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Santuario di Castelmonte (UD), 8 Settembre 2010
Santa Messa

in occasione 35° Pellegrinaggio Diocesano,
presieduta da S.E. Mons. Andrea Bruno Mazzocato



 SCAMPANATA

L'Arcivescovo a Castelmonte: la Parola di Dio vi sia guida  
Il tempo inclemente non ha fermato i pellegrini friulani.
Un migliaio alla celebrazione a Madone di Mont
www.lavitacattolica.it

          CASTELMONTE (8 settembre, ore 15.30) - «In mezzo alla confusione di idee in cui si muove la nostra società anche in Friuli, abbiamo bisogno più che mai di ascoltare e meditare la Parola di Dio per vedere bene la scelte da fare nella nostra vita personale e delle famiglie». E «abbiamo bisogno di ascoltare il nostro Dio per vedere bene quali siano le scelte giuste da fare per la nostra Chiesa diocesana. La capiremo solo ascoltando la sua Parola con Maria e seguendo il suo esempio». Questo l’appello dell’Arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato che ha caratterizzato il 35° pellegrinaggio diocesano a «Madone di Mont», da poco conclusosi.
          Un’edizione caratterizzata da intermittenti forti scrosci di pioggia, ed è stata la prima volta dal 1976 di un tempo così inclemente. Ma gli ostacoli meteorologici non hanno fermato i pellegrini, inferiori di numero, ma non certo nella devozione per la Madonna espressa con canti e preghiere lungo i 7 km di asfalto che separano Carraria di Cividale da Castelmonte. Alla fine, all’interno del santuario si è raccolto comunque un migliaio di friulani (alcuni hanno dovuto assistere alla celebrazione dall'esterno) a rinnovare quel voto che tanta forza ha dato al cammino della ricostruzione materiale e spirituale del Friuli. 



 CANTO D'INGRESSO



 PREGHIERA D'INIZIO



 LETTURA DEL VANGELO
(in friulano)

          «Come umili pellegrini siamo saliti al "Monte antico" dove quasi dagli inizi del cristianesimo si venera la Vergine Maria – ha esordito mons. Mazzocato nell’omelia –. Non siamo venuti per raccomandare solo noi stessi e le persone che ci stanno a cuore ma per affidare a Maria tutta la nostra Diocesi, come faremo al termine della celebrazione eucaristica con l'atto di affidamento a Maria». Un cammino corale, insomma, di popolo, «rinnovando la tradizione che, che con felice intuizione pastorale, avviò mons. Alfredo Battisti subito dopo la terribile prova del terremoto. Allora i cristiani del Friuli cercavano nelle Madre santissima consolazione e speranza mentre le case, i paesi e la vita delle persone era ancora sconvolta dalla tremenda catastrofe naturale».


...mons. Andrea Bruno Mazzocato all'omelia...



 PREGHIERE DEI FEDELI

          Completata la ricostruzione, sono forse cessati i motivi per venire a implorare l’intercessione di «Madone di Mont»? Nient’affatto: «Quest'anno abbiamo tanti altri motivi per affidarci a Maria facendoci voce di tutti i suoi figli che formano la Chiesa di Udine. Una preghiera tra tutte desidero raccomandare: chiediamo alla Vergine Maria che ci aiuti ad imitarla nella sua virtù principale. Essa ha saputo ascoltare la Parola di Dio, accoglierla e obbedire senza la minimia resistenza». Questo è proprio l’obiettivo principale dell’anno pastorale che inizierà in tutte le foranie friulane domenica 19 settembre.
          Perché è così importante che ogni cristiano, come Maria, trovi il tempo e la disponibilità per ascoltare, leggere e meditare la Parola del Signore? «Ci risponde l'autore della Lettera agli Ebrei – ha risposto mons. Mazzocato –: perché solo questa Parola divina è viva ed efficace, più penetrante di una spada a doppio taglio. Solo questa Parola entra nel profondo dell'anima dell'uomo e aiuta a fare chiarezza nei suoi pensieri e sentimenti. Tutti abbiamo bisogno, in questo tempo, di fare avere più chiarezza dentro di noi, di capire cosa è bene e cosa è male, di comprendere quale sia la vera volontà di Dio». In mezzo alla confusione di idee in cui si muove anche la società friulana, «abbiamo bisogno più che mai di ascoltare e meditare la Parola di Dio per vedere bene la scelte da fare nella nostra vita personale e delle famiglie. Abbiamo bisogno dei ascoltare il nostro Dio per vedere bene quali siano le scelte giuste da fare per la nostra Chiesa diocesana. Come scrivo nella Lettera pastorale "Ascolta, figlio, le mie parole", essa sta vivendo un tempo di travaglio con un certo senso anche, a volte, di disorientamento che tante persone mi confessano. Il Signore Gesù, con la luce del suo Spirito, ci faccia vedere senza incertezze la strada giusta; la strada dove lui, come Buon Pastore, vuol condurci».


