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Amaro (UD), 14 Gennaio 2007

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CAP: 33020 - Abitanti: 829 - Altitudine (s.l.m.) : m. 320 - Superficie : Kmq. 33,26

Amaro (UD) www.comune.amaro.ud.it
Il comune di Amaro, primo paese della Carnia, sorge dove il fiume Fella si getta nel Tagliamento, alle pendici del monte Amariana (raggiungibile attraverso un suggestivo percorso naturalistico che parte dal torrente Rio Favarinis). Antichi documenti attestano l'esistenza di Amaro fin dal XIII secolo, mentre alcune reliquie testimoniano la probabile presenza di una borgata fin dal I secolo d.C., con la funzione di custodire ponti e barche sui due fiumi, accanto ai quali sembra passasse una strada di notevole importanza. Ecclesiasticamente la curia di Amaro dipese dall'Abbazia di Moggio fino al 1777, quando passò sotto l'Arcidiaconato della Carnia.



 CAMPANE



 CANTO D'INIZIO


         
 CANTI


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      Arte e cultura: AMARO (UD)
     La Chiesa parrocchiale di S. Nicolò è stata costruita tra il 1889 ed il 1897, su progetto dell'architetto gemonese Girolamo D'Aronco, in sostituzione della precedente chiesa quattrocentesca che, più volte ampliata e rimaneggiata nei secoli XVII e XVIII, era stata infine demolita perché non più sufficiente a contenere la popolazione.
     Dell'antico edificio restano sul lato nord il portale e poche altre tracce. Gli affreschi dell'abisde sono stati eseguiti nel 1947 da Alfredo Carnelutti, pittore di Gemona, e rappresentano Cristo Re e figure di Santi; quelli nel soffitto della navata, recentissimi (1980) e di modesta esecuzione, sono dei fratelli Pascolo di Stazione per la Carnia. L'altare maggiore in marmo, con statue laterali dei Ss. Nicolò e Giovanni Battista, non ha i pregi artistici di quelli laterali, gemelli, tardo settecenteschi, estremamente misurati nella forma: quello di destra contiene una pala d'altare con la Pentecoste, eseguita da Antonio Taddio di Raveo nel 1846, che richiama simili composizioni cinquecentesche dell'Amalteo e dell'Agostini; l'altro, del Rosario, dovuto all'altarista Francesco Aloj di Gemona. Risale al 1787-1780 e costò 600 ducati, somma procurata - come si legge in un documento - dalle pietose donne di Amaro a forza di fatiche trasportando fieno e legna dall'Amariana. Il campanile, del 1933, sostituisce il precedente demolito nel 1925.
     La Chiesa di S. Valentino, costruzione secentesca di semplice fattura, in origine preceduta da un portico, con campaniletto a vela in facciata, conserva un solo altare, di gradevole euritmia, costruito da Francesco Aloi di Gemona nel 1778, contenente una pala del 1593 con i Ss. Valentino, Biagio, Madonna con Bambino angeli di non identificato pittore udinese (potrebbe essere G. A. Agostini, particolarmente attivo in Carnia in quel periodo).
     Nella parete d'ingresso sono state sistemate due tele raffiguranti l'Annunciazione (secolo XVIII) che ricordano alla lontana l'analogo soggetto eseguito dal Diziani per la chiesa di Colloredo di Montalbano; provengono dalla chiesa parrocchiale. Nell'abitato sono degni di nota anche alcuni edifici di via Oscura, dalle eleganti linee architettoniche, e una Fontana con vasca monolitica del 1697.
     La Chiesetta della Maina, danneggiata dal sisma del 1976, è stata restaurata dagli alpini dell'A.N.A. e inaugurata nel 1984: conserva l'ottocentesco altare in marmo bianco (1829) che contiene un affresco con la Madonna con Bambino presentante i caratteri tipici della pittura del XVI secolo.

 Informazioni tratte da: 
 GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA 
(
a cura di Giuseppe Bergamini )
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia