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Budoia (PN), 15 Marzo 2009

Il comune di Budoia comprende le frazioni di DARDAGO, SANTA LUCIA e la località VAL DE CRODA. L'antichità dell'insediamento è certificata dai ritrovamenti della Valle di San Tomè: qui sono venuti alla luce reperti ossei, litici, ceramici, numismatici, dal neo-neolitico alle età del Bronzo e del Ferro, al periodo romano e longobardo; un vasto e persistente insediamento sulla pista più logica e più antica per il Piano del Cavallo, nel recesso di una gola che oggi cattura nell'attenzione, oltre agli archeologi, anche i geologi e gli alpinisti (palestra di roccia). Lì sorse in età assai antica la chiesetta di San Tomè che ancora conserva un alone di notevole suggestione. Budoia si raccomanda, oltre che per l'annuale festa dei funghi (a metà settembre), accompagnata da qualificate iniziative culturali, anche per i corsi di studio sulle piante officinali e aromatiche e per numerosi esempi di "architettura spontanea" dei secoli XVI ,XVII e XVIII, anche signorili, dove - con notevole perizia artigianale - è stata utilizzata la pietra lavorata da scalpellini locali. (www.turismofvg.it)

Santa Messa a Budoia, Comune dell'Alto Livenza



 CAMPANE


L'interno della Parrocchiale di Sant'Andrea Apostolo


 
 CANTO D'INIZIO



 ESTRATTO DALL'OMELIA



 CANTO



 PREGHIERA, BENEDIZIONE E CANTO FINALE

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 BUDOIA (PN) - NOTE STORICHE
(www.diocesi.concordia-pordenone.it)

    Scoperte archeologiche recenti e meno recenti attesterebbero la presenza dell'uomo in questa località in epoca remotissima, ma la villa è ricordata per la prima volta in un atto di donazione del 1299. Fece parte della signoria dei Polcenigo e della pieve di S. Maria di Dardago. «1337 - 17 dicembre: In Cividale, Bertrando, Patriarca di Aquileia, riceve un colle in Budoia da Bianchino di Polcenigo» (probabilmente il colle verso il castello che era allora feudo patriarcale).
     Nel 1499 anche l'abitato di Budoia subisce le devastazioni operate dai turchi in tutta la zona. La cappella di S. Andrea di Budoia è menzionata nella relazione del visitatore apostolico De Nores: in essa « si celebra una volta la settimana in tempo di Quaresima e nel giorno di S. Andrea; ha due altari, l'altare di S. Andrea consacrato e l'altare di S. Pellegrino non consacrato ». In data 12 dicembre 1766 viene concesso dal doge Alvise Mocenigo il permesso di celebrare in essa la Messa tanto nei giorni festivi che in quelli feriali da un cappellano maestro del paese. La prima pietra della chiesa attuale è stata posta nel 1795; ripresi i lavori nel 1832 (progettista Aprilis, che ebbe collaboratore Mario Tres Pallotta) è stata aperta al culto il 29 novembre 1834, e portata a termine nel 1840. Sacramentale il 18 marzo 1844; curaziale il 1° luglio 1869; consacrata il 24 ottobre 1875; indipendente nel 1895; parrocchiale il 2 febbraio 1938, civilmente riconosciuta il 12 ottobre 1939.
     Notevoli in essa i dipinti di Lorenzo Bianchi udinese, (figure di profeti. evangelisti, dottori), un altro friulano Lorenzo Rigo nel 1895 dipinse l'Adorazione dei pastori e l'Apparizione di Gesù all'apostolo Tomaso, e il bergamasco Alberto Marioni da Ponte, sul soffitto della navata rappresentò un Giudizio Universale e sopra la porta maggiore, entro una mezzaluna, Cristo che appare alla Maddalena.
     In Budoia nacque il 21 ottobre 1902 Mons. Aurelio Signora, arcivescovo tit. di Nicosia, Delegato pontificio e prelato di Pompei.