendenze nordiche, con la predominanza di rustici e case completamente in legno, che costituiscono il prezioso patrimonio architettonico del paese. Queste abitazioni sono costruite con l'antica tecnica del blockbau a travi sovrapposte in orizzontale e incassate agli spigoli. Le tipiche blockhaus sappadine si trovano a Sappada Vecchia e a Cima Sappada. Abitazioni più recenti si hanno in borgata Lerpa all'inizio di Sappada per chi proviene dal versante veneto, e nella parte di Sappada centro.
          Chiesa di Santa Margherita, sita in borgata Granvilla, di stile barocco risalente al 1779, è la chiesa principale del paese. Fu costruita da Mistro Tommaso da Lienz tra il 1777 e il 1779, su modello di altre chiese del Tirolo.
          Santuario Regina Pacis, sito in borgata Soravia, è stato costruito nel 1973 per assolvere un voto espresso durante la seconda guerra mondiale, su progetto dell'architetto Luciano Ria. All'interno sono presenti le sculture di Augusto Murer e rappresentano le angosce di guerra, infatti il rilievo maggiore, anziché raffigurare la Vergine Maria, raffigura il grido di dolore di una donna con diverse interpretazioni che il suo braccio rivolto al cielo può indurre.
        
 (Da Wikipedia, l'enciclopedia libera)


Il Santuari Segina Pacis viudût par fûr e par dentri...

Messe celebrade da pre Oscar Morandini...



 JENTRADE

          In non dal Pari e dal Fî e dal Spirtusant. Amen. E ch'e il Signôr al sedi cun ualtris. E ancje cun te.
          Domandin perdon pei nestris pecjâts: O confessi a Diu onipotent e a ualtris, fradis, di vê pecjât massime cui pensîr e la peraule, cu lis vôris e lis omissions: par colpe mê, par colpe mê, par colpe mê cetant grande. Pa la cuâl o suplìchi la sante Marie simpri Vergjne, ducj i Agnui e i Sants e ualtris, fradis, di racomandâmi al Signôr, nestri Diu.
          Diu onipotent ch'ai vedi remission di nô e, perdonâts i nestris pecjâts, nus meni te vite eterne.  Amen.


                   
 LETURIS


...imagjinis dal font de glesie...


...il moment de predicje...


...e de Consacrazion...


...une voglade su la ìnt...


         
 BENEDIZION - AVE O VERGJINE

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