biel lant a Messe a...

Manzano (UD), 10 Febbraio 2008

Messa Solenne per la Festa di San Valentino

     Nelle immagini, l'entrata e l'intero percorso di via Mons. A. Pagnutti che porta alla chiesa parrocchiale, addobbata  di gonfaloni con gli stemmi degli antichi borghi del capoluogo e delle frazioni del Comune di Manzano.

     Con la "nuova attrezzatura" che da qualche mese mi aiuta a stare in piedi e camminare senza sforzo, ho ripercorso lentamente tutto il tragitto che da Piazza Chiodi porta alla chiesa e zone limitrofe, scegliendo le inquadrature migliori per il mio servizio fotografico. Ho avuto tutto il tempo per registrare le campane ed avvicinarmi al banchetto allestito sul sagrato della chiesa, dove una signora era intenta a sistemare i santini con l'immagini del Santo compatrono e gli altri oggetti legati al culto di San  Valentino, comprese le chiavette di stagno dorato.

     Dopo aver scattato qualche foto ho chiesto alla gentile signora quale sarebbe il significato di queste chiavette luccicanti, e lei mi ha spiegato che servono "per aprire i cuori" ... Perbacco...! -ho esclamato- me ne dia quattro o cinque... vorrei tanto fare qualche esperimento su delle persone che conosco...!
     Felice e contento sono entrato in chiesa...



 CAMPANE


...l'interno della parrocchiale, la statua del Santo
 e il cero donato dall'Amministrazione Comunale...


         
 CANTO D'APERTURA ED INIZIO MESSA



...l'accensione del cero da parte del Sindaco Sig.ra Lidia Driutti...


...l'omelia del parroco mons. Nino Rivetti...



 CANTO


...scambio di un segno di pace e benedizione del pane di San Valentino...



 CANTO ALLA COMUNIONE


...in primo piano le autorità ed il gruppo di cresimandi...



 INNO A SAN VALENTINO

Manzano - Fede e tradizione nella festa di San Valentino
(Walter Peruzzi - La Vita Cattolica del 9 Febbraio 2008)

     LA PARROCCHIA DI MANZANO si appresta a festeggiare il compatrono, San Valentino, con un ricco calendario di appuntamenti. Il programma, predisposto dal parroco, mons. Nino Rivetti, inizierà domenica 10 febbraio con la Messa solenne celebrata alle 11, nel corso della quale il sindaco accenderà un grande cero, offerto dall’amministrazione comunale, a nome di tutta la comunità manzanese, come simbolo di collaborazione per la crescita della stessa. Durante la celebrazione sarà consegnato il «Credo» ai giovani cresimandi. Seguirà un momento di festa sul sagrato e la distribuzione del pane di San Valentino.
     Il culto di San Valentino a Manzano, e in altre località, ha, dunque, radici profonde. La tradizione narra che San Valentino, sacerdote romano, visse tra il 203 e il 268 sotto l’imperatore Claudio, mentre dilagavano corruzione, sfascio delle famiglie, lotte fratricide e persecuzioni contro i cristiani. Valentino, incurante del pericolo, predicava il Vangelo, visitava e consolava gli ammalati di epilessia e i contagiati di peste. Chiamato dall’imperatore, non rinnegò la sua fede. Condotto davanti al giudice Asterio, questi anziché condannarlo, si convertì assieme alla sua famiglia, dopo che Valentino aveva fatto riacquistare la vista alla figlia. Il santo venne condannato da altri giudici e decapitato sulla via Flaminia il 14 febbraio 268. Subito, si diffuse il suo culto.
     Dalla Confraternita, l’organizzazione della festa manzanese è passata alla parrocchia. La sagra è sempre stata vissuta intensamente dalla popolazione, fin dalla sera del mercoledì quando i giovani salivano sul campanile e iniziavano il tradizionale scampanio.
     Nelle sere di giovedì, venerdì e sabato, la chiesa si riempiva di gente per il triduo di preghiere e di invocazione in onore del santo. La domenica la Messa solenne era accompagnata dalla cantoria e celebrata da tre sacerdoti («Messe in tierç»), vestiti con i paramenti sacri migliori.
     Anche per i vesperi la chiesa era  gremita e la processione che seguiva, si snodava tra le strade addobbate con i pali di robinie piantati e ricoperti di edera e sempreverdi, attraversati da file di bandierine colorate, mentre dalle finestre delle case pendevano dei drappi rossi. Si portavano in processione lanterne, stendardi, gonfaloni, gagliardetti. Molta gente arrivava anche dai paesi vicini. Al termine della processione si rientrava in chiesa per la benedizione finale e, all’uscita, la banda teneva un breve concerto.
     Era, quindi, d’obbligo andare alle giostre (quella più vecchia era di legno dipinto) nell’attuale piazza Chiodi e in quella dell’ex municipio. Altra attrazione erano le bancarelle, dove si trovavano «luvins» (lupini), «sucar di Gurisse» (liquirizia), «pevarins» (biscottini scuri di sapore dolciastro pepato), «vues di muart» (grissini a forma di X) e zuccherose paste alla crema.
     L’essenza della festa, oggi come allora, non è mutata. E nei manzanesi permane l’auspicio che San Valentino continui a vegliare sulle loro famiglie, conservando in esse accesa la fiamma dell’amore, a preservarle dalle malattie dell’anima e del corpo e a mantenere viva la fede.

...dopo la Messa è seguito un momento conviviale...


... prima di allontanarmi dalla piazza, ancora gremita di gente,
ho completato gli acquisti procurandomi alcuni pani di San Valentino...


...che con santino e chiavetta l'indomani ho donato ad alcune persone...
...ora rimango in paziente e fiduciosa attesa degli eventi...