 Lepa si Roža Marija

Lepa si, lepa si, roža Marija,
tebe časti vsa nebeška družina;
Angelci lepo pojejo,
tebe, Marija, hvalijo.

Kar nam je Eva nesrečna zgubila,
roža Marija nam je zadobila:
ki je rodila Jezusa,
milega nam Zveličarja.

Vodi, Marija, po pravi nas poti,
da nas nobena skušnjava ne zmoti
varuj in brani nas vse dni,
da nas sovražnik ne dobi.

Kadar pa morali bomo umreti,
daj nam, Marija, še enkrat prejeti
v Rešnjem telesu Jezusa,
milega nam Zveličarja.


...i concelebranti alla Consacrazione...

          Una particolare intenzione è stata consegnata dall’Arcivescovo ai pellegrini: «Affidiamo all'intercessione della nostra Madre quei ragazzi, giovani e adulti che hanno un bisogno tutto particolare di ascoltare con generosità la Parola di Dio. Sono coloro, tra i nostri figli, che Gesù chiama a seguirlo con tutta la loro vita per diventare sacerdoti, pastori del suo popolo a nome suo. Ad ognuno di loro Dio, come alla giovanissima Maria, manda un angelo a portare il suo invito e aspetta la loro risposta: Eccomi! Sia fatta la tua volontà. Preghiamo in questa S. Messa per loro perché abbiamo la stessa fede e la stessa generosità di Maria senza paura di mettere la loro vita tra le mani di Gesù e donarla per la nostra Chiesa. Affidiamoli all'intercessione della Madre di Gesù e nostra perché la nostra gente ha bisogno di sacerdoti e me li chiede continuamente durante le visite alle foranie che sto facendo».


Il coro del Duomo di Udine diretto da Gilberto Della Negra (con Gianluca Micheloni all'organo),
ha guidato l'assemblea durante l'Eucaristia e nei canti di lode alla Madonna.


 AVE O VERGJINE
(con scampanata in coda)


in questa veduta dall'alto, sulla piazza si scorge il palco che sarebbe servito...
...in caso si bel tempo...

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«Solo la Parola di Dio può guidare il Friuli»
(ROBERTO PENSA - La Vita Cattolica del 15 Settembre)

           IN «MEZZO ALLA confusione di idee in cui si muove la nostra società anche in Friuli, abbiamo bisogno più che mai di ascoltare e meditare la Parola di Dio per vedere bene le scelte da fare nella nostra vita personale e delle famiglie». E «abbiamo bisogno di ascoltare il nostro Dio per vedere bene quali siano le scelte giuste da fare per la nostra Chiesa diocesana. Lo capiremo solo ascoltando la sua Parola con Maria e seguendo il suo esempio». Questo l’appello dell’Arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato che ha caratterizzato il 35° pellegrinaggio diocesano a «Madone di Mont», svoltosi, com’è tradizione ormai dal 1976, nella giornata di mercoledì 8 settembre, festa della Natività di Maria.
           La celebrazione è stata spostata dal piazzale al santuario a causa degli intermittenti forti scrosci di pioggia (ed è stata la prima volta dal 1976 di un tempo così inclemente). Ma gli ostacoli meteorologici non hanno fermato i pellegrini, inferiori di numero, ma non certo nella devozione per la Madonna, espressa con canti e preghiere lungo i 7 km di asfalto che separano Carraria di Cividale da Castelmonte, percorsi insieme all’Arcivescovo. Alla fine, le nubi minacciose hanno «graziato» i pellegrini, che non si sono presi nemmeno una goccia di pioggia. All’interno del santuario si è raccolto comunque un migliaio di friulani a rinnovare quel voto che tanta forza ha dato al cammino della ricostruzione materiale e spirituale del Friuli.
          «Come umili pellegrini siamo saliti al "Monte antico" dove quasi dagli inizi del cristianesimo si venera la Vergine Maria – ha esordito mons. Mazzocato nell’omelia –. Non siamo venuti per raccomandare solo noi stessi e le persone che ci stanno a cuore ma per affidare a Maria tutta la nostra Diocesi, come faremo al termine della celebrazione eucaristica con l’atto di affidamento alla Madonna». Un cammino corale, insomma, di popolo, «rinnovando la tradizione che, che con felice intuizione pastorale, avviò mons. Alfredo Battisti (che ha concelebrato la S. Messa, ndr) subito dopo la terribile prova del terremoto. Allora i cristiani del Friuli cercavano nella Madre santissima consolazione e speranza mentre le case, i paesi e la vita delle persone erano ancora sconvolti dalla tremenda catastrofe naturale».
          Completata la ricostruzione, sono forse cessati i motivi per venire a implorare l’intercessione di «Madone di Mont»? Nient’affatto: «Quest’anno abbiamo tanti altri motivi per affidarci a Maria, facendoci voce di tutti i suoi figli che formano la Chiesa di Udine. Una preghiera tra tutte desidero raccomandare: chiediamo alla Vergine Maria che ci aiuti ad imitarla nella sua virtù principale. Essa ha saputo ascoltare la Parola di Dio, accoglierla e obbedire senza la minimia resistenza». Questo è proprio l’obiettivo principale dell’anno pastorale che inizierà in tutte le foranie friulane domenica 19 settembre.  
          Perché è così importante che ogni cristiano, come Maria, trovi il tempo e la disponibilità per ascoltare, leggere e meditare la Parola del Signore? «Ci risponde l’autore della Lettera agli Ebrei – ha risposto mons. Mazzolato –: perché solo questa Parola divina è viva ed efficace, più penetrante di una spada a doppio taglio. Solo questa Parola entra nel profondo dell’anima dell’uomo e aiuta a fare chiarezza nei suoi pensieri e sentimenti. Tutti abbiamo bisogno, in questo tempo, di fare più chiarezza dentro di noi, di capire cosa è bene e cosa è male, di comprendere quale sia la vera volontà di Dio». In mezzo alla confusione di idee in cui si muove anche la società friulana, «abbiamo bisogno più che mai di ascoltare e meditare la Parola di Dio per vedere bene le scelte da fare nella nostra vita personale e delle famiglie. Abbiamo bisogno di ascoltare il nostro Dio per vedere bene quali siano le scelte giuste da fare per la nostra Chiesa diocesana. Come scrivo nella Lettera pastorale "Ascolta, figlio, le mie parole", essa sta vivendo un tempo di travaglio con un certo senso anche, a volte, di disorientamento che tante persone mi confessano. Il Signore Gesù, con la luce del suo Spirito, ci faccia vedere senza incertezze la strada giusta; la strada dove lui, come Buon Pastore, vuol condurci».  
          Una particolare intenzione è stata consegnata dall’Arcivescovo ai pellegrini: «Affidiamo all’intercessione della nostra Madre quei ragazzi, giovani e adulti che hanno un bisogno tutto particolare di ascoltare con generosità la Parola di Dio. Sono coloro, tra i nostri figli, che Gesù chiama a seguirlo con tutta la loro vita per diventare sacerdoti, pastori del suo popolo a nome suo. Ad ognuno di loro Dio, come alla giovanissima Maria, manda un angelo a portare il suo invito e aspetta la loro risposta: Eccomi! Sia fatta la tua volontà. Preghiamo in questa S. Messa per loro perché abbiamo la stessa fede e la stessa generosità di Maria senza paura di mettere la loro vita tra le mani di Gesù e donarla per la nostra Chiesa. Affidiamoli all’intercessione della Madre di Gesù e nostra perché la nostra gente ha bisogno di sacerdoti e me li chiede continuamente durante le visite alle foranie che sto facendo».

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Santuario di Castelmonte, 8 Settembre 2010
35° Pellegrinaggio Diocesano

Santa Messa
presieduta da S.E. Mons. Andrea Bruno Mazzocato
 

01 2.43 Scampanata (Scampanotadôrs Furlans)
02 5.59 Canto d'ingresso
03 0.55 Saluto dell'Arcivescovo
04 3.42 Gloria
05 5.09 Letture, Salmo, Seconda lettura, Alleluia
06 2.00 Lettura del Vangelo (in friulano)
07 11.43 Omelia di mons. Andrea Bruno Mazzocato
08 2.55 Preghiere dei fedeli
09 4.53 Lepa si Roža Marija
10 1.45 Santo
11 6.27 Il tuo popolo in cammino
12 2.58 Mistero della cena
13 3.46 Atto di affidamento a Maria
14 2.31 Maglificat
15 1.28 Benedizione
16 2.59 Ave o Vergjine