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Pasian di Prato (UD), 16 Marzo 2008


CAP: 33037 - Abitanti: 8825
Altitudine (s.l.m.) : m. 106 - Superficie : Kmq. 15,88

Pasian di Prato (UD) - In epoca antica la località sorgeva in mezzo ad una vasta prateria che si estendeva per oltre sette chilometri; unitamente alle denominazioni dei paesi limitrofi Colloredo di Prato e Nogaredo di Prato, il nome della località rappresenta la prova tangibile dell'esistenza di tale grande estensione. Probabilmente il paese era inizialmente costituito da un gruppo di case di pastori, ma non esistono documenti che possano fornire delle notizie precise relativamente alle sue origini. Nel Medioevo la località divenne possedimento dei Conti di Gorizia, per poi essere ceduta con tutti i suoi beni all'Abbazia di Rosazzo. Pasian di Prato fu soggetto alla supremazia della Serenissima fino al 1797; in seguito il paese subì il dominio austriaco fino all'annessione al Regno Italico, che avvenne nel 1866.



 CAMPANE



 CANTO D'INIZIO


 BENEDIZIONE DELL'ULIVO

 
         
 CANTI E PREGHIERE



 CANTO



 CANTO FINALE

 

Arte e cultura: PASIAN DI PRATO (UD)
Una trentina d'anni fa (giugno-luglio 1961) la vecchia Parrocchiale di Pasian di Prato, settecentesca, dalla semplice facciata e con un affresco del 1773 nel soffitto della navata (Madonna con Bambino in gloria adorata da S. Valentino e da un altro Santo), è stata distrutta ed al suo posto ne è stata costruita un'altra su progetto di Giacomo Della Mea: ad unica navata, in mattone a vista e cemento armato con nervature evidenti nella volta, facciata a capanna preceduta da un portico, contiene gli altari marmorei barocchi del precedente edificio.
Accanto alla chiesa, un alto campanile in stile composito costruito dal 1898 al 1910 su progetto, in seguito modificato, di Elia D'Aronco di Gemona, poi di Ernesto Bergagna fino alla cella campanaria, infine dell'ingegner Luigi Pitocco per la parte terminale. È sormontato da una grande statua in bronzo del Redentore progettata dallo scultore pordenonese Luigi De Paoli e fusa in Udine nel 1908 presso la ditta Tremonti.
A Passons, la Chiesa parrocchiale, che risale alla fine del secolo scorso (progetto del 1870 dell'ingegner Giobatta Lunari, esecuzione dell'impresa Gerolamo D'Aronco a partire dal 1875), ha struttura semplice e opere d'arte di modesto valore: affresco con l'Assunzione nel soffitto della navata (1889, Giovanni Battista Sello), altar maggiore raffazzonato con i pezzi del precedente dall'altarista Isidoro Zugolo (1900), tela raffigurante Sant'Antonio da Padova di Angelo Rizzi (1926).
Le statue lignee di Sant'Antonio da Padova (1938) e del Sacro Cuore vengono da Ortisei (intagliatore Giuseppe Stuflesser).
A Colloredo di Prato, abitato dall'interessante struttura rurale, la Chiesa parrocchiale è attualmente in restauro. Il monumento più importante è la Chiesetta dei Ss. Cosma e Damiano, quattrocentesca con qualche rimaneggiamento posteriore, per la quale lo scultore Bartolomeo dall'Occhio di S. Vito ha intagliato una bella serie di statue lignee (fine XV secolo).

 Informazioni tratte da: 
 GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA 
(
a cura di Giuseppe Bergamini )
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia